Come ormai noto, nei giorni scorsi la scuola materna Rodari si è trovata occupata dai ratti. Il loro “check-in” è iniziato pochi giorni prima della pausa natalizia e sembra che finalmente la situazione si sia normalizzata, infatti ieri sera durante l’incontro tra l’amministrazione, la dirigenza scolastica e i rappresentanti di classe è stato ribadito che da lunedì è quasi certo che la scuola sarà regolarmente aperta.

Prima e durante la pausa natalizia le autorità competenti locali hanno provveduto a chiamare la ditta specializzata per la derattizzazione; ma la situazione, che in un primo momento sembrava risolta, si è ripetuta a causa di un topo che si è spostato da un’ala ad un’altra dell’edificio scolastico dove poi è morto a causa del veleno ingerito. Per questo martedì 10 Gennaio alle ore 21:10 circa, la direzione scolastica informava con una mail le famiglie dei bambini, che la scuola sarebbe rimasta chiusa già l’indomani mattina.

Le famiglie si sono trovate la sera a dover gestire un evidente disagio che ha suscitato più di una preoccupazione. Forse ci si poteva muovere con un po’ di anticipo. Ora, è chiaro che in casi come questo ci sono dei protocolli ben precisi che vanno attivati e che sono dettati da norme nazionali. Queste norme prevedono ruoli, competenze, responsabilità e istruzioni ben precise. Speriamo che questi protocolli siano stati rispettati senza indugi, poiché contrariamente sarebbe molto grave. In ogni caso, il sindaco nella riunione di ieri ha ribadito che mai i bambini hanno corso il rischio di venire a contatto con i topi o escrementi. Questo ci rassicura sul fatto che l’ambiente frequentato era salubre.

Quanto accaduto, però, dovrebbe indurci a riflettere sul ruolo che la politica offre alla comunità e sulla fragilità della nostra società. Una riflessione che ha un respiro generale. Un topo che entra in una scuola riesce a mettere sotto scacco un pezzo della comunità scolastica per un periodo di tempo, e evidenzia la mancanza di una politica capace di dare risposte concrete alle esigenze ambientali e sociali. La nostra società vive in una costante emergenza causata da fenomeni ambientali, sociali e sanitari che si prefigurano sempre più come improvvisi e per certi versi estremi. Questo dovrebbe indurci a valutare la necessità di rivedere i diversi tessuti urbani, integrandoli con strutture che possano sostituire quelle dove generalmente si svolgono attività pubblico-istituzionali. Non doppioni, ma strutture esistenti rese adeguatamente utilizzabili a partire dal Kursall, la ex Scuola Diaz, l’Auditorium e le palestre comunali che in questo modo, rappresentano un’alternativa sicura e in grado di alleviare i disagi causati da eventuali emergenze. Strutture che in poco tempo possono contribuire da supporto alla comunità.

La politica dovrebbe occuparsi di questo, provando ad assumere un carattere meno autoreferenziale e propagandistico e più concreto, più riflessivo, alto. La politica inutile è, tanto quella che si loda per poco, quanto quella che chiede le dimissioni pretestuose. Nel mezzo c’è l’esigenza di modernizzare una città e di proporre una politica che non si limiti a distribuire ricchezza ma a crearla.

Circolo PD Porto Recanati

 

 

 

 

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1 commento

  1. Ario Roncitelli on

    Un “pippone” logorroico, generico e inconcludente questo del PD (o quel che ne rimane). Piuttosto, compagni, perchè non siete intervenuti immediatamente, aspettando invece giorni dall’accaduto? Avevate paura di fare qualche “cappella” non conoscendo i termini della vicenda? A volte il silenzio vale più di ogni altra cosa.

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