Ieri si sono conclusi i lavori di messa in sicurezza di una porzione del piazzale “Maestri del lavoro” nella frazione di Sambucheto.

Il costo complessivo dell’intervento è stato di 12.200 euro con cui sono state chiuse diverse buche profonde e pericolose e ripristinato l’asfalto ammalorato in diversi punti del piazzale. Si tratta di un piazzale a tutt’oggi di proprietà privata, formalmente in carico alla ditta lottizzante che è in stato di procedura esecutiva immobiliare da parte dei creditori. Il Comune è intervenuto in seguito alla mancata ottemperanza sindacale – con conseguente segnalazione alle autorità competenti – per la messa in sicurezza nell’area, ordinanza emanata alla luce dell’uso pubblico.

«Questa vicenda – spiegano il Sindaco Leonardo Catena e l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Carnevali – va avanti da alcuni anni e l’Ufficio tecnico per cercare una soluzione praticabile in termini normativi ha anche dovuto affidare un incarico legale. Il Comune potrà intervenire per una manutenzione straordinaria e complessiva della porzione di piazzale oggetto di intervento solo e quando l’area diventerà di proprietà comunale e non prima. Fino a quel momento dovrà essere garantito, considerando l’uso pubblico del piazzale, che non ci siano pericoli per la pubblica incolumità. È importante sottolineare che la porzione di piazzale che si estende per una fascia di 15 metri dal condominio esistente non è stata oggetto di alcun intervento in quanto risulta esclusivamente di proprietà privata del condominio e quindi non rientra nella competenza dell’Ente.

Ci troviamo – concludono – in un altro caso in cui la collettività si è dovuta far carico dell’inadempienza di un privato, il lottizzante nel caso specifico. Dispiace dover ricordare come l’amministrazione in carica all’epoca quando venne realizzata la lottizzazione addirittura fece l’inaugurazione del piazzale “Maestri del lavoro”, in quel momento si trattava di un piazzale privato, ma si dimenticò di vigilare con attenzione che l’operazione fosse conclusa, ossia che le opere venissero collaudate e trasferite al Comune come previsto in convenzione.

Di fronte a questa criticità ereditata, come spesso abbiamo fatto in questi anni, dialogando con i cittadini ed evitando sterili polemiche, in silenzio e con la collaborazione degli uffici abbiamo perseguito tenacemente una soluzione che ci ha portato a fare il massimo possibile in questo momento. Certo oggi abbiamo dovuto mettere una pezza a carico della collettività di fronte a una criticità evidente mentre l’amministrazione in carica all’epoca avrebbe dovuto semplicemente verificare che il collaudo fosse concluso e l’area trasferita al Comune».

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