nota dell’Amministrazione comunale di Porto Recanati

La scoperta di un pericolo inesistente che ha determinato costi pubblici ingenti. Per troppo tempo in questa città sono accadute cose poco chiare e la vicenda dell’amianto nel Capannone Nervi ne è una chiara testimonianza.

Il minerale cancerogeno compare su quel tetto nel 2014, poche settimane dopo che, per la prima volta, una giunta di colore politico diverso dalle precedenti viene eletta. Il Responsabile del Rischio Amianto, nominato dal funzionario dell’epoca e le analisi di laboratorio effettuate dopo un lungo periodo in cui non erano state commissionate indagini, rivelarono  alla nuova giunta la presenza di amianto che, tuttavia, sappiamo ora non essere mai esistito.

Le determine del funzionario emanate una settimana dopo la caduta della giunta Montali che per un anno, spariscono misteriosamente e che non vengono pubblicate all’albo pretorio.

Sono stati commissionati successivamente lavori realizzati da un’altra Amministrazione, per un totale di 100 mila euro, riguardanti l’incapsulamento di amianto che in realtà non era presente.

Dopo vent’anni cambia l’amministrazione e viene eletta la giunta Michelini. Si procede con una rotazione degli incarichi negli uffici, viene nominato un nuovo Responsabile per il Rischio Amianto e si incaricano due nuovi laboratori specializzati per ulteriori analisi.

E, come per magia, l’amianto non compare più.

Ecco a noi sorge qualche dubbio su come si davvero sia svolta questa storia.

Comprendiamo la rabbia dell’ex Sindaco Montali, che oggi, ripensando ai momenti di dieci anni fa e alla luce di quanto è successo successivamente, rivive nuovamente quegli stessi dubbi in maniera amplificata.

Questi interrogativi sono del tutto legittimi, poiché gli eventi in questione hanno avuto poca chiarezza e trasparenza, principi che dovrebbero sempre contraddistinguere  una pubblica amministrazione.

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2 commenti

  1. Ario Roncitelli on

    Allora, eclettico sindaco, da umile cittadino comprendo solo che l’organizzazione burocratica del Comune di Porto Recanati è, questa sì, pesantemente inquinata. Prenda le necessarie iniziative, faccia accertare le precise responsabilità (un salto alla Procura della Repubblica, no?), avvii le opportune azioni legali a tutela dell’intera collettività. Il resto sono soltanto chiacchiere tanto care a chi usa le istituzioni pubbliche per il proprio tornaconto e che forse ancora, nell’ombra, cerca di condizionare tutto.

  2. Consiglio al sindaco di Porto Recanati: non prenda le necessarie iniziative, non faccia accertare le precise responsabilità, non avvii le opportune azioni legali…. se non dopo aver ascoltato il geometra Marangoni

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