Nella giornata di ieri abbiamo potuto leggere sulle pagine di un noto quotidiano locale, riguardante il “Comitato per l’ordine e la sicurezza” che si è svolto nella Prefettura di Macerata, che la nostra provincia resta un’isola felice in tema di sicurezza (e ne siamo ovviamente tutti contenti) con il “BUCO NERO” di Porto Recanati rappresentato dall’Hotel House. Significato politico della comunicazione: la Provincia di MACERATA sotto questo aspetto va bene, ma Porto Recanati, per via dell’HOTEL HOUSE, no! All’incontro era presente il Sindaco di Porto Recanati Andrea MICHELINI

Per la risoluzione di questo problema, è stato ipotizzato di adottare il “MODELLO CAIVANO”, fatte le dovute proporzioni, ovviamente. Per chi non fosse informato Caivano è un comune Campano di circa 37.000 abitanti a 14 Km da Napoli, che nel mese di ottobre di quest’anno è stato “commissariato per infiltrazioni camorristiche nel Comune”.

Nell’incontro per la sicurezza nel maceratese, è stato precisato che nell’ultimo anno si sono intensificate le operazioni cosiddette ad alto impatto all’Hotel House per il controllo di quella zona di territorio che verranno continuate e ripetute. Per quanto fatto e si farà, non possiamo che ringraziare l’attività di tutte le forze dell’ordine che operano su Porto Recanati.

Non si può però trascurare il fatto che Porto Recanati negli ultimi mesi è balzato agli onori della cronaca per due particolari situazioni: PRESENZA DEL CAPORALATO e da ultimo, appunto, MODELLO CAIVANO (con le dovute proporzioni come già detto). Per una città che vive di turismo e commercio, riteniamo che questi “accostamenti” non giovino e di sicuro non siano propedeutici ad un “risveglio ed incremento” nei prossimi anni dei flussi turistici e dell’economia locale. Soprattutto quando non sono veri e/o sproporzionati rispetto a questi due casi.

Avevamo già scritto tempo fa, e fatto notare al Sindaco e Amministrazione che “non si risolve il problema SICUREZZA con la semplice assunzione di n°7 agenti di polizia locale stagionali” che tra l’altro – trattandosi di personale a tempo determinato – non dovrebbero possedere neppure la qualifica di agenti di pubblica sicurezza. Non serve a nulla vantarsi che Porto Recanati nel periodo estivo arriva ad ospitare circa 70.000 persone rispetto alle 12.000 abitualmente residenti in città, se poi a queste persone non si riesce a garantire SICUREZZA e possibilità di passeggiare e muoversi con serenità e tranquillità in tutto il territorio comunale

Ipotizzare l’adozione del “Modello Caivano”, anche se circoscritto all’Hotel House, lascia pensare che a Porto Recanati non si possa stare né tranquilli né sicuri. Tra le caratteristiche di CAIVANO ci sono le “Stese”: scorribande di giovani che, a bordo di motorini, attraversano quartieri a forte velocità e sparano in aria colpi di arma da fuoco, per dimostrare la propria “forza” sul territorio e “seminare paura”. Sappiamo benissimo che Porto Recanati non è immune da atti di delinquenza, e che il problema non vada sottovalutato, ma veramente caro Sindaco lei è convinto che Porto Recanati presenti la stessa situazione di CAIVANO?

In un incontro pubblico tra candidati sindaci, nel mese di settembre 2021, lei stesso, allora candidato sindaco, aveva ironizzato sulla proposta avanzata in più occasioni da PAC di ricorrere a “STRADE SICURE” con conseguente presenza (gratuita) in città di militari dimostrando, già da allora, di aver sottovalutato l’effettiva portata del problema SICUREZZA. Ora, invece, come Sindaco lascia passare addirittura il messaggio che a Porto Recanati va adottato il “MODELLO CAIVANO”così come niente fosse e limitandosi a precisare che “vanno censite le proprietà effettive dell’immobile” e individuare chi abita all’Hotel House”.

Dopo due anni siamo contenti che il nostro Sindaco si sia reso finalmente conto che vanno censite le proprietà ed individuate le persone che vivono all’Hotel House; ci si aspettava che queste operazioni però in questi due anni fossero già state eseguite in modo tale da vaer sotto mano un quadro chiaro e preciso della situazione Hotel House. Il Sindaco ha dichiarato di trovarsi nella situazione di aver in mano un cerino accesso perché sussiste un problema di sanità pubblica e di sicurezza all’Hotel House.

Bene! … … ma torniamo a chiedere cosa è stato fatto in questi due anni per risolvere tali problematiche?!? Più che un cerino acceso, noi temiamo si tratti di una BOMBA, e che probabilmente, ancora oggi, il nostro caro Sindaco non sia riuscito a ben  inquadrare l’entità e portata della problematica “Hotel House”.

Singolare, infine, l’affermazione che è necessario “creare le condizioni per trovare alloggi alternativi per le persone che abitano all’hotel House coinvolgendo tutte le istituzioni dalla Regione, all’Erap e allo Stato Centrale”. A questo punto sorge il dubbio che gli 8 milioni di Euro relativi al BANDO CAPORALATO per la realizzazione di 115 posti letto (secondo il progetto redatto dalla stessa amministrazione comunale) fosse solo finalizzato a reperire appunto gli “alloggi alternativi” sopra indicati ma per sole 115 persone.

Ma quanto ci costa questo Hotel House?!? Un “palazzone” che rappresenta sicuramente un “problema a carattere sociale” e di sicurezza locale ma che rimane pur sempre un condominio privato.

A questo punto riteniamo che un COMMISSARIO a Porto Recanati sia effettivamente necessario, ma non per problemi di camorra, quanto per l’ormai evidenziata incapacità di questa maggioranza ad amministrare la nostra città.

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2 commenti

  1. dal 1995 ho un piccolo appartamento utilizzato per le vacanze estive a Porto Recanati . E dal 1995 sento costantemente parlare del problema cittadini ,amministratori comunali ,provinciali, regionali . Adirittura venne l’allora ministro Salvini promettendo di risolvere il problema.Dal 1995 ogni anno che passava il problema si aggravava sempre più . Tutte le amministrazioni , in propaganda elettorale promettevano , promettevano ma nessuna è riuscita a risolvere l’annosa situazione . Penso che anche l’attuale amministrazione se non prende soluzioni drastiche si ritroverà come le altre con un pugno di mosche .

  2. Ario Roncitelli on

    A parte che qualche settimana fa proprio il territorio della provincia di Macerata è stata al centro di un’operazione di polizia contro il caporalato, che ha portato ad alcuni arresti e alla identificazione di una rete clandestina di lavoro nero, questo sbandierato “Modello Caivano” cosa sarebbe? In che cosa consisterebbe di fatto? Semplicemente nel commissariamento del Comune (per il quale occorrono valide motivazioni giuridiche e non chiacchiere da osteria)? SIamo sicuri che l’Hotel House, con tutti i suoi problemi, è l’origine di tutto il male di Porto Recanati? Possibile che nessuno tra enti pubblici e associazioni private abbia mai provato ad organizzare una iniziativa d’integrazione per gli inquilini dell’Hotel House, anche solo per insegnare a usare il servizio di raccolta dei rifiuti? O è meglio lasciare tutto così per favorire le ricorrenti speculazioni elettorali di qualcuno (che ricordi per la “passeggiata” ministeriale con codazzo di autorità locali sulla terrazza del palazzone!)?

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