Il Comune di Recanati ha intitolato a Monaldo Casagrande il piazzale situato nell’area dietro all’I.I.S. E. Mattei di fronte al Civico Cimitero, all’incrocio tra Via Cupa Madonna di Varano e Via Ceccaroni.
La cerimonia è avvenuta in occasione della ricorrenza della Rivolta dei Bersaglieri del XI Reggimento di Ancona che guidati dal recanatese Monaldo Casagrande il 26 giugno 1920 si rifiutarono di partire per la guerra in Albania dando un contributo significativo al movimento nazionale per il ritiro delle truppe di occupazione all’insegna della parola d’ordine VIA DA VALONA!
Fu la prima ribellione di soldati dell’esercito italiano che ottenne il risultato e la più importante dopo la Rivoluzione d’ottobre.
“Con questa intitolazione celebriamo il grande coraggio del nostro concittadino Monaldo Casagrande – ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi – Un dovuto riconoscimento ad un personaggio che ha messo a rischio la sua vita per difendere e tutelare la pace e che ha pagato a caro prezzo con la persecuzione e con l’esilio.”
Monaldo Casagrande, nato a Recanati nel 1898, figlio di un calzolaio, sin da ragazzo manifesta delle forti simpatie per il socialismo, ispirato localmente da Angelo Sorgoni che fu nell’immediato dopoguerra il primo Sindaco di Recanati del post fascismo. Monaldo impara il mestiere di muratore, trova un impiego presso Pasquale Fabraccio, il più grande costruttore recanatese dell’epoca e mostra una grande forza di volontà, abilità nel lavoro e impegno, ma allo stesso tempo la politica è sempre in primo piano e si fa valere come attivista. Come tutti i suoi compagni socialisti è contrario alla guerra, ma è costretto a partire per il fronte albanese. Una volta tornato è di stanza presso la Caserma di Villarey pronto per il congedo. I vertici però la pensano diversamente e pur se a guerra finita vogliono rinforzare il fronte albanese inviando dei rinforzi. I bersaglieri debbono imbarcarsi di nuovo e tornare a combattere. E’ il 25 giugno 1920 e Monaldo si batte come un leone per evitare di ritornare in guerra. Forma un Comitato interno pacifista tra i suoi compagni e si rivolge a tutte le sigle politiche e sindacali. Incontra anche Angelo Sorgoni, il suo maestro che a quel tempo era Presidente della Camera del Lavoro di Ancona. Monaldo riesce a mettere tutti d’accordo e preso il controllo della caserma viene appoggiato da una popolazione che insorge al suo fianco. Iniziano le famose giornate rosse che coinvolgono tante altre città. La pace è salva, ma Monaldo deve pagare secondo il governo, così si da alla fuga, ma viene bloccato prima di potersi imbarcare al porto di Genova. Durante gli anni del fascismo continua con il suo attivismo politico, ma viene perseguitato e malmenato dai fascisti locali. Con le leggi fascistissime che mettono fuori legge tutti i partiti, decide di andare all’estero come molti suoi compagni socialisti. Lui sceglie l’Argentina dove prosegue la sua attività politica presso il sindacato socialista locale, ma nel 1949 muore, a soli 51 anni, cadendo da un’impalcatura.
Da un estratto della prima biografia di Monaldo Casagrande curata dal Consigliere del Comune di Recanati Andrea Marinelli
25 commenti
Recanati ha una bella tradizione di cultura politica di sinistra,che ha toccato il suo vertice con Brodolini.Mi piacerebbe vedere un suo rilancio in termini unitari,naturalmente con aggiornamento di schemi che debbono esser legati alla realtà odierna,profondamente diversa da quella del tempo di Casagrande.Studiare e proporre,abbandonando i troppo semplici slogans.Non scoraggino le grandi ed obiettive difficoltà.Una democrazia sana si fonda sopra alternative praticabili,ed attualmente in proposito si corre qualche serio pericolo,considerate le logiche economiche prevalenti.
I socialisti come te hanno distrutto l Italia.
ripassa la storia,per evitare di parlare a vanvera,da perfetto analfabeta.
Via ad un disertore anarchico ….. complimenti!!
Imbecille!
Si è rivoltato per una cosa che riteneva ingiusta…OCCUPARE UN PAESE per poi nel mentre fare le peggiori cose come derubare i villaggi,stuprare le donne e fare massacri!
Onore a queste persone!
Bravo! I comunisti e i partigiani di Tito facevano queste cose e anche paggio. .anche alcuni di quelli italiani facevano queste vigliaccate per non parlare dei marocchini che oramai da anni abbiamo accettato nel ns paese. Nessuno di questi ne i loro paesi si sono mai scusati con l’Italia e noi oltre che accoglierli gli diamo e permettiamo tutto…
Un piazzale sbuciacchiato, un greppo semisecco…almeno un po’ di verde.
Guai toccare Bonfili…. Un mio precedente commento censurato in toto dalla redazione oramai palesemente succube del sindacalista pasticcione.
Noi non siamo soliti censurare i commenti che esprimono liberamente e correttamente un pensiero permettendo anche di farlo ricorrendo all’anonimato. Non ci piace ospitare lettori che, non mettendoci la faccia, si permettono scorrettamente di offendere gli altri, in questo caso Bonfili, in maniera gratuita senza portare nulla di concreto al dibattito.
Cara Radioerre o chi per lei, con questa risposta avete confermato il sospetto del vostro servilismo per il sig. Bonfili e tutti i social -sindacalisti attuali e passati causa della situazione attuale nel mio ( e forse anche vostro) Paese.
L’anonimato è una possibilità di fare esprimere liberamente ma utilizzarlo per offendere qualcuno è brutto e da vigliacchi tanto più se chi viene offeso ha il coraggio di formarsi con nome e cognome. Perché lei non si firma e poi offende liberamente?
dimostri sempre più efficacemente di essere irrecuperabile.Buon proseguimento,pifferaio.
grazie Radioerre.Ma dal pifferaio non ci si può aspettare niente di più che l’insulto senza motivazione.Lo sfido apertamente a motivare la sua affermazione che io sarei stato un sindacalista pasticcione,sempre che sappia chi è un sindacalista.
Oramai è alla luce del giorno l’ affetto che si corrispondono Radioerre e il Sindacalista ” accasato” per qualche interesse…Radioerre si batte affinché non venga lesa la pseudo -reputazione del di Vittorio de noartri e dall’ altra parte non si risparmiano i ringraziamenti e inchini affinché la sua immagine rimanga pulita e possibilmente senza essere attaccata o offesa ( che poi io non ho mai offeso ,andate a rileggervi i miei commenti)
A chiacchero ‘ ma cosa vuoi confrontarti? Tu e gente come te avete avuto 40 anni di tempo per confrontarsi con la popolazione e a che risultato siete giunti? Lavoratore Italiano piu indebolito che mai e aziende italiane strangolate dalle vostre scelte contrattuali con conseguenti ridimensionamenti se non addirittura chiusure o delocalizzazioni…ma cosa vuoi confrontarti più,se quando il premier del mio Paese ( tuo non lo so) viene da te per confrontarsi,tu e gente come te gli cantate ciao bella e uscite dal tavolo di discussione? Non hai capito che il tempo delle favole è finito per voi e il vero confronto lo avete non appena comincia lo spoglio ad un giro elettorale? Il cerchio ti si stringe sempre di più attorno e ringrazia gli a.ichetti tuoi di Radioerre che ti lasciano filosofeggiare ancora,perché nella vita reale tu e gente come te contate meno di niente attualmente.fattene una ragione e chiacchera de meno perché hai avuto decenni per chiacchierare e non hai risolto niente, anzi….
vista la levatura dellinterlocutore,davo per scontato che non si sarebbero verificati i presupposti per un serio confronto sui contenuti.Ci avevo provato.Non resta che chiuderla quì.
la colpa non è sua , è di radio erre che le permette di blaterare in pubblico
allora,egregio pifferaio odontotecnico,in realtà vecchio trombone sfiatato ed arrugginito, quando ti decidi ad aprire con me su questo sito un pubblico ed aperto confronto sulle materie economiche e sociali,cui ti ho formalmente invitato,tenuto conto che mi hai definito sindacalista pasticcione,senza alcuna argomentazione? Ti invito,peraltro,a tener conto che io ho 88 anni e penso di non poter aspettare tanto a lungo.
Salve. Sono uno dei tanti discendenti di Monaldo Casagrande presenti alla cerimonia (era il fratello di mia nonna). Personalmente, penso che alla memoria di Monaldo faccia più onore i suoi detrattori che non i suoi sostenitori, ed ovviamente il sottoscritto è uno di questi. È divertente leggere la fierezza e il coraggio di coloro che lo trattano da disertore, traditore della patria e cose simili, di come si insulta un relatore bravo e capace che non conoscevo. Per par condicio, credo sia il momento che questa amministrazione dedichi una piazza agli Anonimi Recanatesi di Radio Erre, questi simpatici e folkloristici Militi Ignoti nostrani.
Ottima idea Valenti’ appoggio . Propongo una piazza a me intitolata ” piazza Pifferaio Odontotecnico ( colui che sgamava gli inxami e nemici della Patria”
Mi sembra una buona idea. Non sono uno storico, ma i nemici della patria credo li abbiano appesi a testa in giù qualche anno fa.
Complimenti Radioerre ,ancora una volta fate passare commenti che istigano alla violenza e alle impiccagioni censurando i miei che mai hanno fatto riferimento a ciò.
P.s. sono in attesa di “moderazione” o censura miei 4 commenti all’ indirizzo del sindacalista causa dei mali Italiani senza essere per nulla offensivi come sempre ( tutt’al più provocatori o sarcastici) ma vedo che come al solito usate due pesi e due misure così come si conviene quando ci sono interessi di parte.dispiace per voi che predicate bene ma razzolate male.
Caro Pifferaio, da bravo musicista se le canta e se le suona, purtroppo però stona di brutto. Sta dando dato dell’infame a Monaldo Casagrande, se non sbaglio, lo sta facendo letto da tutti i suoi discendenti, insultando ( e questi sono veri insulti) e infangando il loro cognome. A questo punto uno si domanda: ma il piffero dove ce l’ha infilato? Perché quello che esce ricorda tanto certe flautolenze che escono da uno sfintere che sembra parecchio collaudato. Faccia una cosa, si palesi e dica a tutti i Casagrande di Recanati chi è lei. Suvvia, un po’ di coraggio. Li affronti e parli serenamente con loro. Però non parli di patria per favore. I patrioti sono gente come Monaldo Casagrande, il quale, guarda caso, è sui libri di storia. Un bersagliere che amava l’Italia, che correva sulla note della tromba della fanfara, mentre lei, vogliamo ricordare di nuovo dove ha infilato il piffero? Provi a correrci. Con affetto.
a testa in giù non sono stati appesi i nemici della patria ma chi l’ha amata a costo della vita, per cui gli va dato rispetto
Calma Valenti ‘ che ti stai agitando come una Pepsi….dove scrive che io abbia dato dell’ infame a un tuo parente? Rileggi bene il mio commento che la parola inxame non è associata al nome di un tuo parente ….se poi tu hai la coda di paglia o ipotizzi ciò son fatti tuoi,ma sappi che a 4 occhi non avrei assolutamente alcun problema a dirle certe affermazioni prima ,adesso e in futuro.dispaice te la sia presa a male,cerca di essere meno malizioso e fatti scivolare addosso alcune cose ….a meno che non ti senti chiamato in causa direttamente o se ne fai parte sentendoti associato a tali aggettivi; ma questo è un tuo problema e non posso farci niente.