Siamo convinti come moderati e popolari che aver scelto l’architrave della famiglia, unioni civili, quale base per ragionare del futuro della nostra città risulterà vincente.
Non si possono organizzare programmi elettorali senza avere un’idea che vada oltre  il contingente. Ma siccome siamo stati accusati di genericità, quando semplicemente  volevamo aprire un dibattito su un principio chiave, andiamo ad affrontare alcuni punti che riguardano proprio la famiglia o l’unione che nasce e che si sviluppa nei suoi primi anni di vita. Le proposte che avanziamo non sono delibere amministrative, ma idee programmatiche da verificare e ponderare con attenzione.

Come prima cosa riteniamo necessario mettere in campo tutte le possibili agevolazioni fiscali a vantaggio delle giovani coppie sulla prima casa, ristrutturata o acquistata, per almeno cinque anni. Infatti consideriamo fondamentale la questione casa, anche per avere una crescita della nostra popolazione comunale e in considerazione del fatto che sono centinaia le case sfitte e invendute nella nostra Recanati. Per questo sarebbe interessante valutare la possibilità di acquisto di case fatiscenti da rivendere a privati a bassissimi prezzi con l’impegno di ristrutturarle e di abitarle per almeno dieci anni. Andrebbero favoriti i non residenti, ma alla fine queste case potrebbero essere date a chiunque le richieda, anche ai recanatesi residenti da anni.

La questione abitativa va risolta inoltre in sinergia con l’Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica (ERAP), per capirci le ex case popolari, allargando gli interventi economici per il sostegno abitativo, cioè l’integrazione dei costi di affitto delle case a favore delle coppie più indigenti, soprattutto se con figli. Altro canale potrebbe essere quello, già sperimentato con successo nel passato, di un contributo comunale per il pagamento degli interessi su mutui contratti dai privati per il recupero e la valorizzazione di case del centro storico o per la ricostruzione di vecchie abitazioni in cemento armato, presenti principalmente nelle aree periferiche della città, che dovessero presentare i primi segni di cedimento strutturale.

Non ci illudiamo che tutte queste cose possano essere fatte contemporaneamente e con ingenti risorse ma crediamo necessario valutarle tutte senza pregiudizi per cercarle soprattutto al di fuori dello scarno bilancio comunale. Credere possibili cose mai pensate è un obbligo di chiunque voglia concorrere in modo serio alla politica cittadina. Su questa strada riteniamo di poter offrire un’alternativa seria e credibile all’attuale amministrazione di centrosinistra.
Tania Brizi
Dario Ragni
Simone Marconi

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2 commenti

  1. Servono case per i giovani che devono conquistare presto la loro autonomia lavorativa e di vita. Single o in coppia, etero o omo.

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