Nel 2022, nella Provincia di Macerata sono state erogate 123.464 prestazioni pensionistiche. Di queste, l’85% (105.417) sono prestazioni previdenziali, mentre le restanti 18.047 sono prestazioni assistenziali (pensioni sociali e per invalidi civili). Di queste ultime, 9.612 sono prestazioni assistenziali per invalidi civili totali (le cosiddette “indennità di accompagnamento”).
L’84% delle prestazioni previdenziali sono erogate ad ex dipendenti del settore privato, il restante 16% a ex dipendenti pubblici. L’importo medio mensile lordo di una prestazione previdenziale ammonta a € 1.101, contro una media regionale di € 1.147. Significative sono le differenze tra gli ex dipendenti privati, che percepiscono in media € 936 mensili lordi, e quelli pubblici che ne percepiscono 1.963.
Sono dati dai quali emerge con drammatica evidenza il tema della povertà delle persone anziane nel nostro paese. Per questo la FNP, insieme alla Cisl a tutti i livelli, ha sempre chiesto e continuerà a chiedere l’applicazione di un meccanismo di rivalutazione delle pensioni adeguato a contrastare la fiammata inflazionistica.
Con la legge di bilancio 2023 è stato fatto un piccolo ma significativo passo avanti. Viene stabilito infatti che il tasso di rivalutazione annuale delle pensioni (7,3%) si applichi per il 100% a tutte le pensioni il cui importo arriva fino a 4 volte il trattamento minimo (circa 2.100 € mensili). In Provincia di Macerata questa rivalutazione interessa circa 110.000 pensioni. Grazie all’azione di pressione svolta dalla Cisl e dalla FNP Nazionali sul Governo, è però stato approvato anche un emendamento che determina l’incremento, dall’80 all’85%, della percentuale di rivalutazione delle pensioni con importo che va da 4 a 5 volte il trattamento minino. Operazione che garantisce un adeguamento di circa 150 euro al mese per le pensioni tra i 2.000 e i 2.500 euro lordi, che in Provincia di Macerata sono circa 7.000, calcolate su 4 scaglioni di importo (da 2626,91 a 3152 3.87% , da 3152,29 a 4203,04 3,43%, da 4203,05 a 5253 2,7% oltre 2.34%).
C’è ancora molto da fare. La FNP, insieme alla CISL, chiede al Governo l’apertura di un tavolo di confronto per una modifica complessiva del sistema previdenziale, con la quale affrontare le tante questione aperte. Oltre a quella della rivalutazione dei trattamenti, segnaliamo la necessità di introdurre maggiore flessibilità in uscita dal mercato del lavoro, di introdurre una pensione di garanzia per i giovani precari e di riconoscere ai fini previdenziali il lavoro di cura svolto dalle donne, specie nei confronti delle persone anziane e non autosufficienti.
Proprio la non autosufficienza è una vera e propria emergenza sociale, che nella nostra Regione coinvolge più di 75.000 persone. Di queste, solo il 32% beneficiano di servizi pubblici residenziali, diurni o domiciliari. Il restante 68% deve cavarsela da solo, con il sostegno dell’indennità di accompagnamento (€ 525,11 mensili) e ricorrendo alle assistenti familiari private, che ufficialmente nelle Marche sono 14.061, ma delle quali se ne stimano circa il triplo.
Da questo punto di vista è positiva l’approvazione dello “Schema di disegno di legge in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti”, i cui Decreti attuativi vanno approvati entro il 1 marzo 2024. Una riforma che, se correttamente attuata, potrà incidere in modo sostanziale sulla macchina organizzativa dei servizi sociosanitari che da troppo tempo lavorano senza una organica interazione e integrazione.
Segretario Responsabile RLS Macerata-Civitanova Marche Reggente RLS Tolentino-Camerino
Giuseppe Spernanzoni Anna Maria Foresi