Il primo evento nell’ambito dell’Edizione 2021 del Premio Arturo Ghergo è la Mostra

“GLI ANNI DELLA DOLCE VITA”, in programma al “Museo Ghergo”, situato in Piazza Bracaccini a Montefano, ideata e realizzata dalla FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche – e curata da Fulvio Merlak, Claudio Pastrone e Giorgio Tani.

L’esposizione raccoglie 66 fotografie in bianco e nero scattate da alcuni tra i maggiori fotografi italiani tra la fine degli anni ’50 ed il 1968. Uno spaccato di vita italiana dell’epoca, immagini che sono “appunti” ritrovati di ciò che eravamo e forse ancora siamo.

La Mostra è strutturata in due Sezioni.

La prima, dal titolo “La Dolce Vita” racconta Roma con la sua Cinecittà, quando la Capitale è al suo fulgore ed è punto di arrivo per tanti divi stranieri, un palcoscenico in cui mettersi in mostra, lo spettacolo nello spettacolo. Vita e consuetudini sono stati condizionati dagli allora mezzi di comunicazione più importanti, il cui principe era il Cinema: proponendo storie tra sogno e realtà, influisce anche sui comportamenti degli spettatori, evocando stili di vita fino ad allora inimitabili.

In quegli anni nasce la figura del “paparazzo” che batte Via Veneto in cerca di dive ed attori, o di protagonisti della beltà romana dai patrimoni altisonanti: La Dolce Vita, il film di Federico Fellini che ha stigmatizzato la poesia, l’amaro e il fatuo di una concezione di vita resa pubblica proprio dagli obiettivi dei fotografi d’assalto, si incastona in un Paese il cui volto sta cambiando e la svolta epocale è dietro l’angolo.

La seconda parte è dedicata al contraltare di quella vita brillante e mondana. E’ un decennio di grandi cambiamenti, di rivoluzione nelle idee e nelle ambizioni degli italiani, nel quotidiano vivere. Ecco quindi sguardi sul nostro Meridione – bianco, incrinato e povero – che guarda al Settentrione del Paese con la speranza, e forse l’illusione, che il Nord industriale conduca a una migliore condizione di vita.

Il Sud Italia che non è solo geografia, ma uno spazio in cui le tradizioni – secolari e religiose, spesso retaggio di un paganesimo inscritto nel territorio – sono intoccabili ma “partire” per il Nord è diventato obbligatorio per poter vivere in maniera accettabile.

Il boom economico di quegli anni portò centinaia di migliaia di italiani ad entrare in fabbrica e a vivere in quelle periferie che nascevano per loro: non erano invitati nel cuore delle ricche città settentrionali, loro erano lì per arricchire imprenditori di successo e vivere alla meno peggio.

La mostra è un cammino, una memoria collettiva per immagini – le fotografie raccontano più delle parole – una narrazione visiva di quegli anni straordinari che hanno visto cambiare la nostra società.

 

Preview della Mostra

Diretta FB Venerdì 23 Aprile 2021 ore 18.00

www.facebook.com/effettoghergo

con

Cristina Ghergo, figlia di Arturo Ghergo, Presidente del Premio di Fotografia a lui intitolato e ideatrice dello Spazio Museale a lui dedicato

Angela Barbieri, Sindaco di Montefano

Denis Curti, Direttore Artistico del Premio Arturo Ghergo

Claudia Scipioni, Presidente Associazione Effetto Ghergo

Vittorio Salmoni, ideatore con Cristina Ghergo del Premio di Fotografia a lui intitolato e dello Spazio Museale a lui dedicato

 

La Mostra sarà aperta al Pubblico appena le disposizioni ministeriali anti Covid lo permetteranno. L’Associazione Effetto Ghergo ne darà immediata comunicazione attraverso i Social e gli Organi di Stampa.

 

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