Dopo il Consiglio Comunale del 30 ottobre u.s. abbiamo volutamente taciuto alcuni giorni per rispetto al lutto che ha colpito tutti noi e la nostra città, ma riteniamo che ormai sia doveroso informare i concittadini relativamente ai lavori dell’ultimo consiglio comunale.
Partiamo dall’approvazione del BICIPLAN per riprodurre sinteticamente le nostre posizioni. Seguiranno le risposte alle nostre interrogazioni.
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Mercoledì scorso, in Consiglio Comunale, è andata in scena una delle pagine più paradossali tra quelle prodotte dall’Amministrazione Riccetti-Michelini.
Il Biciplan se lo sono votati da soli, tutti proni nei confronti dell’assessore Riccetti che lo ha firmato e presentato.
Ma andiamo per ordine:
– LA DELIBERA PRESENTAVA ERRORI GROSSOLANI E GRAVI
Abbiamo evidenziato che la delibera che portavano all’approvazione era, a nostro parere, illegittima e annullabile.
Ne abbiamo chiesto il ritiro, ovviamente rifiutato.
Ma quell’atto dichiarava riferimenti normativi sbagliati come le date relative alla fornitura della documentazione dell’arch. Tursi, era ripetitiva nei contenuti, dichiarava la non necessità di VAS e non presentava la sua esenzione effettuata dalla Provincia, e nei vari passaggi dichiarava che l’atto da sottoporre a votazione era un atto di indirizzo, ma anche un Piano di Mobilità ciclistica senza pareri ed infine un indirizzo programmatorio. Non sappiamo che cosa abbiano approvato né ce lo hanno saputo rispondere in Consiglio e per questo, impossibilitati ad indurli ad un ragionamento onestamente concreto, abbiamo deciso insieme alla consigliera Nalmodi, di non partecipare al voto.
La delibera dichiarava l’aderenza ad una legge territoriale della Regione Toscana, ad un comma peraltro soppresso, e non alla Regione Marche. Su questo presupposto basava la non necessità di chiedere i pareri della Polizia Municipale, della Provincia di Macerata e dell’ANAS, neppure della VAS o della sua esenzione.
La dichiarava e basta e tanto ci sarebbe dovuto bastare.
E l’assessore non ha espresso alcuna perplessità.
– LA FASE DI CONDIVISIONE NON HA TENUTO CONTO DELLE CONTRARIETÀ RAPPRESENTATE
Nel testo veniva dichiarato di aver ottemperato alle varie fasi di consultazione e di recepimento delle osservazioni pervenute, ma questo non è assolutamente vero.
L’unica osservazione accolta è stata quella della trasformazione a senso unico del tratto di Corso Matteotti previsto in chiusura completa.
Ma è rimasto chiuso il tratto della S.P. 100 di Scossicci dall’O di Giotto a Viale Sirio che impedisce ai villaggi ed ai balneari l’accesso e che è proprietà della Provincia di Macerata, mai interpellata in proposito, e sono rimaste inalterate tutte le altre criticità soprattutto nel quartiere Castennou, nei confronti delle quali, l’assessore promette cambiamenti prima ancora dell’approvazione dell’atto, a Montarice o in viale Gramsci.
Le variazioni si fanno prima dell’approvazione delle tavole accluse e non promesse per “dopo” come successo con Castennou.
Insieme alla delibera si chiede infatti di approvare una relazione (molto generica) e le tavole esplicative e le tavole che sono atti pubblici e soprattutto.. dicono altro.
In un passaggio della delibera si afferma il rispetto delle fasi di adozione, pubblicazione e quindi approvazione, ma si porta il documento direttamente all’approvazione, senza un piano del traffico o dei parcheggi accluso e senza i risultati di una conoscenza concreta della nostra città.
Banale l‘ennesimo richiamo alle firme raccolte come se non avessimo detto mille volte che si è trattato di una raccolta spontanea senza alcun valore legale e che nessun significato hanno le firme di qualche “spiritoso”.
Non risponde a verità l’affermazione che la delibera non contempli costi, anzi riteniamo che li preveda (e già da tempo sono in bilancio 50.000 € previste per l’apposita segnaletica) e che l’Amministrazione abbia voluto accelerare i tempi anche per attingere a qualche ulteriore finanziamento.
Una delibera confusa, arrabattata, basata su riferimenti normativi errati, elaborata in tutta fretta.
– IL PROGETTO DELL’ ARCHITETTO È GENERICO, NON CALZATO SU PORTO RECANATI
Una esposizione aulica da parte del progettista che non poteva essere diversamente. “Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja”.
Il progettista è anche il Presidente della FIAB, società che attesta da anni, il nostro comune come ciclabile con le modalità previste, non avrebbe potuto assolutamente dire altro e per questo le sue affermazioni non hanno assolutamente modificato il nostro giudizio nei confronti di QUESTO Biciplan.
-NON È OBBLIGO DI LEGGE AVERE UN BICIPLAN!
Abbiamo ricordato alla maggioranza che non è assolutamente obbligatorio per il nostro Comune dotarsi di un Biciplan.
La prova è che il nostro Comune è capofila per un Piano Urbanistico di Mobilità Sostenibile (P.U.M.S.) che coinvolge altri comuni limitrofi che non ne sono assolutamente dotati e probabilmente non si sognano di dotarsene.
Questo Biciplan resta assolutamente da bocciare come la delibera che poi è stata votata dalla sola maggioranza avendo noi voluto evidenziarlo non partecipando al voto.
– ERA TUTTO GIÀ PREVISTO E DECISO, ALTRO CHE CONDIVISIONE
Emblematiche le parole del vicesindaco che ricorda ai cittadini come il programma elettorale di Civico Progetto Comune anticipasse la volontà di una mobilità sostenibile.
Come a dire…”noi ve l’avevamo detto, voi ci avete votato, quindi ora che volete?”
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