Pochi si ricorderanno che il nome originario del Circolo Arci La Serra di Recanati in realtà è “Utòpia”. Così avevamo immaginato quello spazio noi fondatori tanti anni fa, come un luogo dove rendere concreto l’impossibile.

Andrea Marinelli

Rimboccandoci le maniche abbiamo risistemato uno spazio fatiscente affrontando spese che sembravano insostenibili per un gruppo di ragazzi tanto che a distanza di tanti anni conservo un ricordo dolcissimo ed allo stesso tempo custodisco una riconoscenza illimitata verso i carpentieri Benito D’Amico e Aquilino Menghini che hanno voluto e saputo credere in noi.

Ma tanta parte di Recanati in realtà ci ha regalato la propria fiducia, affollando le serate sempre ricche di proposte diverse e di iniziative culturali di ogni genere. Una presenza che ci ha permesso di saldare ogni onere economico ed allo stesso tempo ha fatto sentire ancora più proprio quello spazio a tutti i frequentatori e associati. Quante amicizie, quante idee, quanti solidi legami e quanti amori sono nati in quell’angolo magico della nostra città. Generazione dopo generazione il Circolo ha saputo rinnovarsi mantenendo il suo spirito aggregativo e la sua vocazione culturale, con iniziative anche di altissimo spessore.

Se mi abbandono ai ricordi legati al Circolo torno immediatamente agli anni Novanta, quando ero Presidente e vedo sfilare davanti a me Jack Hirscman, Eugenio Melandri, Diego De Silva, Sergio Culicchia, Costantino Cinaski e sento cantare e suonare Vinicio Capossela e gli Urban Groove. Una vera utopìa vissuta in un luogo che si chiamava Utòpia. Io sono stato eletto presidente dopo Gianfilippo Simoni e mio vice presidente era Giacomo Galassi, mentre tra i consiglieri e sempre attivissimo c’era Massimiliano Politi, successivamente presidente anche lui.

Un’intera generazione politica è nata all’Arci e ancora oggi è attiva a livello sociale e di comunità. Una risorsa inestimabile ed un modello da imitare ed esibire a vanto da parte di ogni amministrazione recanatese verso le altre di differenti Comuni. Eppure in queste ore leggo notizie allarmanti di messa in discussione della stessa esistenza del Circolo misconoscendo totalmente la sua funzione sociale e culturale, nonché tutta la sua gloriosa storia.

Non scherziamo! Apriamo un dialogo se necessario, ma l’Arci, anche se oggi non lo chiamano più Utòpia, comunque non si tocca, non si chiude e non si sposta!

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44 commenti

    • Francesco Carancini on

      ho attraversato le soglie di Utopia nel lontano inverno del 1996 per la prima volta! suonavano i “the barboun’s drinkers” con uno strepitoso Giordano Di Gregorio alla chitarra (mancina) uno strepitoso Michele Lelli alla batteria e un’ eclettico poderoso bassista (Alessandro Nardi) ……serata indimenticabile 🥰

      • I compagni hanno un po’ confuso il loro ruolo nel locale.
        Sarà la birra a far male.
        I see a red door and I want to paint it black.

  1. … è arrivato colui che comunica solamente attraverso i “diktat” di chiara origine e scuola sovietica!!! Ma chi ti credi di essere?!?!? Vai a condurre la transumanza di quel gregge Arci-rosso che ne hanno bisogno!!!

  2. Arci La Serra on

    Per anni non abbiamo reagito agli innumerevoli articoli e servizi diffamatori di Radioerre contro di noi perché eravamo convinti che la risposta migliore risiedesse esclusivamente nel nostro operato, ormai però è da troppo tempo che l’”affair dell’hotel Ginestra” oscura le nostre attività, quindi, basta!!
    Partiamo dall’ultimo articolo pubblicato, leggendolo, sembra che il sindaco sia intervenuto durante un rave party: in verità, è stato proprio lui a constatare che il volume non disturbasse per nulla, e si è fermato a parlare con i responsabili in tutta tranquillità. Perché, quindi, Radioerre si ostina a lasciare intendere cose non vere? Inoltre, ribadiamo (anche perché RadioErre, questo, non lo comunica mai) che abbiamo adottato tutte le misure a nostra disposizione, e con i limiti economici che abbiamo (essendo un’associazione), per attutire il suono, e abbiamo più volte incontrato il proprietario del Ginestra, in pieno spirito collaborativo e dialogante, per cercare una via pacifica di conciliazione; certo non abbiamo trovato finora un terreno comune, non per mancanza di tentativi, ma perché questa persona si arrocca in una posizione traducibile in “Io lavoro, voi giocate e mi disturbate”. Siccome siamo tra adulti, non ci dilunghiamo nell’evidenziare quanto questo ragionamento sia privo di logica, ci limitiamo a porre una domanda retorica: giocavamo anche quando abbiamo organizzato il Wild Things Festival e il suo hotel ha registrato il tutto esaurito? E anche in questo caso è solo uno degli esempi che potremmo fare.
    Tra le recensioni dell’Hotel Ginestra non si legge di clienti che si lamentano della musica alta del Circolo Arci, ma è facile dare la colpa all’Arci di tutte le difficoltà che vive l’Hotel.
    Al di là del colore di bandiera, una realtà sociale a culturale come La Serra di Recanati, che conta 500 soci attivi e ospita giovani e meno giovani che si incontrano, discutono, si divertono, organizzano attività culturali, presentazioni di libri, laboratori, scuola di lingua, dibattiti, dovrebbe ricevere pieno sostegno dalla comunità civile cittadina e in particolare da Radioerre che, in quanto organo di informazione, questa comunità civile cittadina dovrebbe raccontare in maniera imparziale. La realtà dei fatti dimostra ampiamente, dolorosamente e vergognosamente il contrario. Chissà che un giorno non decidiamo di farci noi due conti, e scoprire se questa opera di disinformazione stia ledendo la nostra reputazione
    Ribadiamo che le porte del circolo sono aperte a tutt* per verificare di persona l’importante attività sociale che svolgiamo per il territorio Recanatese.

  3. Non ci possiamo permettere, come cittadina, di perdere una delle poche realtà che offre stabilmente proposte culturali e ludiche alla gioventù recanatese. Manteniamo quel poco di vita che resta in città, perfavore se ne parli pubblicamente. Piuttosto cambiamo location all’albergo, ce n’è uno molto più grande, in una zona molto più silenziosa, che è chiuso da un po’!

    • Non togliete il posto dove giocare ai piccoli nullafacenti figli di papà del circolo arci.. con le t shirt vivo una vita anti borghese!!!
      Beati voi.

        • Scusi per curiosità, ma lei quanto paga di tessera e di abbonamento?
          Preferisco il libero accesso, giuste le consumazioni pagate che si devono ma senza abbonarmi e senza subire proselitismi di alcun genere.

          • 5 Novembre 2024 15:51 allora non venire, subumano. e rimani a cacciare le lontre.
            se sei curioso di quanto costa la tessera, vieni, e avrai accesso ad un mondo che uno come te, abituato al confronto bellico con le lontre, manco se glielo fai vedere ci crede.
            libero accesso….vai vai ad alzare l’asticella e proselitare le lontre

        • Vacci tu a caccia delle lontre e dei topi anonimo del 5 Novembre 2024 ore 23:19
          che ti piace tanto pagarci tessere oltre alle consumazioni per subire pure indottrinamenti.
          Ma vattene un po’ al diavolo che ti conviene!

          • Sei anche molto maleducato e cafone 23:19, la domanda sia pur curiosa era del tutto normale e legittima, ma tu rispondi sempre rozzamente con offese come al tuo solito rispondere!
            Chiedere se si paga una tessera e rinnovo di abbonamenti non è cosa segreta fuori dall’ordinario in un circolo, lo fanno pure ai circoli delle ACLI.

      • forse hai ragione, ma l’ARCi è frequentato da tante persone, molte anche da fuori Recanati e questo è un bene per tutti

    • Non tutti i giovanotti recanatesi frequentano quel circolo, solo una piccola minoranza.
      Non si può sempre parlare con assolutismo!

    • … se di poco c’è rimasto nella nostra “cittadina” (perché usare qs termine dispregiativo poi !?), una pesante colpa e una indiscutibile responsabilità sono da addebitare esclusivamente alle amministrazioni precedenti, specie di questi ultimi 15 anni, guarda caso!
      Certi soggetti meglio perderli, che mantenerli. Dai retta, anonimo delle 0,31. Ed è chiaro che stanno montando il caso per fare le vittime e in maniera provocatoria, intenzionalmente, per mettere in difficoltà l’attuale amministrazione!
      Vedrete che i “toni” si alzeranno sempre di più, in tutti i sensi!!?

  4. Il punto di tutta questa situazione è che un PRIVATO CITTADINO CHIAMA IL SINDACO IN PIENA NOTTE E LUI VA. Si può avere il numero del sindaco così se ho problemi lo chiamo? Radiopepa certe sottigliezze non le coglie vero asetrio?

  5. Scusate tutti ma non avete capito niente. Basta cambiare giovani, mandateci dei giovani balilla e il problema è risolto. Ragazzi che votate a destra forza fate il cambio con quelli di sx e tutto tacerà.

  6. Perchè non lo trasferite direttamente al nei locali del Centro culturale Fonti San Lorenzo, storico quartier generale del Partito democratico e sinistra recanatese?

    • Sindaco che si era preso un impegno nei confronti di un imprenditore da un precedente incontro.
      Cosa deve fare comunque un sindaco se non questo? Cantare Springsteen?

  7. Vorrei cortesemente riportare la faccenda alla semplice analisi del contesto in questione e cioè il suono (per alcuni) o rumore (per altri).
    Il signor Marinelli, prima dell’associazione, ha puntato molto il dito contro il presunto attacco al luogo come associazione culturale, ovviamente di sinistra quindi unica tenutaria di ciò, senza specificare la semplice incongruenza dei fatti.
    Se l’associazione ammette “abbiamo adottato tutte le misure a nostra disposizione, e con i limiti economici che abbiamo” deduco che non sono state sufficienti, ma chi doveva controllare o dare permessi è stato in questi anni altrettanto lassista (gli stessi confermati al loro posto comunque).
    Se esiste un piano di zonizzazione acustica che ogni comune adotta per salvaguardare certi luoghi, non è che si può chiudere un occhio per alcuni o per certi giorni, o c’è o non c’è.
    Perché, chiedo ai gestori, non vi bastano 3 ore dalle 21 alle 24 per fare un concerto e di colpo tollerare la convivenza con gli altri?
    Poi potreste sedervi a parlare di cultura fino a notte fonda civilmente e se dite di essere in 500 soci, tesserati, deduco anche che sareste tutti d’accordo sulle scelte comunitarie.
    Cordiali saluti e aggiungo solo che un tempo qualcuno disse “bisogna essere duri senza perdere la tenerezza”, beh, fossi il sindaco ci farei un pensierino

  8. Caro sbruffone sinistro dei risicati 29 voti in più che non ti fai più sentire da tanto tempo, dopo aver subito una lunga serie di sconfitte, l’ultima sconfitta fu a Recanati nel giugno scorso, ora come già sai c’è un’altra clamorosa sconfitta, la più importante, la regina delle sconfitte, avete perso pure gli Stati Uniti d’America,
    non c’è più il vecchio Bidone Joe, e la sua Cammella Harris non ce l’ha fatta, zerbini del vecchio massone internazionale Soros, è ritornato di nuovo al potere il Grande Donald Trump come speravo e volevo!
    Adesso vi è rimasto solo Porto Recanati, me raccomando non ve perdete pure quello!
    Ahahahahahahahahahahahahah!

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