Egregio Amministratore delegato,
la presente in risposta alle sue dichiarazioni a mezzo stampa del 13 Novembre 2021 durante l’inaugurazione della nuova struttura di Villalba.
In quell’occasione lei ha dichiarato riguardo “questa storia dei lavoratori” la volontà di “chiarirsi con i dipendenti”, in quanto “il consenso dei lavoratori, che sono parte essenziale del lavoro svolto, è fondamentale”.
Lei ha inoltre aggiunto di “essere dalla nostra stessa parte” ma, dal momento che “siamo in un sistema di dinamiche di mercato in cui va garantita la sopravvivenza dell’azienda e “del nostro lavoro”, questa situazione “va risolta ai tavoli e non con delle semplici manifestazioni che danno il senso di un disagio che voi comprendete ma rispetto al quale bisogna lavorare cercando delle strade concrete”.
Non seguiremo il suggerimento dato a suo tempo da Malcolm X, il quale invitava non tanto a prestare attenzione alle parole dette, ma al modo in cui venivano dette (nel caso specifico a quello che ci è sembrato un suo palese fastidio nel parlare di “questa storia dei lavoratori”), pertanto ci soffermeremo sui contenuti delle sue dichiarazioni.
Ci fa piacere che lei ci consideri parte essenziale, così come apprezziamo la sua volontà di “chiarirsi con i dipendenti”.
Ci chiediamo tuttavia quale seguito voglia dare a queste dichiarazioni, se davvero vuole darglielo. Non ci sembra che durante gli incontri della direzione aziendale con Cgil, Cisl e Uil ci siano stati i chiarimenti auspicati, anche perché lei sa che suddette organizzazioni non godono di un ampio consenso tra i lavoratori (come dimostrato dall’elevato numero di disdette sindacali degli ultimi mesi).
Né ci sembra che tale chiarimento possa concretizzarsi attraverso il rifiuto di riconoscere a più di 90 lavoratori il diritto di farsi rappresentare dal sindacato a cui hanno scelto di aderire (eleggendo oltretutto i propri rappresentanti).
Siamo perfettamente d’accordo che questa situazione di “disagio” vada “risolta ai tavoli” attraverso “strade concrete”, ma lei finora non ci ha dato alcuna alternativa alle “semplici manifestazioni”.
Siamo pronti sin da subito ad incontrarla, offrendole la possibilità di un chiarimento con la maggioranza dei lavoratori sindacalizzati dell’istituto di riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza Picena. E siamo pronti a proporre “strade concrete”.
Ora sta a lei dimostrare se “questa storia dei lavoratori” la infastidisce così come a noi è sembrato o se, invece, siamo noi a sbagliarci.
Sta a lei dimostrare che le sue non erano dichiarazioni di circostanza davanti ad una telecamera. Distinti saluti.
Porto Potenza Picena, lì 25/11/2021 In fede. Rsa Cobas – Santo Stefano –