I carabinieri della stazione della Forestale di Recanati hanno elevato 5 sanzioni, di 100 euro più le spese di notifica per un totale di 112 euro ognuna, ad altrettanti agricoltori perché non avrebbero mantenuto la fascia di rispetto dell’aratura del loro terreno da una strada adiacente o da corsi d’acqua. Nel gergo corrente è quella che viene definita la “capezzagna”, una zona di rispetto fra il ciglio della strada e il campo arato, una superficie improduttiva, ma funzionale alla gestione delle colture, la cui dimensione dipende dalla pendenza del terreno: se questo è in piano la distanza è di un metro, se, invece, c’è una scarpata, cioè un certo dislivello fra la strada e il terreno coltivato, arriva anche a due metri.

Questo lo prevede il regolamento della polizia rurale che è stato approvato dal consiglio comunale di Recanati nel lontano 2012. Lo sa lo stesso agricoltore che questa fascia di rispetto, quando ci sono delle forti piogge o smottamenti, serve a trattenere il fango e non farlo arrivare fin sulla strada. Ma i cinque destinatari del verbale di contestazione dei Carabinieri della Forestale non l’hanno vissuta molto bene perché il mancato rispetto della distanza, ci precisa uno di loro, poteva ridursi a pochi centimetri. Una multa è stata elevata al proprietario di un terreno che si trova addicente alla strada Castelletta, le altre 4 in strada Canepina, tutte e due le strade in località Chiarino di Recanati. Sono strade già tristemente famose perché oggetto di forti contestazioni da parte degli agricoltori residenti e degli automobilisti per lo stato in cui si presentano con numerose buche e fango nelle giornate di pioggia, tant’è che il Comune ultimamente è dovuto intervenire con lavori urgenti, che si sono limitati in rattoppi con la chiusura delle buche, molte delle quali con l’arrivo delle piogge si sono di nuovo riaperte.

Stefano Miccini, consigliere comunale con delega all’agricoltura, presume che la Forestale si sia mossa su segnalazioni di privati. Comunque sottolinea che il problema esiste sia per quanto riguarda le condizioni disastrate delle strade secondarie, soprattutto di campagna, sulle quali è difficile intervenire vista la loro vasta estensione nel territorio, che per il mancato rispetto del regolamento di polizia rurale. Miccini preannuncia anche che “a livello comunale stiamo cercando di riprender in mano il vecchio regolamento per aggiornarlo”. Ci sono situazioni di trascuratezza anche gravi, denuncia Miccini, citando il caso di “un terreno, in località Squartabue, attraversato da un fosso che portava l’acqua al Musone: con gli anni, non avendo più fatta manutenzione, si è tappato con l’acqua che ora allaga il terreno. Queste situazioni di incuria vanno combattute”.

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10 commenti

  1. Non solo il Comune non fa manutenzione sulle strade rurali, adesso cerca di addebitare la colpa delle loro condizioni agli agricoltori? Sempre meglio. A quando un sopralluogo dei carabinieri forestali sulla nuova ciclovia del Potenza, sulla sua manutenzione e sui necessari controlli? O ripeteremo il capolavoro costoso e devastante di oltre trenta anni fa?

  2. Il consigliere Miccini ha avuto un ottimo risultato elettorale per la sua competenza e per il ruolo che riveste nella maggiore organizzazione professionale agricola. Avrebbe forse potuto occuparsi con maggiore impegno delle condizioni della viabilità rurale che è tale da mettere a rischio l’ incolumità di chi quelle strade le percorre quotidianamente.

    • Veramente ci sono leggi preposte anche alla manutenzione da parte delle amminitrazioni comunali a manutenere le strade rurali.. ..chi gliela fa la sanzione a questi?

  3. CONTROLLI CONTROLLI CI VOGLIONO I CONTROLLI, CI SI DOVEVA ACCORGERE PRIMA!!!
    La capezzagna doveva spiegarla alle elezioni.

  4. Pifferaio odontotecnico on

    Dopo la sanzione comminata al sopravvissuto 97 enne di 2 ( dico due) guerre mondiali per aver conferito l’immondizia nel giorno sbagliato ,ci si può aspettare di tutto da questa amministrazione social -comunista .Mao Zedong e Pol Pot verrebbero a scuola di socialismo a Recanati ad imparare come vessare i concittadini.

  5. Sarà forse il caso che gli agricoltori controllino bene i limiti delle loro proprietà perché molto spesso la strada comunale si è allargata sui loro campi senza che il comune facesse alcun atto formale di esproprio, corrispondesse alcun indennizze e nemmeno si prendesse la briga di fare i frazionamenti dovuti. Basta sovrapporre il reticolo catastale alle foto aeree per vedere quante aree siamo state sottratte agli agricoltori del tutto illegalmente e, per ulteriore beffa, su quante aree essi siano comunque tenuti a pagare imposte tasse e contributi pur avendone perso il possesso e il godimento. Ma certo bisogna incassare 800.000 euro di multe e tutto fa brodo,

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