Hanno tirato il sasso ed ora nascondono la mano i 4 quattro consiglieri di minoranza (Ubaldi Sabbatini – Rovazzani – Nalmodi) sul caso della manifestazione di Pattinaggio Hero Battle Cup tenutasi lo scorso anno in largo Porto Giulio. Dopo aver creato problemi giudiziari ad un ignaro funzionario Comunale, ora per evitare la figuraccia mentono sapendo di mentire.

A seguito della vicenda, l’Ente ha visionato tutti agli atti del procedimento e le carte, al contrario, non mentono.

Dicono di non aver fatto nessuna denuncia ma sono ben due gli scritti recanti la loro firma inviati rispettivamente al Soprintendente ai Beni Culturali di Ancona ed ai Carabinieri. Quelle che i denuncianti definiscono mere segnalazioni sono a tutti gli effetti esposti all’autorità giudiziaria, in quanto il Soprintendente dei Beni Culturali della Regione Marche è un pubblico ufficiale che per obbligo di legge è tenuto a denunciare il fatto al Pubblico Ministero o ad un Ufficiale di Polizia Giudiziaria.

Peraltro, l’esposto del Centro Destra Unito è stato indirizzato per conoscenza anche al Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, dunque ad Ufficiali di Polizia Giudiziaria e con esso si chiede testualmente di agire “…nei limiti del possibile in urgenza considerando che la manifestazione avrà termine il prossimo 4 giugno”.

Chiaro anche l’intento di boicottare l’iniziativa, valevole come prova di Coppa del Mondo di free-style, con conseguente danno economico e all’immagine turistica e sportiva della città.

Lo stesso dicasi per l’esposto, inspiegabilmente intitolato: “istanza verifica” (??) a firma dei consiglieri di Porto Recanati 21-26 Rovazzani e Nalmodi, che è stato rivolto direttamente ai carabinieri.

La condotta di Rosalba Ubaldi, Angelica Sabbatini, Alessandro Rovazzani e Maria Grazia Nalmodi è indifendibile, dopo aver agito senza scrupoli negano di aver sporto denuncia o querela e si dichiarano inconsapevoli circa le conseguenze che sarebbero scaturite dai rispettivi scritti, quando per la prefigurazione delle conseguenze non serviva essere dei veggenti.

I denuncianti nel cercare di colpire l’avversario politico hanno consapevolmente procurato noie giudiziarie ad un funzionario comunale. I quattro hanno agito con colpevole negligenza trascurando le minime cautele che dovrebbero costituire un irrinunciabile corredo di un esponente politico nonché del semplice padre di famiglia.

Tale noncuranza non può essere attribuita, come fatto da uno dei denuncianti nel corso di un’intervista, alla difficoltà di “destreggiarsi” nelle questioni legali.

Se non si padroneggia una materia o un argomento, prudenza vuole che vadano evitate incaute iniziative o prese di posizione.

Ribadiamo la nostra richiesta di dimissioni dei consiglieri Ubaldi, Sabbatini, Rovazzani e Nalmodi non tanto per la pessima figura rimediata agli occhi della cittadinanza, piuttosto per l’ipocrisia politica di chi, per screditare l’avversario, non si fa scrupoli a colpire gli stessi funzionari di cui pubblicamente tessono le lodi.

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