È morto questa notte, all’età di 56 anni, stroncato da un male aggressivo che non gli ha dato scampo, Giovanni Perniola, molto conosciuto in città dove indossava la divisa dell’Arma dei Carabinieri come Brigadiere Capo carica speciale. Perniola era stato anche uno dei testimoni a carico di Muhammad Riaz, padre della 19enne pakistana Azka, condannato per la morte della figlia. Perniola, allora, si era occupato dei presunti maltrattamenti verso i figli e delle violenze sessuali su Azka e un’altra figlia. Per questo aveva ottenuto un encomio semplice. Era un esperto in reati informatici.

Originario di Santeramo in Colle provincia di Bari aveva iniziato il suo servizio nell’arma nella città di Reggio Calabria

Gioviale, generoso e disponibile, era apprezzato da tutti proprio per questa sua capacità di aiutare gli altri.

Perniola era molto attività in città partecipando ad alcune associazioni:  Dire Fare Giocare di Recanati dove ha aiutato ad  organizzare i tornei per bambini di calcio Premier League Kids e di scacchi. Alle Grazieh nella parrocchia dei Passionistih era molto attivo per i Giochi Senza Quartiere e collaborava con l’Oratorio delle Grazie. Lo ricordano tutti come persona buona e onesta.

Lascia la moglie Rosa e i due figli Mirco e Stefano.

I funerali si terranno domani alle ore 15,30 nella Chiesa del Duomo. La camera ardente è allestita nella casa Funeraria Bamo

 Questa la nota del Comandante dei carabinieri di Civitanova Marche 

Questa mattina è deceduto presso la sua abitazione in Recanati, al termine di un lungo periodo di malattia che non gli ha lasciato scampo, il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Giovanni Francesco Perniola, già effettivo presso la Stazione Carabinieri di Recanati, reparto dove ha prestato servizio per oltre 30 anni. Nato a Sant’Eramo in Colle nel 1965, si è arruolato quale allievo carabiniere nel dicembre del 1986 e, al termine del corso di formazione, è stato assegnato dapprima alla Stazione Carabinieri di Reggio Calabria Principale, ove è rimasto fino al febbraio del 1992, quando è stato trasferito presso la Stazione Carabinieri di Recanati, luogo dove ha lavorato senza soluzione di continuità ed ha stabilmente vissuto con la moglie Rosa ed i due figli Michele Mirco e Stefano, rispettivamente di trenta e ventiquattro anni.

Sovrintendente di preclare qualità morali e militari, si è fatto subito apprezzare dalla comunità recanatese per le sue spiccate doti umane, sempre pronto e disponibile alla causa comune, costituiva sicuro punto di riferimento per la cittadinanza ed i suoi colleghi, ha sempre lavorato con grande professionalità, competenza, dedizione e slancio, il suo innato intuito investigativo gli ha consentito di ottenere nella carriera anche due encomi per il suo determinante contributo fornito a complesse ed articolate indagini relative a fatti delittuosi che hanno interessato il territorio maceratese negli anni 2013 e 2019.

Le esequie avranno luogo domani 21 marzo 2022 alle ore 15.30 presso il Duomo di Recanati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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8 commenti

  1. Lorenzo e Antonietta Mazzanti on

    Senza parole!!! Appresa tristissima notizia, profondamente addolorati, Vi siamo vicini con tanto tanto affetto.Lorenzo e Antonietta Mazzanti.

  2. un uomo di umanità e cortesia infinite e proprio vero se ne vanno sempre i migliori , sarai sicuramente in paradiso

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