In questa intervista intensa e senza filtri, la giornalista Deborah Fait affronta con lucidità e passione i temi più controversi legati al conflitto israelo-palestinese. A partire dai tragici eventi del 7 ottobre, Fait analizza la reazione dei media italiani e internazionali, le accuse rivolte a Israele, e il ruolo ambiguo di alcune organizzazioni umanitarie. Si parla della propaganda, dell’uso delle ambulanze da parte di Hamas, della demonizzazione di Israele e della retorica che ribalta vittime e carnefici.


Ma l’analisi non si ferma alla guerra: Fait denuncia anche il declino culturale dell’Occidente, l’Islamizzazione crescente di alcune società europee, e il rischio di perdere l’identità su cui si fonda la civiltà occidentale.

“Gli israeliani sparano sulle ambulanze? No, se fossero realmente ambulanze che portano feriti e ammalati. Ma quelle della Mezzaluna Rossa che sono state colpite portavano sei terroristi di Hamas. I telegiornali italiani la devono smettere di raccontare mezze verità o piene menzogne quando parlano della guerra a Gaza”.

 

Il mondo intero ci odia, che le prime parole pronunciate dopo i massacri del 7 Ottobre, quando i corpi mutilati delle vittime erano ancora caldi, furono “Niente nasce dal nulla” pronunciate dal segretario antisemita delle Nazioni Unite, Guterres. Quelle parole sono bastate a scatenare il mondo contro Israele, vittima, e a giustificare i palestinesi assassini. Da quel momento è stato solo un negare, un giustificare, un invertire le colpe. Da quel momento si sono tirate fuori le solite accuse di apartheid,  e prima ancora che Israele reagisse si incominciò immediatamente a parlare di genocidio”.

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3 commenti

  1. Si, ha tutte le ragioni! ( le sue) ma…la soluzione deve per forza prevedere l’assassinio indiscriminato di bambini e bambine?
    Che squallore umano.

  2. Luca Falzetti on

    50.000 morti civili a Gaza. Tanti anziani e bambini. E ancora stiamo qui a cercare giustificazioni? E’ UN CRIMINE CONTRO L’UMANITA’!

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