La proposta avanzata da Alfredo Mancinelli di realizzare in piazza Leopardi, “il salotto della città”, con tanto di dehors, ha scatenato come era prevedibile un acceso dibattito. La proposta  prevede la presenza di dehors radenti i bar costituendo un unico angolo di ristoro fra gli esercizi commerciali (bar-pizzeria-mini ristoranti) e i tavolini all’aperto che nel periodo invernale verrebbero chiusi e riscaldati. C’è chi ricorda che negli anni ’80 in piazza Leopardi furono gli stessi titolari dei bar a costruire, nel periodo estivo, delle pedane all’aperto confinanti con il proprio esercizio e le auto transitavano allargando la carreggiata verso piazza Leopardi. Stessa soluzione venne adottata molti anni dopo davanti al Gallery Hotel di via Falleroni per permettere alla propria clientela e a tutti i cittadini di usufruire di un servizio all’aperto. Allora, essendo la strada molto stretta, venne sacrificato, persino, il parcheggio davanti la sede della Curia per permettere alle auto di circumnavigare l’ampia pedana. Si fa presente, però, che il progetto del “salotto della città” dovrebbe vedersela con le autorizzazioni, le prescrizioni ed eventuali divieti della Sovrintendenza. Certo, ma viene anche evidenziato che altre strutture, nel frattempo realizzate, sono passate al vaglio dell’ente tutore dei beni architettonici e storici senza alcun problema. Ad esempio il bar sotto le Logge del Palazzo Comunale, che occupa un locale di proprietà comunale, ha costruito due dehors chiusi proprio sotto l’ottocentesco Palazzo garantendo, però, un servizio di ristorazione utilizzabile anche nelle giornate fredde e piovose. Altro dehors chiuso in pieno centro storico è quello che sorge davanti il quattrocentesco palazzo Venieri, oggi sede del Liceo Leopardi, a fianco dei giardini pubblici. Infine in via Carducci c’è un dehors che è il prolungamento all’aperto di un ristorante: eppure si trova proprio davanti lo storico palazzo Leoni, oggi ristrutturato, che ospitò Giosuè Carducci quando venne a Recanati, nel primo centenario della nascita di Giacomo Leopardi (1798-1898), all’Aula Magna del Comune. Però i dehors in piazza sarebbero un ostacolo insormontabile.

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23 commenti

  1. Adesso i seguaci di fiordomo e bravi non si esprimono? Bellissimo questo scempio consentito dai due ex, ottimo da un punto di vista estetico, strutture che forse forse si trovano nel bengasi ma che a Recanati vanno benne se assentite agli amici del potere.
    Strutture proposte in maniera più adeguata architettonicamente, bocciate solo perchè avanzate da mancinelli, questo è il vostro modo di gestire il governo della città con la complicità dei vostri adepti.

  2. quello su via carducci è veramente indecente, occupa. tra l’altro, metà della sede stradale.
    Chi ha concesso il nulla osta , rispetta il codice stradale ?, rispetta le norma dettate dal piano del centro storico ?

  3. vedendo per la città molti dei lavori eseguiti dal geom. mancinelli ,tutti alquanto gradevoli architettonicamente, ritengo che le sue eventuali proposte possano essere sicuramente di buon gusto, sicuramente migliori di quelle presenti

  4. Valentino Grassetti on

    Salve. Allego considerazioni semiserie del sottoscritto riguardo i dehors. Non so se posso pubblicarle in quanto candidato. Allora:
    “Un fenomeno paranormale sta inquietando la quieta vita del paesello. Vari testimoni hanno visto la statua di Giacomo Leopardi piangere sangue. Lacrimoni che schizzavano stile Pulp Fiction imbrattando due candidati sindaci che facevano la consueta passerella elettorale, cioè seimila vasche al giorno durante le elezioni, e zero dopo. La statua sanguinante, che ha preso miracolosamente vita facendo diventare verde d’invidia la Madonna nera di Loreto, spiega di essere afflitta e straziata dai vari programmi elettorali che stanno per abbattersi su Recanati come le atomiche di Hoppenheimer. Il celebre pupo dice di che, leggendoli, avrebbe voluto rigirarsi nella tomba se solo avessero ritrovato tutte le sue ossa, ma con un solo femore è dura ribaltare un sarcofago di massello. Piagnucolando ricorda quando il padre fece erigere il Teatro Persiani, mentre il piano urbanistico di un candidato sembra partorito non dal suo geometra, ma da Cornelis Escher. Qualcuno propone uno sgambatoio solo per i candidati civici sperando che se li mangi i cani. Qualcun altro propone di rivitalizzare il centro piazzando sedie da bar, tavoli da ristorante, tende da campo, coperte da pic nic e bagni chimici sulla piazza con tanto di gimkana automobilistica attorno. Così, dopo quello di Uncini, al pupone piangente metteranno il casco di Verstappen. La statua sanguinante, dopo aver letto il piano parcheggio che prevede di attaccare le auto con certe calamite sui fianchi della torre, pensa di averne sentite abbastanza e, asciugatesi le lacrime, ritorna immobile, immota e senza vita. Esattamente come certe amministrazioni del passato”

    • Anonimo copione on

      “Un fenomeno paranormale sta inquietando la quieta vita del paesello. Vari testimoni hanno visto persone cadere nelle buche delle strade di campagna. Ammortizzatori che schizzavano fango stile Pulp Fiction imbrattando i due candidati sindaci che facevano la consueta passerella elettorale, un tempo amici durante le scorse elezioni, e zero dopo. Il povero residente distrutto come la sua auto, che ha preso miracolosamente vita dopo varie settimane dal meccanico, spiega di essere afflitta e straziata dai vari programmi elettorali che stanno per abbattersi su Recanati come le atomiche di Hoppenheimer. Anche il celebre pupo dice di che, leggendoli, avrebbe voluto rigirarsi nella tomba vendendo ormai i due divorziati. Piagnucolando ricorda quando il padre fece erigere il Teatro Persiani, mentre nel 2024 si aspettano ancora le scuole e la viabilità sembra partorita non dal suo assessore, ma da Cornelis Escher. Qualcuno propone uno sgambatoio solo per i candidati civici sperando che finalmente inzino a lavorare tagliando le erbacce. Qualcun altro propone di rivitalizzare il centro piazzando sedie da bar, tavoli da ristorante, tende da campo, coperte da pic nic nel loggiato del Comune. Il dehor solo per pochi. Esattamente come certe amministrazioni del passato (e del presente).”

  5. Valentino Grassetti on

    Grazie per il consiglio. Anzi mi ha dato un’idea! Farò un pezzo di sana satira sugli anonimi che imperversano sui social. Niente di offensivo ovviamente. L’aspetto sul mio profilo FB. Grazie di nuovo :)))

  6. Caro grassetti scrivi senza conoscere niente di quello che sostieni mettendoci dentro anche il papa, stai esprimendo concetti privi di senso e di significato, era meglio se stavi zitto, parli del pupo, parli di macchine incidentate, parli della madonna di loreto, parli di sgambatoio, parli di bomba atomica, il tutto senza un minimo di nesso logico ed infatti non si capisce che dici, come nei tuoi libri

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