Per ricostruire le vicende che si sono concluse lo scorso 2 ottobre con l’accoglienza temporanea di alcune classi del Liceo presso l’Istituto Comprensivo B.Gigli di Recanati, rispetto a quanto già descritto nella nota della Provincia, è necessario aggiungere qualche parte di informazione mancante.

Va preso atto che la Provincia fruisce gratuitamente dell’immobile di Palazzo Venieri, di proprietà comunale, e che ci sono attualmente le carte in regola per formalizzare il passaggio di competenze in diritto d’uso in quanto il certificato per la prevenzione incendi è stato rinnovato e ha validità fino a marzo del 2024, ma poteva già essere attuato dal 2019 se la Provincia si fosse attivata, visto che l’immobile, dopo gli ingenti investimenti del Comune di Recanati era pienamente a norma. D’altra parte il fatto di non essere proprietaria dell’immobile non esime la Provincia, competente a occuparsi delle scuole superiori, dal verificare ad ogni anno scolastico il rispetto di ogni norma di sicurezza, compresa la prevenzione incendi.

Nel comunicato del 7 ottobre si ammette che la stessa Provincia, su sollecitazione della Dirigente del Liceo, si stava muovendo dalla fine di gennaio scorso per verificare la fattibilità dello spostamento di alcune classi presso l’IPSIA Bonifazi, nella sede distaccata di S.Stefano a Recanati, o presso l’ex Agenzia delle Entrate di proprietà della società B & Effe Costruzioni S.R.L., tanto che tra il 7 marzo e il 7 luglio si sono susseguiti gli incontri e i sopralluoghi, in presenza di tutte le parti in causa, e uno scambio di email (tralasciando le molteplici telefonate e i contatti informali con il Presidente Parcaroli, la Delegata Sestili e i Dirigenti Provinciali) nel quale si andava affinando sia una forma di contratto economicamente sostenibile, sia il progetto di sistemazione dell’immobile in oggetto, per garantire l’ospitalità funzionale a una scuola organizzata in classi. Dal 7 luglio (giorno dell’ultima riunione in cui le parti avevano raggiunto il pieno accordo con l’individuazione di dettagli tecnici ed economici, anche alla presenza del legale e del commercialista della B & Effe) al 31 luglio la trattativa subisce una sospensione, fino ad arrivare alla data dell’1 agosto, in cui la Provincia comunica di non avere fondi sufficienti per coprire le spese necessarie, chiudendo in questo modo il negoziato.

L’esistenza della possibile soluzione presso l’edificio in zona Squartabue era da sempre sotto gli occhi di tutti, come sotto gli occhi di tutti e, in particolare del Comune di Recanati, erano le difficoltà di realizzazione di una simile soluzione. Infatti l’edificio, che ha ospitato temporaneamente le classi da poco rientrate nella scuola di San Vito, era stato opzionato a suo tempo, va ricordato sotto pandemia, in quanto offriva spazi ampi tali da permettere la compresenza degli alunni in aula, ma con evidenti disagi per gli spostamenti, un aggravio economico consistente per il bilancio comunale, e la mancanza di una palestra. Elementi di criticità che sono stati accettati dalla Dirigenza e dal corpo docente della scuola, nonché dalle famiglie, e a cui si è fatto fronte considerata la provvisorietà della soluzione e il particolare momento in cui era stata presa (nel mezzo della pandemia da Covid-19). L’eventuale soluzione presso l’edificio sito in zona Squartabue, considerate le differenze tra una scuola dell’obbligo come nella fase in cui la soluzione è stata adottata dal nostro Comune, e una scuola superiore di secondo grado, sono numerose. Innanzitutto va considerato il bacino di utenza che è solo in parte comunale e che raccoglie studenti e studentesse da diversi Comuni limitrofi, che si spostano tramite il trasporto pubblico. Appare difficile pensare che diversi autobus di linea modifichino i percorsi per fare una tappa che permetta ai giovani passeggeri di essere lasciati nei pressi della scuola, sarebbe sicuramente necessaria una navetta con costi enormi. Inoltre coordinare gli orari di entrata e di uscita delle scuole site nella parte centrale del Comune di Recanati con quella che potrebbe essere collocata in zona Squartabue, oltre che operazione complessa di sincronizzazione, potrebbe incidere sull’orario di frequenza. Queste considerazioni, condivise con la dirigenza della scuola, e frutto dell’esperienza, hanno fatto ritenere fin da subito, alla stessa Provincia, poco praticabile per il Liceo la soluzione dello spostamento in zona Squartabue, e più funzionale sotto diversi profili quello nell’edificio dell’ex Agenzia delle Entrate. Questa soluzione appare tuttora a nostro avviso la più praticabile (se non l’unica!) essendo la zona già servita dagli autobus pubblici, con palestre e campi sportivi a poca distanza, con possibilità di facile collegamento con le altre sedi, che possono essere raggiunte anche a piedi, per gli spostamenti dei docenti .

Nel comunicato della Provincia si conclude con la domanda sul perché il Comune di Recanati non abbia fin da subito prospettato la soluzione di Squartabue e questi appena esposti sono i motivi, dettati dall’esperienza degli ultimi due anni. Siccome sembra si voglia insinuare qualche elemento più sottile derivante da posizionamenti politici di parte,  chiaro nei fatti che nessuna preclusione di tal fatta è presente nella indicazione di un edificio piuttosto che dell’altro, anche perché va rimarcato che la responsabilità di reperire locali da mettere a disposizione del Liceo ricade esclusivamente sulla Provincia e l’attività del Comune è stata dettata esclusivamente dalla volontà di mettere in atto una collaborazione di tipo istituzionale, nel segno dell’impegno verso le nuove generazioni, per risolvere un problema che rischia seriamente di penalizzare il nostro istituto scolastico che ha sempre goduto di grande considerazione sul territorio e per questo ha visto una costante crescita negli ultimi anni.

Nel comunicato si dice anche che sono in corso valutazioni per nuove soluzioni e la speranza è che siano rapide, in quanto al 31 dicembre il difficile accordo con la scuola Patrizi di Via Aldo Moro scadrà definitivamente.

“Dispiace rilevare una contraddizione che, partendo dalla dichiarazione di volontà di farsi parte attiva nella difesa della scuola e di chi la frequenta, conclude invece con illazioni meramente politiche, peraltro del tutto infondate. – Ha dichiarato il sindaco di Recanati Antonio Bravi – Ciononostante, restiamo disponibili a portare avanti le proposte di soluzione e a realizzarle, qualora fosse necessario il nostro apporto, come d’altro canto abbiamo dimostrato in tutti questi mesi, nella consapevolezza di ricoprire ruoli istituzionali importanti che dovrebbero essere capaci di andare oltre i diversi posizionamenti politici ”.

 

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21 commenti

  1. Cosa aspetta Parcaroli a smantellare l’intero Liceo classico da Palazzo Venieri di Recanati e portarselo a Macerata ampliando l’omonimo Liceo classico del luogo, magari con una bella e moderna ampia struttura distaccata, sede coordinata a Piediripa, ponendo fine drasticamente una volta per tutte a questo problema.

    • il sindaco sopra non ha capito questo infatti. che il rischio, che farà pagare a tutta la comunità, è proprio questo.
      poi andate a cercare i responsabili e fare tifo.
      ma va bene così facciamoci del male.

      • Ci manca pure questo…Dopo la perdita dell’Ospedale, l’Ufficio del
        Giudice di pace, l’Ufficio di Pretura, l’Ufficio dell’agenzia dell’entrate, la chiusura delle molteplici attività commerciali nel centro di Recanati soprattutto.
        Queste sono state le “grandi conquiste” rivoluzionarie degli ultimi 15 anni ottenute da amministrazioni sinistre a Recanati.

  2. Il sindaco scaricabarile non sa nemmeno raccontarla giusta, perchè nel 2019 c’era
    ancora l’amministrazione provinciale di centrosinistra guidata da Pettinari, erano questi semmai che dovevano attivare il certificato per la prevenzione incendi.
    Parcaroli e la sua amministrazione provinciale sono entrati in carica nel 2020.

      • E perchè allora non aveva attivato il certificato per la prevenzione incendi nel 2019 se ne sta preoccupando solo oggi?
        Una difesa e giustificazione insensata la sua, da arrampicata sugli
        specchi…

  3. Daniele Menghi on

    Dopo alcuni chiarimenti fatti dal sindaco Bravi capisco alcune sue forme di lavoro fatto e prima di lui fatto per 10 anni da una coalizione in cui non fa più parte. Non essere a conoscenza di strumentazioni politiche mi estengo di polemiche. Buon lavoro.

  4. Bla bla bla, questo sindaco è incompetente su tutti i fronti e pertanto, pericoloso per la comunità. Che vada a casa al più presto

  5. Bla bla bla bla
    Se le tratte dei pullman sono esclusive per gli studenti, li portano dove sta la scuola. Ricordo che i ragazzi pagano l’abbonamento per questo servizio.

  6. Da come scrive il sindaco sembra che squartabue abbia ampi spazi addirittura da poter svolgere lezioni in compresenza durante la pandemia … Forse si vergognano per come è manutenuta la zona di squartabue, marciapiedi inesistenti erbacce e canneti ovunque ..

  7. Falso e irrispettoso degli studenti e opportunista politico che sfrutta ovviamente questa situazione. Per la scuola pittura del braccio dove è obbligatoria l’educazione fisica, non c’è la palestra e volete portare i bambini col pullman presso altra scuola con palestra facendo perdere oltre mezz’ora di tempo che sottraete alla lezione di ginnastica e va bene nonostante sia un problema più che decennale. Qua invece dove l’educazione fisica non è obbligatoria e il trasporto dei bus non li pagate voi ma la provincia non va bene squartabue. Vi preoccupate che non c’è la palestra e dei soldi che la provincia dovrebbe spendere per i trasporti…hahaahahha

  8. Dici di andare oltre gli schieramenti politici, ma è vero che il proprietario della struttura sembra essere in quota PD e lavorerebbe assieme ad un consigliere del PD oppure mi sbaglio??

  9. Sindaco così fa solo danni ci pensi. La provincia potrebbe dire a questo punto che la sede del liceo può essere trasferita anche da un altra parte anche fuori del comune di Recanati

    • Cioè cosa significa “pensate al bene della città?
      Adesso come ora ci dovrà pensare gli attuali amministratori della città, se no a cosa ci stanno a fare?

    • Al bene della città c’abbiamo pensato da sempre, fin dai tempi in cui si chiudeva l’ospedale cittadino, nella vostra indifferenza totale di allora, tanto che se oggi decidessero di trasferire altrove un liceo classico cittadino per noi è il male minore rispetto a quello di allora.
      Prima pensiamo alla salute poi all’istruzione.
      Vi è chiaro questo? Demagoghi populisti sinistri d’appartenenza?

  10. Ma le province non dovevano essere abolite, non avrebbero fatto una lira di danno. Inoltre io revisionerei le competenze sulle scuole, passando ai comuni le competenze su tutti gli istituti che ospitano!!!

    • Di fatto, la legge n. 56 del 2014 prevedeva un sostanziale svuotamento dei poteri dell’ente provinciale a vantaggio delle regioni, tale processo sarebbe stato portato a compimento dalla riforma costituzionale Renzi-Boschi, che prevedeva un’abolizione totale dell’ente. Tuttavia, tale riforma fu respinta dall’esito negativo del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, quindi le province sopravvissero. Casomai se quel referendum contrariamente avesse avuto esito positivo, oggi le regioni avrebbero avuto competenza in materia d’istruzione superiore, cosa c’entrano i comuni?
      La legge Delrio (PD), prevede che il consiglio provinciale viene eletto a suffragio ristretto non più a suffragio universale com’era prima, solo dai sindaci e dai consiglieri comunali della provincia.

  11. Comunque sia; l’impressione e non solo… é questa: Per la città non si fa niente! Solo scaricabarile.
    Non è mai colpa di nessuno…ma intanto i problemi aumentano in tutti i settori.

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