Quando si dice “avere le idee chiare”. Da una parte s’impugna la penna di un legale per diffidare l’Amministrazione a pagare un risarcimento; dall’altra, s’imposta il calendario delle rate per saldare un debito… con comodo. Questo il capolavoro gestionale di un cittadino, protagonista di una saga che ha come fulcro 4.179 euro non versati per la mensa scolastica dei figli.
L’uomo, già noto per non essere particolarmente affezionato al concetto di “pagare il dovuto”, ha avuto un incidente in cui il Comune, ops!, si scopre responsabile. L’assicurazione gli sgancia 6.000 euro di risarcimento. Fine della storia? Macché! Con il piglio di un negoziatore di alto livello, il nostro eroe manda il suo avvocato a battere cassa per altri 3.000 euro, stavolta direttamente dalle casse comunali.
Peccato che l’Amministrazione, insospettita, decida di tirare fuori la calcolatrice. E cosa scopre? Che il nostro cittadino modello ha accumulato un bel debito con la mensa scolastica di ben 4.179 euro (ma non c’è nessuno in Comune che controlla le entrate?).
Ma attenzione: lungi dall’essere intimorito, lui rilancia. Niente compensazione totale, che scherziamo? Solo 3.000 euro vanno a coprire il debito; per il resto, si procede a rate, 295 euro al mese da novembre a febbraio.
Un compromesso che ha dell’incredibile, tanto che viene quasi voglia di iscriversi a un corso di “negoziazione creativa”. E se l’uomo non rispetterà il piano? Tranquilli, allora scatterà la riscossione coattiva. Ma visto il precedente, c’è da chiedersi: sarà davvero così facile?
Morale della favola: a volte, con un po’ di astuzia e un buon legale, si può trasformare un debito in una comoda rateizzazione… e magari avanzare pure qualcosa per il prossimo pranzo. In mensa, naturalmente.
2 commenti
Grazie Tubaldi.
lei ha il coraggio di dire le cose come stanno.
4179 a quanti pasti corrispondono in relazione all’isee? c’è stata azione di sollecito per il rientro?
poi….avendo riscosso più di 9000 euro chi ….ha concesso la dilazione?
ma la vignetta?
gli ombrelli?