Da quando ha cessato, nel 2013, l’attività della Multisala Sabbatini, il degrado dell’area circostante si è fatto sempre più evidente. Un esempio è la scalinata coperta, che si trova accanto alla struttura che collega vicolo Alemanni a via Cesare Battisti, che mostra spesso tutto il grado di maleducazioni dei cittadini che la frequentano, arrivando persino, come segnalato da alcuni residenti, ad utilizzarla per portare a passeggio il proprio cane lasciando sui gradini delle scale gli escrementi senza la pur minima premura di raccoglierli.

È bene ricordare che lungo il passaggio pedonale si apre anche l’unica sala cinematografica ancora attiva, la sala Gigli (le altre due, la Venieri e la Leopardi, che componevano la Multisala, come già detto sono chiuse), anche se per proiezioni periodiche legate al ciclo di “Cinema è bello”, rassegna di film curata dal circolo del Cinema di Recanati. Il Comune, da circa un anno, è ritornato in possesso di questa sala facente parte dell’immobile della Multisala Sabbatini con la sottoscrizione di un accordo, anticipando così la scadenza della convenzione con il privato, con il proposito di poterla riaprire al pubblico. Per ora, però, manifestazioni concrete di interesse alla sua gestione non ci sono state sia per il costo elevato per l’installazione della strumentazione digitale moderna per le proiezioni dei filma che per l’ormai disaffezione del pubblico a frequentare le sale cinematografiche.

Sarebbe, comunque, quanto meno opportuno che il Comune si preoccupi, almeno, di rendere più decoroso quel passaggio pedonale con una sua pulizia giornaliera.

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8 commenti

  1. Mancano sempre le telecamere a Recanati, non si capisce il perchè non vogliono installarle visto che i controlli latitano.

    • Luca Falzetti on

      Ma davvero vogliamo vivere con le telecamere in ogni angolo del paese? Pensato mai al fatto che poi tutta quella valanga d’immagini (agli incroci stradali, nella piazza, lungo il corso, davanti alle scuole, nei parcheggi e via discorrendo) qualcuno dovrà pur esaminarle e poi rilevare eventuali violazioni nei confronti di chi le compie, che quindi va identificato e al quale poi vanno contestati addebiti precisi? E’ davvero così lecito tutto questo e si finisce nell’abuso?

      • Visto che in giro i controlli non ci sono in più zone con le telecamere almeno ci sarà una persona che grazie alla tecnologia riesce a vedere più cose ed edintificare certe persone che fanno cose non opportune per la comunità e città.
        Non vedo il problema che ci siano telecamere se non si ha nulla da nascondere!

        • Luca Falzetti on

          Invece no, gentilissimo. Io qualcosa da “nascondere” ce l’ho e si tratta della mia vita privata, quella che mi fa abitare una casa per conto mio, quella che mi fa fare una passeggiata dove e per quanto tempo voglio, quella che mi fa scegliere un negozio piuttosto che un altro, quella che mi fa leggere un giornale anzichè l’altro, quella che mi fa andare al bar che più mi piace e altro ancora. Credo che lei non gradirebbe che qualcuno, per quanto incaricato dei controlli, un giorno le raccontasse cosa ha fatto nell’intera giornata, a che ora è uscito di casa, dove è andato, le persone che ha incontrato. Tutto qui.

  2. A me se sanno in quale bar vado a prendere il caffè o quale giornale compro non dispiace affatto tanto più che possono guardare il mio conto corrente e sapere quali siti vado a visitare…. invece vorrei che chi danneggia beni pubblici o magari mi scippa o viene a rubare a casa mia venisse identificato e condannato. Le telecamere servono e vengono visionate nel rispetto della privacy dei cittadini e solo da chi è autorizzsto a farlo. Poi siete tanto gelosi della privacy e poi siete contrari ai pagamenti per contanti? L’ obbligo ai pagamenti tracciabili non è lesione della privacy?

    • Luca Falzetti on

      Forse c’è qualche confusione di troppo. Guardi che non tutti vivono con l'”ossessione” della politica. Francamente devo dire che mi dà fastidio che, senza motivo, qualcuno possa cacciare il naso nei miei affari. Lei pensi solo all’invadenza pubblicitaria che passa attraverso Internet e simili, cui basta solo che per caso lei ha cercato una cosa, anche per pura curiosità, che da quel momento verrà invaso da offerte di ogni genere. Poi si guardi intorno, anzi in alto e verifichi lei quante telecamere incontra sui suoi passi, pure che va dal giornalaio o dalmacellaio. Ci pensi: la vita privata è un bene che non andrebbe svenduto in nome di una presunta “sicurezza” ad uso politico.

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