L’unica struttura ricettiva a quattro stelle di Recanati è chiusa per la prima volta, dopo 17 anni dalla sua inaugurazione, avvenuta nel luglio del 2006. Ci si attendeva che anche quest’anno con il periodo pasquale l’Hotel, aprisse di nuovo, rendendo disponibili le sue belle camere e gli ampi saloni per ricevimenti e convegni. Invece le luci dell’Hotel di via Falleroni proprio accanto al Duomo e a due passi dal museo di Villa Colloredo Mels, sono rimaste spente con grande rammarico della città e soprattutto dei suoi ormai ex dipendenti.
Era il 2001 e il Comune, a seguito di gara, affidò alla società la famiglia Ghergo, la gestione dei locali utilizzati prima come seminario vescovile e poi come scuola media. Cinque anni di lavoro per trasformare quei vecchi locali nello splendido Hotel Gallery. Il gestore sottoscrisse la convenzione con il Comune con la quale s’impegnava a prendeva in carico l’edificio per la durata di 50 anni, rinnovabili per altri 50 dietro il pagamento di un canone di locazione annuo allora stabilito in 50.665 euro.
Con il passare degli anni la famiglia Ghergo trovò sempre più difficile pagare il canone annuo concordato sino ad indurre il Comune a ricorrere ad una ingiunzione di pagamento, della somma di 183.813,69 euro per canoni di diritto di superficie non pagati risalenti al periodo 2014/2017 oltre agli affitti dal 2018 al 2020. L’azienda, invece, rivendicava la restituzione del contributo di costruzione pari a 170.490,35 euro. Così si trovò nel maggio del 2021 si trovò un’intesa fra le due parti che prevedeva il pagamento a saldo da parte del Gallery della somma di 110.288,21 pari al 60% dei canoni di locazione dovuti sino al 2017 e della somma di 42.441,81 per quelli del 2018 e 2019. Naturalmente rimanevano indietro i canoni relativi agli anni 2020 e 2021.
Nel frattempo la proprietà è passata alla banca che ha ritenuto non vantaggioso riaprire quest’anno l’attività, neppure nel periodo turisticamente favorevole. C’è anche da dire che l’Hotel Gallery poteva avere agevolata la propria attività con la costruzione di un ascensore che dalla circonvallazione della città, avrebbe portato non solo i clienti ma tutti i cittadini sino al fianco della struttura ricettiva e nel cuore del quartiere Duomo.
Finanziato anche con fondi della regione quel finanziamento venne, però, stornato, dalla giunta Fiordomo, per fare i due ascensori del parcheggio del centro città di via Cesare Battisti, lasciando all’asciutto il quartiere e l’Hotel sempre più isolato e difficilmente raggiungibile dai pullman turistici.
34 commenti
Non è colpa dell’ascensore. Per favore non diciamo sciocchezze!
Falliti!
Tutti!
Recanati deve puntare molto sul turismo culturale,abbinato a quello religioso con Loreto, e quello balneare,con la nostra riviera,come opportunamente fatto con i recentissimi accordi con Loreto e Porto Recanati.Ma senza le strutture ricettive ed a condizioni accettabili il discorso non può decollare.Servirebbe lungimiranza da parte di tutti.
Lungimiranza si. Ma il tempo scorre inesorabile. Solo chi vivrà vedrà.
L’ipotetica strategia di abbinamenti con Loreto e Porto Recanati ha il fiato corto per due motici: il turismo di Loreto resta una cosa “mordi e fuggi”, in gran parte poi monopolizzato dai referenti ecclesiatici, che per soggiorni più lunghi hanno le loro strutture; il turismo di Porto Recanati è esclusivamente balneare, perciò con tempo limitato al periodo estivo. La questione comunque è che un albergo del genere ha costi di gestione elevati e mandarlo avanti non è uno scherzo, specialmente se lo si vuol fare in modo professionale e non improvvisato.
Lapalisse ha detto la sua! Alle 21,53 la pillola della buonanotte!
Ahahahahahahahahah !
Ci mancavi
aggiungo,per chi fa polemica fine a se stessa,che ,allo scopo di non scoraggiare gli eventuali operatori in fase di avvio eviterei di stabilire contrattualmente un canone fisso di una certa pesantezza,magari con una clausola di ricontrattare lo stesso annualmente alla luce dei bilanci.
Meglio che non aggiungi nulla alle già tante castronerie che scrivi.
Tu di polemica vivi. Non avendo argomenti.
rallegramenti per il coraggio esemplare che dimostri sputando sentenze con la copertura dell’ANONIMATO.
Non é una copertura. É libera scelta. É diritto. È ammesso in questo blog, dove tu continui a tentare di farti bello, firmando pistolotti obsoleti e inutili, sempre parziali, sempre di stampo socialista… caro firmaiolo G.B.
Le due entrate del Gallery ora sono diventate parcheggi per alcuni residenti pigri e maleducati!
sapete di chi siano?
Si certo! Paghiamo con i nostri soldi i VIGILI URBANI…che lo sanno!
Ma fanno finta di nulla…..
Ma che peccato!questa bella struttura!!!
L’unica volta che vi ho soggiornato l’accoglienza era più fredda di un motel americano e ho dovuto farmi cambiare la camera perché era sporca in una maniera impossibile da pensare per tutte quelle stelle.
l’hotel era vuoto, letteralmente.
Credo che non funzionasse anche qualcosa d’altro…
Quindi la crisi del Gallery sarebbe dovuta al mancato ascensore?
Ma fateci il piacere…
E dire che la maggioranza PD/ UDC che ha governato per 15 anni ( quasi ) guidata da Fiordomo ha voluto propagandare Recanati come CITTÀ’ della CULTURA
Per le scuole elementari ancora oggi gli scolari debbono andare a Loreto
Un ascensore per il quartiere Duomo sarebbe stato molto utile e non solo per l’Hotel, Non si capisce la frequenza di ascensori in altre parti della città a fronte della loro totale assenza nella zona Duomo, San Francesco, Montevolpino. Vogliamo parlare della scala che congiunge Via Primo Luglio a Piazzale XVIII Settembre, impraticabile per il livello igienico, scambiata per pubblico vespasiano? Ci vorrebbe un ascensore lì, oppure una scala mobile da San Francesco all’inizio di Via Mazzini e un altro ascensore che colleghi la circonvallacione alla fine di Via Falleroni, Invece doveva essere promosso il mega parcheggio semivuoto!
propongo una scala mobile dalla fraterna al comune, una dalle grazie ed una da montefiore
Basterebbe guardare cosa ha realizzato Osimo. Per non dire di Perugia che già da quaranta anni ha reso raggiungibile il centro a piedi con opere architettonicamente ardite e in armonia con l’architettura medievale della città. E aggiungo che almeno il bar al Gallery poteva essere lasciato aperto. Da villa Colloredo fino alla piazza non solo non c’è un ascensore ma sovente nemmeno un bar aperto alla faccia della vocazione turistica …
Non per niente un detto dice osimani senza testa!
Il gallery fu dato in gestione ad osimani.
Per 49 anni! Da scienziati recanatesi che hanno dimostrato di avere meno testa degli osimani
Anche Camerino ha un sistema coperto e eccellente per raggiungere la piazza da un grande e comodo parcheggio fuori mura. Ora tutto è compromesso dal sisma del 2016 ma sta risorgendo più bella di prima. Perchè non guardare gli esempi positivi? in effetti l’hotel era penalizzato dal fatto che i bus turistici lo raggiungessero con molta difficoltà e solo percorrendo un tratto di strada in senso vietato. L’ascensore era stato quasi promesso quando si mise mano alla ristrutturazione delle vecchie scuole medie per realizzare un hotel! Ci si rammarica tanto per la chiusura del bar Mirò che comunque ha vicino il caffè letterario e non si spende una parola per il bellissimo bar del Gallery?
Per nulla vero. Un ascensore al Duomo non serviva e non serve. Come non serviva quello a porta s.Domenico.
A differenza degli altri, quello del parking 2.0 molto comodo per chi sceglie quello squallido e sottoutilizzato parcheggio per raggiungere comodamente la bellissima piazza principale. Anche quello tanto vituperato ex color verde, ora color rame , é utilissimo. Istallato per alleviare i disagi di chi ha problemi di deambulazione. Al Duomo, a s.Francesco, sopratutto a montevulpi’, non serve nessun ascensore. E se vi pisciano sulle scale o fanno multe ai muratori che restaurano il castello , prendetevela con gli assessori ma non chiedete di fare altre spese pazze solo per il vostro porco comodo. Di mutui ne abbiamo già troppi. Prosit!
Al Duomo i problemi di deambulazione non li ha nessuno! Gallery chiuso e Via Falleroni in vendita, ascensori non ne servono di sicuro. E problemi di deambulazione non ne hanno neanche i residenti di Montevolpino che, dopo essersi visti letteralmente scavare un canyon fra le due metà della loro collina, sono stati gratificati con una scala elicoidale ridotta a cesso all’aria aperta. La scarpata residuata dagli espropri degli anni 30, invece di essere retrocessa come la legge prevede ai legittimi proprietari, giace pressochè incolta e ospita due pini pericolosi per la via sottostante.
Lo scempio del castello di Montevolpino è stato compiuto negli anni trenta del secolo scorso, per aprire l’orrore di Via 1Luglio. La scala/latrina che collega Via 1 Luglio con Piazzale Montevolpino è stata il degno coronamento dello scampio dell’intera zona, ivi compresa la decapitata Via Venieri.
Giuste soluzioni. Sono finiti i tempi dei feudi.
Sono finiti i tempi dell’armonia e bellezza urbanistica e siamo ormai vittime di stupratori urbanistici, ai quali dobbiamo, oltre allo scempio di Montevolpino, la distruzione di Porta San Francesco e prima ancora la demolizione del medioevale Palazzo dei Priori nella piazza principale della città. Qualche decennio fa l’arch. Basilici aveva progettato un parziale rimedio per ripristinare l’antica Piazza Lunga. Rimasto naturalmente, sulla carta.
Basilici è rimasto sulla carta?
meglio, i totem di Basilici ancora urlano vendetta… #BasiliciOut
Sono finalmente giunti i tempi delle latrine open air, molto democratiche.
Almeno una telecamera nei pressi della scala/latrina ce la potrebbero mettere tanto per capire se gli utenti sono i residenti o se sono forestieri che vengono lì solo per espletare certe funzioni….
Per rendersi conto della totale incapacità (sostantivo che uso per rimanere nell’ambito della critica educata) degli amministratori sinistri – attuali e passati – basti ricordare l’abominevole falso storico che contraddistingue la pavimentazione di Piazza Leopardi, trasformata in una grottesca replica di stampo pseudo-rinascimentale (quando Recanati è Città medioevale) progettata talmente bene che è stato addirittura necessario abolire parzialmente il marciapiede per consentire di inscrivere l’insulso cerchio di travertino … senza rendersi conto che la piazza era stata creata (prima infatti non c’era) in vista delle celebrazioni del 1898 e che la pavimentazione in blocchi di arenaria era quella originale dalla ‘nascita’. A questo ‘capolavoro’, poi, ha fatto da contraltare, all’inizio del Corso, la scalinata elicoidale subito trasformata in vespasiano (e pensare che non molti anni orsono Recanati ha avuto l’ardire di candidarsi, nientemeno, a ‘Capitale della Cultura’ …). Se poi si pensa che a fronte di ben due ascensori (per i quali sono stati spesi fior di quattrini) di collegamento tra il parcheggio e Viale Battisti non è stato previsto alcun attracco meccanizzato per per giungere al piano della Piazza (non essendo ragionevolmente pensabile di utilizzare a tale scopo solamente l’ascensore interno alla Residenza Municipale), è chiaro che le varie Giunte succedutesi dal 2009 ad oggi – e, prima di esse, quella targata Ottaviani – si siano distinte per assoluta incapacità di programmazione oltre che incoscenza. Il tutto aggravato anche dal fatto che l’originario progetto (quello lasciato in ‘eredità’ alla Giunta Fiordomo ma da questa immediatemente stravolto) prevedeva un tunnel sotterraneo con ascensore che saliva sino al loggiato comunale (in corrispondenza dei locali già Ufficio Turistico)