Hanno al polso un moderno computer da alcuni giorni gli operatori addetti alla raccolta dei sacchetti di rifiuti gialli e blu lungo le vie della città: l’apparecchiatura serve per leggere i microchips presenti sui sacchetti in modo da iniziare, in maniera – per ora – sperimentale, il calcolo della tariffa puntuale da applicare ai cittadini per la raccolta dell’immondizia, la TARI, che sarà quantificata in base ai rifiuti effettivamente prodotti. La cosa funziona, però, solo in presenza del microchip incollato ai sacchetti blu e gialli e, a dire il vero, in provincia ad oggi sono pochi, solo otto, i comuni che l’hanno adottato: Recanati lo ha in vigore sin dal 2013.

Il sindaco Bravi ricorda che nel 2023 le tariffe sono confermate come quelle dell’anno scorso senza aumenti. “Il problema – afferma – però si porrà dal 2024 perché la discarica di Cingoli si sta esaurendo, e prima che la terza vasca (ora sono 2), prevista nel progetto di ampliamento, sia disponibile passerà almeno un anno e durante questo periodo i rifiuti indifferenziati dovranno essere trasportati fuori provincia e ciò comporterà un aumento abbastanza importante del costo di smaltimento che andrà a influire sulla Tari. Nell’arco di 2 anni l’aumento dovrebbe essere un 10-15%, non proprio trascurabile per tutti i comuni dell’Ato3”.

Il sindaco di Recanati non risparmia certo le critiche su questa vicenda. “È il risultato – dice – di una cattiva gestione del piano rifiuti e del problema della nuova discarica. Quando 10 anni fa – aggiunge – è partita la discarica di Cingoli c’era già l’impegno a trovare quanto prima una nuova località per sostituirla. Si è fatto passare, però, tanto, troppo tempo. La provincia, prima con la gestione Pettinari, ha traccheggiato in maniera evidente fino ad arrivare alla fine del suo mandato quando ha voluto approvare a tutti i costi un piano fatto male con il quale si sono individuati ben 84 siti fra cui scegliere dove localizzare la nuova discarica. Questo è stato il primo errore perché tutti i Comuni si sono allarmati anche perché molte di quelle aree sono completamente campate in aria, anche dal punto di vista tecnico, un lavoro fatto in maniera approssimativa per il quale si è speso circa 40 mila euro. È cambiata poi l’amministrazione provinciale, conclude infine Bravi, ma in due anni siamo ancora quasi al punto di partenza. Intanto il tempo passa e pagheremo la Tari più alta”.

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10 commenti

  1. Dove abito io il 95% dei sacchetti hanno il chip staccato in modo che NESSUNO li può monitorare e controllare (da chi?) e fanno il loro proprio comodo alla faccia di chi ha pagato i chip (=noi cittadini “italiani” )

  2. Un tempo vi erano lavori e lavoratori seri, oggi ci sono lavori lavoratori strani…
    Non sanno più neanche cosa inventarsi…

  3. Altra presa per il culo! Altri soldi buttati via! Altra sperimentazione che finirà come le altre…nel grasciaro!
    Oh incapaci! Oh inutili! Oh incompetenti!

  4. buttate tutto nei fossi e. io a mio figlio insegno a non differenziare niente. pago già troppo per avere pure rotture.
    differenziate voi con i soldi che chiedete

  5. Differenziare ok ma che io devo andare in piazza a prendere i sacchetti te lo scordi , me li mandi a casa , e poi i signori che li raccolgono non scaricano i sacchetti, quindi ogni volta che hai bisogno di sacchetti al comune risulta che li hai e ti li fanno pagare
    Siete un branco di pecore

  6. Siete degli incivili e basta. Parlo per quelli che hanno scritto qui sopra, oltretutto non avete capito che se seguitate a far così la Tari aumenterà sempre di più. Buttarla nei fossi? Insegnare al figlio a non fare la differenziata? E poi ce l’avete con gli immigrati? Vi meritate voi di emigrare in Africa. Lì la raccolta differenziata non si fa. E io mi firmo leoni da tastiera. MARIA MAGI MANZOTTO

  7. Pifferaio odontotecnico on

    No vabbè, l’ operatore ecologico con il conta -mondezza al polso non si può vedere (RoboCop) 😂😂 di sto passo prima delle votazioni 2024 ci faranno installare un tritarifiuti in stile Flintstones sotto il lavabo con supervisione da remoto direttamente dalla sala di controllo del comune con 15 addetti logicamente assunti tra i lacche’ del PD e passa la paura….roba da pazzi!!!! Lunga vita a tutti i 97 enni recanatesi affinché possano vedere anche quest’ altra genialata.

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