Completata la Quadrilatero nella Valle del Chienti secondo la scelta strategica di fare lì il collegamento con l’Umbria e per Roma, dovremmo ora rivolgere tutte le nostre attenzioni e i relativi necessari finanziamenti alla “sorella povera” Valle del Potenza. Strategica sarà l’apertura del casello dell’A14 fra Porto Recanati e Porto Potenza Picena che condividiamo e sollecitiamo da anni insieme ad altre necessarie opere che ci permettiamo di ricordare. 

Per prime le bretelle: se la Val di Chienti è la strada principale di collegamento, sarà necessario che dalle valli del Musone e del Potenza si possa accedere alla Quadrilatero senza dover percorre le vecchie mulattiere dell’Ottocento poi trasformate in strade comunali e provinciali. Quindi completamento della Pedemontana in direzione sud fino a Muccia, bretella San Severino-Tolentino già progettata e finanziata, collegamento veloce da Villa Potenza a Macerata che dovrebbe proseguire fino alla Pieve con nuova uscita della Quadrilatero. 

Altro capitolo è la messa in sicurezza delle statali della Val Potenza, almeno da Porto Recanati a Castelraimondo, prevedendo ove necessario o le complanari, inevitabile lungo la Regina, o delle varianti alle molte frazioni di fondovalle come già fatto per la città di San Severino.

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3 commenti

  1. La viabilità della Valle del Potenza avveva bisogno da tempo di essere rivista e potenziata. Non so se il casello in quella posizione vada bene o siano possibili altre soluzioni, però almeno si prende atto di un problema che attende soluzioni da decenni.

  2. Ario Roncitelli on

    SI presenta un futuro di cementificazioni e asfaltature, che cancelleranno il famoso “paesaggio marchigiano” che continua ad essere il valore principale della regione, per la sua capacità di attrattiva in ogni momento dell’anno. Evidentemente però questo è un fattore sconosciuto a chi oggi reclama e promette strade, superstrade, svincoli, “bretelle”, nuovi caselli autostradali.
    Dove sono gli ecologisti, quelli che chiedono isole pedonali e piste ciclabili ovunque, quelli che si preoccupano degli uccellini “disturbati” dal passaggio del treno, quelli che sollecitano il “turismo lento”, quelli che chiedono più spazi verdi, quelli che si battono contro il “consumo di territorio”?

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