Le parole che ho usato per dare un titolo a questa mia breve riflessione sono quelle che si trovano nella risposta scritta del Sindaco ad una interrogazione presentata dalle consigliere di opposizione Ubaldi e Sabbatini in merito ad un evento svoltosi nei giorni scorsi nella nostra città e che, presumibilmente, ha avuto l’autorizzazione a svolgersi da parte della giunta comunale.

Della possibile mancata osservanza delle norme igieniche si sono interessati i consiglieri Nalmodi e Rovazzani rivolgendosi all’ASUR di competenza. Alcuni cittadini, invece, hanno documentato fotograficamente ciò che, a loro dire, sono state le inosservanze delle norme igieniche e di sicurezza. Questa la cornice nella quale va collocata la risposta fornita dal Sindaco e dalla quale nasce la mia riflessione sulla qualità e capacità amministrativa di quella che viene definita la classe dirigente della città.

Fino ad oggi i comportamenti tenuti dall’attuale giunta mi avevano convinto, e di fatto me ne ero fatto anche una ragione. Ragione che mi ha aiutato a leggere ed a decifrare il film proiettato in questi mesi, e cioè che eravamo passati dal periodo in cui dominava l’arroganza della destra, al periodo della supponenza della sinistra. Dalla data della risposta all’interrogazione Ubaldi/Sabbatini credo bisogna aggiungere anche quello dell’infantilismo politico. Infatti solo così può essere definito un atteggiamento che porta a scrivere, in un documento ufficiale, una frase che in buona sostanza significa <l’avete autorizzata anche voi per cui non avete titolo a criticare! >

Ecco io credo, sinceramente, che se la democrazia viene semplicemente recitata o decantata qualunque organismo o organizzazione che si fonda sulla democrazia partecipativa, come la nostra, alla lunga implode. Certo in un microcosmo, quale può essere la nostra città, certi scivoloni possono anche passare inosservati o essere derubricati come normale dialettica politica. Così facendo, però, ci si rende complici di quel decadimento anche culturale di cui tutti lamentiamo ma a cui però nessuno inizia a mettere un argine.

Secondo i sondaggi più accreditati tra meno di un mese la nostra città esprimerà un rappresentante presso il Senato della Repubblica. Le urne confermeranno che la maggioranza che esprime la giunta che siede a Palazzo Volpini non rappresenta la maggioranza degli elettori. Una politica non infantile suggerirebbe l’abbandono di quella supponenza divisiva ed un approccio ad una politica dialogante ed inclusiva, sempre nel rispetto dei ruoli consacrati dal risultato delle urne del 2021. La città ha bisogno di tanto ed i problemi non sono risolvibili solo con i comunicati stampa eccessivamente di parte, le foto di gruppo e l’acquisizione di meriti non propri. Oltre alle Frecce Tricolori ed i fuochi a mare esiste anche l’Hotel House. E non basta promettere uno spazio per i cassonetti o dire che l’ufficio tecnico ritiene che non ci siano i presupposti per un intervento pubblico.

Occorre avere una visione del futuro ed il futuro è di tutti, non solo di quella parte che si considera detentrice della verità. Occorre il confronto. Il confronto quello vero e non quello in cui qualcuno, indipendentemente dalle opinioni degli altri, impone la sua soluzione. Dialogare solo con la propria parte, anche se con casacche differenti, non significa esercitare la democrazia. Significa semplicemente creare una classe di oligarchi che è proprio l’esatto contrario di cui abbiamo bisogno.

Gioacchino Di Martino

Porto Recanati 28 agosto 2022

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