Si sono tenuti nel primo pomeriggio, al Duomo, i funerali di Giovanni Perniola, morto sabato notte a 56 anni per un male incurabile. Ad officiare il rito funebre il parroco don Pietro Spernanzoni e don Mario della chiesa della Pietà del quartiere Le Grazie dove Perniola era solito dare una mano all’oratorio.
Sull’altare, al termine della cerimonia religiosa accompagnata dal coro della Schola Cantorum, diverse sono state le testimonianze sull’umanità, la sensibilità e la disponibilità di Perniola. Il figlio Stefano lo ha salutato con le note della chitarra da lui suonata. Molte le persone presenti, fra cui il sindaco Bravi e il suo vice Scorcelli oltre al presidente del CNSL Corvatta, e soprattutto molti rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri di cui lui ha fatto parte per 35 anni di cui 30 trascorsi nella stazione di Recanati. Sull’attenti c’erano il Colonnello Nicola Candido e il Ten. Col. Benedetto Iurlaro, il primo Comandante Provinciale e il secondo Capo ufficio del Comando Provinciale di Macerata e il Cap. Massimo Amicucci, Comandante della Compagnia di Civitanova Marche: con loro i colleghi di Recanati, dal comandante Silvio Mascia, che sull’altare ha recitato la preghiera dell’Arma, al suo vice Angelo Pardi ed infine il comandante Giuseppino Carbonari della stazione di Porto Recanati.
È stato tumulato nel cimitero di Recanati, di fronte al Monte Conero che amava spesso raggiungere con la sua amata Vespa.