Una gita scolastica che doveva essere un’opportunità di apprendimento e svago si è tragicamente trasformata, invece, in un incubo per circa 70 studenti dell’Istituto IIS Mattei di Recanati. Durante il soggiorno a Paestum, i ragazzi, provenienti da diverse classi terze, hanno accusato gravi sintomi di intossicazione, probabilmente di origine alimentare: i giovani hanno visitato le Grotte di Pertosa, nel Salernitano, nei pressi delle quali hanno pranzato e poi sono tornati in un albergo di Capaccio Paestum dove hanno cenato. Il panico ha pervaso studenti, docenti e genitori, con un’intensa attività di soccorso e l’intervento immediato dei medici.

Le testimonianze riportano che i primi segnali di malessere sono emersi nella notte tra mercoledì e giovedì, quando molti studenti hanno iniziato a manifestare vomito e forti disturbi gastrointestinali. La situazione è peggiorata velocemente, coinvolgendo quasi tutti i partecipanti al viaggio. I docenti, vedendo il rapido deteriorarsi della salute degli studenti, hanno allertato i soccorsi, con numerose chiamate al 118 durante la notte e la mattinata successiva. Anche alcuni insegnanti hanno accusato i medesimi sintomi, sebbene in forma meno grave.

Non è ancora stato identificato con certezza il cibo responsabile dell’intossicazione, ma le autorità sanitarie stanno indagando per determinare la fonte della contaminazione. Nel frattempo, i genitori degli studenti, allarmati dalle notizie che si diffondevano rapidamente, hanno invaso i telefoni dei ragazzi e dei docenti, chiedendo aggiornamenti sulle condizioni di salute dei propri figli.

A seguito di quanto accaduto, è stata formalizzata una denuncia ai carabinieri, poiché nessuno ritiene possibile che 70 persone possano intossicarsi simultaneamente senza una grave negligenza. La gita, che inizialmente doveva durare quattro giorni, avrebbe dovuto culminare con il rientro previsto per oggi. Tuttavia, il viaggio di ritorno si è rivelato più complicato del previsto, con gli studenti che, a causa della persistente indisposizione, si trovano ora a dover affrontare un viaggio di ritorno particolarmente difficile.

Mentre molti studenti stanno lentamente recuperando, alcuni presentano ancora sintomi persistenti.

Le indagini in corso cercheranno di far luce su quanto accaduto e di prevenire il ripetersi di episodi simili in futuro.

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7 commenti

  1. buongiorno a tutti ennesimo episodio di braccino corto diciamo così dell e scuole che pur di spendere meno e raccogliere un po’ di fondi a questi ragazzi li mandano in strutture di seconda o terza fascia , state a casa che è meglio , non è più il tempo di queste gite .

    • Un insegnante delle medie e superiori on

      Sì, state a casa, certo, chiudetevi nelle vostre stanzette davanti allo smartphone, comunicate attraverso i social, guai a condividere spazi ed esperienze, la vostra identità ve la formerà il web, che bisogno c’è di crescere ed imparare? Caro mio, mi sa che lei non ha alcuna idea di come funzioni l’organizzazione di una gita, dal punto di vista finanziario, gestionale, amministrativo, burocratico ecc…

  2. -Giovanni -Bonfili on

    non è il primo caso,nè il solo.Non rari operatori nella ristorazione ,per brama patologica di guadagno facile,non esitano a far uso di alimenti scaduti ,di non curare abbastanza l’igiene.Bisognerebbe recuperare moralità in molti ambiti,anche costasse qualche sacrificio.

  3. Gratuita maldicenza, soprattutto in mancanza di qualsiasi supporto documentale che dimostri quello che, allo stato, costituisce a tutti gli effetti di legge un commento diffamatorio della dirigenza scolastica.
    06:56 farebbe meglio a trastullare i suoi polpastrelli in altre attività invece di scrivere scempiaggini, oppure – se ne fosse in possesso – dovrebbe divulgare i documenti che comprovano le proprie malevole accuse

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