D’Annunzio, l’intellettuale che capiva troppo-     Storie, ideali e contraddizioni di un protagonista del primo novecento

a 160 anni dalla nascita ROBERTO M. DANESE in

“UN TRAMEZZINO AL VITTORIALE GUARDANDO CABIRIA. Le incursioni inimitabili di D’Annunzio influencer ante litteram”

RECANATI – Sala ascolto Associazione Controvento

Via Mario Ceccaroni n. 1 – Zona Ex Eco

DOMENICA 3 DICEMBRE – ore 17.30

INGRESSO GRATUITO

per prenotare: 320.5623974

 

Dopo il grandissimo successo della Lectio Magistralis tenuta a Sirolo da Marcello Veneziani con interventi letterari dell’attore/doppiatore Luca Violini, prosegue  la Rassegna Culturale su Gabriele D’Annunzio, a 160 anni dalla sua nascita, per la Direzione Artistica dello stesso Violini.

Il prossimo  appuntamento,  sarà  con il Prof. ROBERTO M. DANESE – Professore ordinario di Filologia classica Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali: Storia, Culture, Lingue, Letterature, Arti, Media presso l’Università di Urbino. Vicedirettore scientifico della Fondazione Carlo Bo – con la l’incontro, ad ingresso gratuito,  dal titolo:

“UN TRAMEZZINO AL VITTORIALE GUARDANDO CABIRIA. Le incursioni inimitabili di D’Annunzio influencer ante litteram”

Questa prestigiosa Rassegna, che coinvolge Relatori di grande autorevolezza si articola con quattro diversi appuntamenti, in ognuno dei quali si affronterà una tematica che ci consentirà di capire e di entrare nell’animo di questo grande intellettuale e di dipingerne un ritratto  andando ad affrontarne i suoi lati più evidenti: quello di poeta inteso in senso stretto, quello di creatore e cultore della bellezza, quello di “Immaginatore di futuro”, quello di operatore culturale, creatore di idee, parole e definizioni.

Controverso, contraddittorio, spesso rifiutato a priori o al contrario mitizzato a prescindere per questioni di ideologia, Gabriele d’Annunzio è di certo una figura che racconta una bella fetta di storia d’Italia: dalla sua formazione ottocentesca, alla prima guerra mondiale, alla partecipazione, e si potrebbe dire alla concezione della vicenda della libera città di Fiume, all’adesione, essa stessa conflittuale e contraddittoria, al fascismo.

Ma nel Suo percorso ideale, ideologico e poetico, si scandiscono i passaggi a volte solo epidermici, a volte profondi, della cultura italiana dei primi decenni del secolo scorso.

C’è quindi moltissimo, da raccontare su D’Annunzio. E c’è moltissimo da capire, al di là dei luoghi comuni, santificanti o dispregiativi.

 

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