Il Salone del Libro di Torino scelto per la presentazione del volume (edizioni Kryes) con le cento traduzioni dell’Infinito di Giacomo Leopardi voluto dal Centro nazionale di studi leopardiani e dal comitato nazionale per il Bicentenario del citato idillio. Da un luogo simbolo, appunto il Salone del Libro di Torino, era partita nel 2019 – con la presentazione del Comitato nazionale guidato dall’indimenticato ambasciatore Giuseppe Balboni Acqua e del programma delle attività – l’avventura delle celebrazioni dell’Infinito il cui valore è stato sancito, al massimo livello istituzionale e di autorevolezza, dalla presenza  del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 26 settembre del 2019 a Recanati nella sede del Cnsl. Torino per aprire e per chiudere anche se, per la verità, le pagine del volume e le opere leopardiane sono sempre più aperte grazie anche all’attività di promozione e di conoscenza delle carte leopardiane svolta da Cnsl guidato dal presidente Fabio Corvatta.

Presentazione in grande stile quella dell’altro giorno a Torino per il volume con le cento traduzioni dell’Infinito: all’incontro c’erano l’assessora comunale alla cultura Rosanna Purchia (sovrintendente del San Carlo di Napoli nel 2019 quando la messa in scena della rossiniana Ermione venne dedicata al bicentenario dell’Infinito), da remoto Mario Turetta segretario generale del Ministero della Cultura, Clara Allasia (Università di Torino), Fabio Corvatta (presidente del Cnsl), Daniele Fava (editore), Chiara Fenoglio (Università di Torino), Geppy Gleijeses (attore) e Laura Melosi (Università di Macerata). Interventi intensi ed anche evocativi come quello di Mario Turetta che è partito dall’incipit dell’Infinito per poi percorrere in poche righe decenni di esperienze e di sentimenti: «Quando lessi per la prima volta L’infinito fui fulminato da quell’inizio, “sempre caro”. Cos’è che è davvero caro? In che modo qualcosa può restare necessario, fondamentale, appunto per “sempre caro”?  Ho lavorato tutta la vita nel cercare, come uomo di stato, di tutelare e di valorizzare la bellezza di un paese e del suo patrimonio. Eppure, ho sempre sentito che quel lavoro di cura era, in effetti, il riconoscimento di un mondo che mi era profondamente caro. A tale scoperta sono rimasto fedele. So che in questa sala ci sono molte ragazze e ragazzi. So che il loro sguardo, la loro curiosità giovanile, confessano una complessa mescolanza di desideri, ansie, incertezze, forse addirittura di un non sapere ancora cosa volere o voler fare nella vita. Ebbene, permettetemi un augurio: fate in modo di credere nel valore delle cose; nella certezza che valga la pena di tentare di vivere cercando di non smarrire mai la gioia che avete dentro, il grande sogno di una vita vissuta per qualcosa che sia caro, anzi per sempre caro…».

La prima copia del volume con le cento traduzioni dell’Infinito è stato dato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche in questo caso un’apertura (2019) e una chiusura (2024) ma anche in questo caso le pagine restano aperte e il presidente Mattarella, con un biglietto di suo pugno, ha voluto testimoniare gratitudine al Cnsl e al presidente Fabio Corvatta. «Grande la soddisfazione – è il commento del presidente del Cnsl Fabio Corvatta – per le tante iniziative in Italia e nel resto del mondo, promosse da un Comitato nazionale che, per il livello e il numero delle attività svolte, si è visto prorogare il mandato e dall’impegno triennale si è passati a quello quinquennale. E’ stata colta l’occasione per onorare la memoria e diffondere i pensiero di Giacomo Leopardi: colgo l’occasione per ringraziare la contessa Olimpia Leopardi per la collaborazione e per la vicinanza ricordando  che l’idea di celebrare il bicentenario di una poesia, fino ad allora inedita, nacque da un colloquio con lei. Un particolare che mi ha colpito in questi cinque anni di iniziative è il grande interesse e la partecipazione dei giovani, ne è testimonianza il premio Leopardi rivolto alle scuole che ogni anno cresce per qualità e per quantità».

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