“Babbo, cosa c’è al di là del mare?”. È da questa domanda posta a suo padre Vitaliano da un Nazareno Rocchetti bambino che prende le mosse l’omonimo libro (edito da Giaconi Editore) che verrà presentato alla Piccola Libreria delle Marche, in piazza G. Leopardi a Recanati (MC), sabato 2 marzo alle ore 18.
L’autore, soprannominato affettuosamente “Rocky” dagli amici e dai collaboratori, inizia la sua carriera di massaggiatore nel 1964 a diciassette anni; già due anni dopo fa parte dell’organico nella Nazionale Italiana di Atletica Leggera.
É con Pietro Mennea nel 1979 a Città del Messico quando batte il record dei 200 metri piani, accompagna Sara Simeoni alle Olimpiadi di Montreal del ’76 e a quelle di Mosca del 1980 dove vince l’oro nel salto in alto. Tra il 1982 e il 1987 è il massaggiatore di Sebastian Coe, atleta inglese più volte record mondiale negli 800 e nei 1500 metri piani. Nel 1984 è nello staff di Gabriella Dorio alle Olimpiadi di Los Angeles, vincitrice dei 1500 metri. Fu Rocchetti stesso a sollevare al cielo il maratoneta Gelindo Bordin dopo la sua vittoria nei 1988 alle Olimpiadi di Seul.
Nel 2006 le sue sapienti mani massaggiano l’ex sciatore Alberto Tomba e Ulderico Lambertucci. che con 70-80 km di corsa al giorno raggiunse Pechino partendo da Treia (MC). Più recentemente ha seguito le campionesse del fioretto, marchigiane doc, Giovanna Trillini e Valentina Vezzali, nonché il “signore degli anelli” Jury Chechi fino al suo ritiro nel 2004.
La sua carriera artistica si sviluppa invece a partire dal 1999. Fil rouge del suo lavoro: le proprie mani prodigiose. Nel 2000 fondamentale è l’incontro con il pittore spagnolo José Guevara, artista di cui ad oggi viene considerato l’unico erede.
Vulcanico come le sue opere, Nazareno Rocchetti rifiuta qualsiasi idea, qualsiasi immagine offra spazio ad interpretazioni razionali, psicologiche o culturali: con le proprie opere apre ogni porta all’irrazionale.
Nel libro è raccolto un florilegio degli avvenimenti della sua straordinaria vita: indimenticabile l’incontro con l’allora Presidente Sandro Pertini, ma ancor più indelebile il dialogo con suo padre Vitaliano, che riassume il senso della carriera, ma soprattutto della sua vita.
“Allunga la mano ad uno che ha bisogno”.
“Babbo! Ma siamo noi che abbiamo bisogno!”
“Tu non ti preoccupare, la mano ce l’hai… allungala e vedrai che c’è qualcuno che ha più bisogno di te”.
Il libro vanta la prestigiosa prefazione di Neri Marcorè, che di lui dice: “Nazareno è un uomo di terra con lo sguardo verso l’alto, e verso l’altro”.