Il progetto di Biciplan redatto dall’architetto Alessandro Tursi su incarico dell’Amministrazione comunale e posto all’attenzione della cittadinanza qualche mese fa non era stato concepito come un documento granitico e non modificabile, al contrario, si presentava come una base di partenza aperta all’ascolto e al confronto con tutti i soggetti coinvolti.

Per questo, da lì si sono susseguiti incontri con i comitati di quartiere, i cittadini e associazioni di categoria. Tutto ciò però non ha evitato che in città cominciassero a circolare e ad essere alimentate ipotesi, convinzioni, voci prive di fondamento e lontane dalla realtà sulle finalità e su come e quanto cambierà Porto Recanati, e la vita di chi la vive, in seguito alla realizzazione del Piano.

Crediamo quindi che non si possa più rimandare il tempo della verità e della chiarezza: ecco quindi che di seguito potete leggere una serie di domande e risposte che speriamo possano fare luce su alcune preoccupazioni e smentire quelle che sono vere e proprie bugie.

Per il prossimo futuro l’Amministrazione comunale ha già in cantiere eventi ed iniziative per accompagnare le cittadine e i cittadini di Porto Recanati nella conoscenza del Biciplan.

Domanda: Per quale motivo l’Amministrazione comunale sta progettando un Biciplan che riguarderà la nostra cittadina?

Risposta: Perché come già fatto da moltissime altre realtà turistiche e non, si vuole migliorare il territorio comunale, compreso il Centro cittadino, e renderlo un luogo più fruibile per tutti. Un posto dove, pur mantenendo l’accessibilità alle auto, ci sia una razionalizzazione del movimento del parco motoristico a favore di una mobilità più sicura e salutare al fine di ridurre l’inquinamento acustico, dell’aria e il rischio di incidenti.

Tutto il mondo civilizzato si sta muovendo verso questa direzione. Ne abbiamo esempi pratici in realtà non distanti dalla nostra, come Pesaro, Rimini e pure la vicina Numana, per citarne alcune. Ovunque si tende a rendere il traffico motorizzato meno intenso e più gestibile favorendo chi, in un contesto che senza dubbio lo permette, vuole muoversi con mezzi ecologici, per il benessere, la salute e la sicurezza della collettività, a cominciare dai più vulnerabili e fragili come bambini e anziani.

Domanda: Nei mesi scorsi, la proposta di Biciplan è stata presentata attraverso una serie di incontri con i quartieri cittadini e le associazioni di categoria, come ad esempio la Confartigianato: rispetto a tale proposta, il Biciplan sul tavolo oggi ha subito modifiche?

Risposta: Sì. Il Piano originale ha subito delle modifiche perché ha recepito diverse osservazioni che sono state avanzate dalla cittadinanza. Non abbiamo mai avuto nessuna intenzione di procedere senza un debito ascolto di tutte le parti interessate. E andremo avanti con questa prassi fino alla fine della procedura.

Domanda: Una volta approvato, il Biciplan in quali tempi verrà realizzato?

Alcune previsioni del Piano potranno essere eseguite sin da subito, soprattutto quelle che non impattano con l’attuale assetto viario, come le strade urbane ciclabili con limite 30 Km/h con precedenza per i velocipedi, come già dovrebbe avvenire normalmente nelle vie più strette della città. Altre iniziative, invece, potranno essere realizzate solo in seguito ad interventi di implementazione di alcune infrastrutture (parcheggi, sovrappassi, ecc.). In ogni caso, gli interventi che impattano sull’attuale assetto viario saranno preceduti da un’apposita progettazione esecutiva con la quale verranno appianate eventuali criticità.

Domanda: È vero che Corso Matteotti sarà completamente chiuso al traffico?

Risposta: Questo è l’argomento principe utilizzato per osteggiare il Biciplan. Effettivamente la proposta dell’architetto Tursi contemplava anche tale possibilità. A fronte delle numerose perplessità sollevate sul punto, però, l’Amministrazione comunale già mesi fa ha dichiarato, in un documento scritto e consegnato alla Confartigianato, la sua disponibilità a stralciare tale ipotesi in quanto non essenziale per l’economia complessiva del piano.

Domanda: Con l’introduzione del Biciplan ci saranno zone della Città impossibili da raggiungere in auto che non lo siano già ora?

Risposta: No. Ogni zona della Città sarà comunque raggiungibile in auto, con particolare riguardo per coloro che vi risiedono. In alcuni casi cambierà semplicemente il percorso per accedervi.

Domanda: Sarà quindi ancora possibile raggiungere in auto il Centro città?

Risposta: Certamente sì.

Domanda: È vero che ci sarà una drastica riduzione dei parcheggi per i residenti?

Risposta: No. Al contrario le misure dovranno tendere a favorire il parcheggio ai residenti. Attualmente, in particolare nel periodo estivo, non è raro vedere auto di turisti che per l’intera durata del loro soggiorno occupano stalli in pieno Centro.

Inoltre, la quasi totalità delle vie interne non vedranno modificata la loro viabilità, pertanto non ci sarà una diminuzione di parcheggi. Nei rari casi in cui ciò dovesse verificarsi, saranno contestualmente previste misure compensative.

Domanda: Chi contesta il progetto afferma che per i residenti in alcune vie o quartieri, o per chi vive all’interno delle isole pedonali, sarà praticamente impossibile entrarvi. È vero?

Risposta: È assolutamente falso. Nessuna limitazione è prevista per i residenti per raggiungere le proprie abitazioni o i propri garage, magari utilizzando le medesime vie con il senso di marcia invertito.

Domanda: Alcuni rappresentanti della categoria dei commercianti vedono nella realizzazione del Biciplan un pericolo per l’economia cittadina, un cambiamento che scoraggerà anche i turisti a venire a Porto Recanati, cosa rispondete in merito?

Risposta: Molteplici autorevoli studi dimostrano il contrario. Ogni località, soprattutto turistica, dove la mobilità sostenibile attiva viene realizzata ha avuto un sostanzioso ritorno economico nel suo tessuto produttivo. Chi viene a fare shopping o a consumare nei nostri locali preferisce farlo in un contesto più sicuro, piacevole e meno inquinato, come nel tempo hanno dimostrato la pedonalizzazione del lungomare Lepanto, l’isola pedonale festiva e la ZTL. Porto Recanati è un centro commerciale all’aperto.

Domanda: Qual è lo spirito di questa misura? I cittadini saranno tutti costretti ad andare solo in bicicletta o a piedi?

Risposta: Esattamente il contrario. Lo spirito è quello di dare a tutti la libertà di poter finalmente scegliere come muoversi in piena sicurezza, mentre oggi il dominio dei veicoli più veloci, potenti e ingombranti costituisce un pericolo e un deterrente per altre forme di spostamento: quelle più salutari, meno ingombranti e meno pericolose per la collettività.

Domanda: Quali saranno i benefici per la cittadinanza?

Risposta: Il principale beneficio sarà quello di potersi muovere in un contesto più sicuro, meno inquinato, più appetibile per le famiglie e per i bambini.

In una città a misura di bicicletta e di pedoni, e dunque di persone, ognuno potrà preferire il mezzo da utilizzare, quello ecologico e sano o la propria auto. L’uso dell’automobile non sarà proibito.

Domanda: Porto Recanati è l’unica realtà ad andare verso questo modello di mobilità sostenibile?

Risposta: Come abbiamo già detto, ormai basta farsi un giro nelle città non solo del nord, ma anche in tante realtà più a sud, per scoprire che ormai c’è proprio un cambio di paradigma nel concepire e valorizzare lo spazio pubblico, agendo sulla riduzione del traffico a vantaggio delle persone e dell’economia locale. In un mondo che sta cambiando anche climaticamente alla velocità della luce, le amministrazioni comunali più illuminate hanno capito che solo favorendo un certo tipo di mobilità si potrà andare verso un contesto più sano e godibile. Recentemente, il Comune di Porto Recanati ha partecipato come capofila ad un bando per il finanziamento del Piano della Mobilità Urbana Sostenibile, che notoriamente comprende al suo interno il Piano dei parcheggi, il Biciplan e la pianificazione di tutte le forme di mobilità dolce.

Con noi partecipano in rete i Comuni di Loreto, Castelfidardo, Osimo e Potenza Picena, a dimostrazione del fatto che le politiche di mobilità sostenibile sono ormai condivise a prescindere dall’area politica di appartenenza.

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1 commento

  1. Pista Fausto Coppi vergognosa on

    Ce la farà la regione Marche ad avere una ciclovia prima del 2030 così come ce l’ ha l’ Abruzzo da più di 15 anni per tutta l’ estensione della costa tanto da essere premiata con la partenza del giro d’ Italia 2023 come spot mondiale e conseguente ritorno d’ immagine appetibile a una grossa fetta di turisti?

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