Sembra ormai del tutto superata l’emergenza covid all’interno della RSA di Recanati, sita in via XX settembre nello stesso immobile della casa di riposo, ma per il personale i problemi ci sono

la sindacalista Cisl Laura Raccosta – Funzione Pubblica – cooperazione sociale

sempre. Ad oggi la struttura vede occupati poco meno di 30 posti letto sui 40 per i quali è autorizzata e ciò comporta per il personale la riduzione dell’orario di lavoro e conseguentemente anche quella dello stipendio.

Le organizzazioni sindacali hanno già chiesto alla cooperativa sociale che gestisce il servizio, la “Residenze Sanitaria Recanati”, di attivare il fondo d’integrazione salariale (FIS), un ammortizzatore sociale a disposizione per queste situazioni del datore del lavoro in accordo con le organizzazioni sindacali.

“Ad oggi, però, sottolinea la sindacalista Cisl Laura Raccosta, che all’interno della funzione pubblica si occupa in modo particolare proprio della cooperazione sociale, non abbiamo avuto ancora nessuna risposta. Ci auguriamo solo che la cooperativa si attivi, altrimenti ci muoveremo noi e chiameremo in causa anche l’Asur perché non è possibile che i lavoratori, in una situazione di totale emergenza e con carichi di lavoro molto pesanti e particolari, che hanno lavorato mettendo in gioco la salute propria e dei loro familiari, oggi vadano a percepire una retribuzione decurtata dalle ore in meno fatte non certo per loro volontà visto che hanno dato sempre la massima disponibilità specie nel periodo di maggiore intensità del covid.

Non ci dimentichiamo anche che anche molti lavoratori della struttura, oltre che gli ospiti, hanno contratto il covid proprio sul posto del lavoro. E’ una questione di livello minimo di buona volontà”.

 

 

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2 commenti

  1. Assessore Saltamartini!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Cosa aspetta a far attivare il fondo integrazione salariale?
    Qua in campagna elettorale si aprivano tutti gli ospedali si assumevano 3000 infermieri con la realtà odierna che ci fa rimpiangere Ceriscioli!
    Proprio vero quel detto…tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare!
    Poi ai capi gabinetto diamo stipendi che superano i 5000 euro mensili e gli infermieri li teniamo precari!

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