Di politica non si parla, di violenza sulle donne non si parla, di sessualità non si parla. Esiste soltanto il programma”: è questo il maxi manifesto che capeggia da qualche giorno lungo la rotatoria che si trova sotto Villa Colloredo Mels, un punto importante per il traffico cittadino di Recanati. Ha suscitato, naturalmente, non pochi interrogativi e battute in città e in molti hanno pensato ad una forma di protesta di studenti nei confronti della scuola.

A vedere bene, però, la firma apposta sotto, a carattere molto più piccoli, “alcune studente dell’indirizzo Scienze Umane del Liceo Classico Leopardi di Recanati parlano di scuola” ecco che si capisce bene che cosa rappresenti quel manifesto anche se quel “alcune studente”, un aggettivo quantitativo femminile plurale che viene affiancato al sostantivo maschile singolare, ha fatto storcere un po’ la bocca ai linguisti. Ma all’arte non si comanda!

Si tratta, infatti, di una delle tante affissioni in città dell’artista Sara Leghissa nell’ambito di “Logos Infinito”, il progetto curato da Gianluca Marziani che ha l’obiettivo di declinare in chiave contemporanea l’uso visivo della parola. È il frutto di un laboratorio tenuto lo scorso dicembre con una classe V del Liceo Classico “Giacomo Leopardi” di Recanati: in questa particolare occasione le studentesse interessate, partendo dalla domanda: “A scuola come sto?”, hanno avuto la possibilità di raccontare esperienze e sensazioni specialmente in relazione a come è cambiata la vita dopo avere vissuto il disagio durante e dopo la pandemia, e di come questa abbia influito sulle loro relazioni sociali. “I risultati del workshop a Recanati di Sara Leghissa, impegnata in un proficuo dialogo con gli studenti del Liceo Classico, prendono forma tramite affissioni di grande formato che sottolineano il valore “epocale” del progetto Logos Infinito” afferma il curatore Gianluca Marziani.

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19 commenti

  1. Sempre ben accetta qualsiasi forma d’arte che spinge alla riflessione.
    Mi permetto di consigliare alle autrici di inserire un titolo (“A SCUOLA”, “NELLA SCUOLA”, “SCUOLA”…) che contestualizza il pensiero perché sinceramente io non l’avevo collegato ad una protesta studentesca, bensì ad un gruppo di cittadini stufi della politica (PROGRAMMA “POLITICO”).

  2. Come chiarito dalla professoressa Chiusaroli non si tratta di femminile e di maschile ma della desinenza -ə (“schwa”). Meglio rettificare

  3. Opera d’arte? Come diceva il Principe De Curtis, ma mi faccia il piacere …
    Lo ‘studente’, poi, è sul punto di confine tra l’analfabetismo e l’attuale ‘perbenismo’ linguistico (ci sarebbe mancato lo schwa …)

    • Pifferaio odontotecnico on

      Carissimo anonimo delle 12;52 dispiace contraddirla ma lei è rimasto un retrograda,conservatore e ottuso riguardo all’evoluzione dell’arte sotto forma di figure,pensieri ,suoni,forme e tutto ciò che faccia riflettere..cosa sarebbe mai oggigiorno ,per esempio,un festival di Sanremo senza un sexy Toy da esibire? Nulla. E la banana con lo scotch di Cattelan? Genialita pura! Pensare che ero lì lì per acquistarla ma un tizio me l’ha soffiata per 120000 euro. Giuro che per 119000 l’avrei presa e l’avrei regalata a Betta.

  4. Sinceramente? Tutte le mattine passo di li in macchina, e non riuscivo a capire cosa fosse, forse è errato il modo, magari avrei usato un font più piccolo spiegando con più parole cosa si volesse intendere perché la riconducibilità a chi il manifesto lo ha fatto affiggere è scritto così in piccolo che non si capisce di hi e di cosa si parla, cosa che nel dare messaggi dovrebbe essere primario

  5. Spero non siano stati sprecati soldi pubblici per “sta stro…..ta” , ma a parte questo invidio chi riesce a capire ed apprezzare queste forme d’arte.

  6. Gli studenti dovrebbero studiare.
    I politici dovrebbero fare sana politica.
    I cittadini dovrebbero rispettare le regole ecc..ecc..

  7. Vorrei sapere chi ha pagato questa installazione. Non ditemi che sono soldi pubblici, quelli che potrebbero spendere per le strade impraticabili che dobbiamo percorrere in campagna rischiando ogni volta la nostra incolumità …..

  8. Se questo manifesto è arte, allora tutte le opere del Michelangelo, del Leonardo, del Caravaggio, e del Lotto sono tutte dilettantismo allo stato puro.

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