Ormai da diversi anni si è riscontrato un astensionismo crescente nell’esercizio del voto. Questo è dovuto a diversi fattori e si verifica in tutte le democrazie occidentali, tanto che ormai diventa quasi ‘curioso’ definirle tali.
La sfiducia dei cittadini nei confronti della politica è cresciuta negli anni e la responsabilità prima è delle persone che rappresentano ai diversi livelli i partiti più o meno noti. Infatti, di fronte alla loro incapacità di risolvere i problemi degli italiani ma anche di essere trasparenti, sinceri e spesso onesti, i cittadini alzano bandiera bianca. Si aggiunga che con la caduta delle ideologie sono cadute anche le differenze sostanziali tra i partiti, ormai tutti allineati nel non perdere consenso, conservare il potere da gestire. Quindi falsi litigi per poi ritrovarsi uniti nel voto per la guerra in Ucraina o per provvedimenti illogici, ideologici e forse interessati per la pandemia.

La cosa più triste è che spesso non c’è più la capacità da parte di determinati politici di comprendere quale sia il ruolo ricoperto, la funzione esercitata, l’incarico per il quale dovrebbero spendersi.
Perché un conto è correre da rappresentante di un partito per andare a ricoprire un determinato ruolo, altro è averlo raggiunto. In questo secondo caso si rappresenta una istituzione. Facciamo un esempio. Il Presidente della Repubblica Italiana è eletto dal Parlamento in seduta comune dei componenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica (con la partecipazione dei delegati eletti dai Consigli regionali). Ovvio che i candidati siano espressione dei diversi partiti. Il Presidente Mattarella era espressione del PD. Tuttavia una volta diventato Presidente, è Presidente della Repubblica, di tutti ed esercita le sue funzioni in base alla Costituzione.
È importante rileggere anche quanto Mattarella disse davanti alle Camere in occasione del suo giuramento: «In queste aule non si è espressione di un segmento della società o di interessi particolari, ma si è rappresentanti dell’intero popolo italiano e, tutti insieme, al servizio del Paese. […] Condizione primaria per riaccostare gli italiani alle istituzioni è intendere la politica come servizio al bene comune, patrimonio di ognuno e di tutti».
Si potrebbe dire: si ma quella è una figura terza! La stessa cosa in realtà vale per una figura istituzionale espressione del governo. Non c’è un Ministro della Difesa di Forza Italia e uno di Azione. C’è semplicemente un Ministro della Difesa, poi gli italiani tutti potranno o meno riconoscersi nel suo operato. Nella storia repubblicana ci sono state figure di tale spessore che spesso se ne dimenticava l’origine politica.
Comunque sia, qualsiasi esponente politico eletto o nominato che abbia l’onore e l’onere di rappresentare una istituzione deve anche rispettarla.

E’ quindi alquanto discutibile quanto avvenuto con il candidato sindaco Emanuele Pepa e la sua coalizione.
La Regione Marche infatti – a più riprese – è intervenuta a Recanati in materia di sanità con il Presidente Acquaroli, l’Assessore competente e macchina amministrativa al seguito, lo ha fatto durante la campagna elettorale per le amministrative, facendo promesse ai cittadini recanatesi, alla presenza del candidato Pepa, senza neanche nascondere un supporto diretto e manifesto al medesimo e veicolando un messaggio alquanto pericoloso, dannoso e squalificante per la politica, ma soprattutto contrario al rispetto profondo che un politico dovrebbe portare al ruolo istituzionale che ricopre: la Regione sarebbe pronta con Pepa a sostenere questi ed altri servizi sanitari, a portare nuove strumentazioni e far crescere il livello sanitario nella città della cultura. La domanda sorge spontanea: e se vincesse Bravi la Regione garantirebbe un livello diverso dei servizi sanitari ai recanatesi? E se invece vincesse Fiordomo non avremmo più funzionante la TAC?

Le cose fatte capire al popolo sono di una gravità unica.
La sanità risponde ad una funzione propria della Regione che deve assicurare i servizi fondamentali alla persona e a tutto il territorio che governa, indipendentemente dalla situazione politica locale. Tale funzione risponde non solo alla organizzazione dello Stato ai sensi dell’art. 117 della Costituzione ma anche alla declinazione di uno dei principi fondamentali sempre della nostra Carta che all’art. 32 recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.

Quella che viene chiamata ‘Repubblica’ è la Regione per competenze attribuite. Se domani la Regione cambiasse nuovamente colore e passasse al Partito Democratico ci troveremo di fronte a nuovi ospedali nei Comuni governati dall’alleanza di sinistra e strutture abbandonate in Comuni gestiti dalla destra di governo? Inoltre la stessa Regione Marche nel 2025 andrà al voto e i risultati naturalmente ancora non li conosciamo…

Siamo davvero alle scene finali.
Occorre ripartire da zero. Ridare slancio alla politica, ma con una classe dirigente del tutto diversa. Caro Presidente Acquaroli un conto è il partito di FdI, altro è il ruolo che ricopre. Una volta che si rappresenta una istituzione, si è PADRE DI TUTTI. Sarebbe opportuno che lei e i suoi assessori evitaste di sostenere candidati sindaci in giro per la Regione. Fate il vostro lavoro e solo se la farete bene sarete riconfermati.

A Pepa tutta la comprensione ed il rammarico per non avere al suo fianco qualcuno che possa ben consigliarlo.
Riflettano i cittadini recanatesi…riflettano

 

Share.

Radio Erre - La Radio che parla e fa parlare | Società Cooperativa Chiostro S. Agostino, 2 62019 Recanati | MC C.F-P.IVA 00351460431 | Tel: 0717574429 | E-mail: radioerre@radioerre.net | PEC: radioerre@pec.it

16 commenti

  1. A Grufi tutta la nostra comprensione. Abbiamo riflettuto assai. La conclusione? Lavorare stanca. Coraggio, non riuscirà a vivere di politica chiacchierata.

  2. LA SUPERCAZZOLA DI GRUFI MALGRADO TUTTO PER ADESSO FUNZIONA INFATTI I LAVORI PER UN’ALA DELL’OSPEDALE ANCORA NON PARTONO (DEVE FARLI PARTIRE LA REGIONE).
    LA REGIONE GUIDATA DAL PD,NELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE NON HA FATTO MAI CAMPANILISMI.

    • esattamente quello che faceva il sindaci fiordomo che ora appoggi … faceva capire che tutto proprio tutto dipendeva da lui e da lui solo per questo ha litigato con tutti anche tu ci hai litigato poi sei rientrato buono buonino nel tuo posticino… dopo venti anni di incarichi comunali quindi anche tu hai creato sfiducia nei cittadini?

  3. Ma per favore! I cittadini disertano…perché hanno capito che la politica è diventata una professione, e molto remunerativa, poi i politici di professione saltando di qua e di la come conviene meglio. Dei cittadini poco importa.

  4. Bellissima riflessione che dovrebbe abbracciare tutte le forze in campo.
    Mi sono trovata ad una riunione con PepA invitato da una società sportiva recanatese in cui chiaramente ha fatto intendere che, nel caso vincesse le elezioni, la regione non si sarebbe tirata indietro ad accontentarlo in alcune richieste. Devo dire che, pur trovando attraente il fatto che si potesse avere un accesso privilegiato agli aiuti della regione, ho trovato la frase assai di cattivo gusto. È avvilente pensare che se vince un candidato si possono avere finanziamenti mentre se questo candidato non vince non si ottiene un bel niente. Quasi una forma di ricatto. La politica vista da qui fa veramente schifo. Dovremmo cambiare questo tipo di prospettiva, tanto per citare Pepa 😉

  5. Anonimi xscelta on

    l’esercizio a cui sottoponete gli elettori inermi alle vostre maratone elettorali fatte di chiacchiere sterili e personalismi ha determinato da tempo la cosiddetta rottura per stress degli attributi. questa è la vera ragione…il resto è ronzio di sottofondo

  6. Negli ultimi anni la politica ha toccato il fondo, è una politica che usa mezzucci, urla contro, proclama, attacca, aggredisce. È vero, noi elettori siamo stanchi. L’astensione dal voto non è perché le persone “preferiscono andare al mare”. le persone sono stanche di questa tifoseria da stadio che interessa solo ed esclusivamente le segreterie di partito e per nulla il resto dell’elettorato, bugie e contro bugie in una spirale discendente. Ma non c’è niente da fare perché la voce del popolo non interessa più ai politici. Troppo occupati a combattere guerre personali, difendere i propri interessi, misurare chi ce l’ha più lungo. E così anche le persone che una volta si interessavano hanno perso fiducia e interesse. magari preferiscono organizzarsi con il vicino per tagliare l’erba del viale, o pagare una risonanza magnetica fior di quattrini pur di non logorarsi il fegato nella sanità pubblica. Siamo stanchi anche di lamentarci che le cose non vanno. La sua riflessione è molto corretta a mio avviso.

  7. E’ stata la politica vincente della D.C., penso che Grufi la conosca molto bene. Siete stati Voi ad insegnarla agli altri. Promesse e porchetta (santa Croce e Becellica)

  8. l’unico desiderio e speranza che questa tornata elettorale determini la fine politica di soggetti inutili quali fiordomo/Taddei/Grufi

Lascia un Commento

Exit mobile version