Maura ed Emanuele

La loro è una storia lunga, fatta di tanto dolore, amarezze, momenti di preoccupazione e di ansia, ma oggi finalmente possono vivere serenamente la loro vita personale e di coppia. Maura Nardi ed Emanuele Loati, infatti, sono finalmente una donna ed un uomo anche per lo Stato Italiano e l’ufficio anagrafe del Comune di Recanati nei giorni scorsi ha provveduto a rettificare e a consegnare loro le nuove carte d’identità al termine dei rispettivi percorsi di transizione, dal genere maschile a femminile per Maura e viceversa per il suo compagno Emanuele.

Vogliamo ringraziare il personale dell’anagrafe del Comune perché sono stati tutti veramente professionali, disponibili e anche velocissimi, commenta Maura, 40 anni, impiegata presso il Palazzo Municipale, giornalista pubblicista dal 2007 e conosciuta anche per essere una delle voci storiche di questa emittente, Radio Erre.

A volte non è così scontato, soprattutto quando ci si trova per la prima volta a dover rettificare l’anagrafe di una persona in transizione. Spesso nascono problemi ed intoppi, ma la responsabile e i suoi collaboratori sono stati veramente straordinari tanto che poche ore dopo aver ricevuto la sentenza dalla cancelleria del tribunale, si erano messi già in moto. La loro efficienza dovrebbe essere un esempio a livello nazionale“.

Ora a Recanati potrebbe verificarsi anche il primo matrimonio tra persone che hanno cambiato sesso. “Perché no? Siamo una coppia e stiamo pensando alla nostra unione e al nostro futuro, continua Maura. Ora è tutto più semplice e possiamo cominciare a progettarlo. Per noi è una cosa naturale, ma siamo consapevoli che molti non la pensano così. Ecco perché questi eventi hanno sempre una certa risonanza. Tuttavia ci auguriamo di aver lanciato in tutti questi anni dei messaggi di positività attraverso la nostra quotidianità: lavoriamo, progettiamo, costruiamo e ci amiamo come fanno tutte le coppie di questo mondo, con i nostri pregi e i nostri difetti. L’augurio è quello di aver spazzato via un po’ di quei pregiudizi, etichette, luoghi comuni e stereotipi che spesso ruotano intorno al tema della transessualità. La persona transessuale non deve essere vista come un fenomeno da baraccone, ma come la ragazza o il ragazzo della porta accanto“.

Maura può tirare finalmente un sospiro di sollievo dopo un cammino lungo e tortuoso iniziato nel 2016 e affrontato con grande determinazione malgrado la sua cecità. “Mi hanno detto di essere la prima non vedente a completare un percorso di transizione in Italia, racconta Maura. Ho perso la vista a 19 anni per una rara malattia alla retina, ma devo essere sincera: è stato molto più facile convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere. Se da un giorno all’altro non vedi più in qualche modo puoi riorganizzare la tua vita ed è quello che ho fatto. È dura ma ci sono grandi possibilità. Con l’identità di genere non puoi scendere a patti ed esiste un solo modo che si chiama transizione: puoi lottarci per un po,’ ma alla fine sei costretta a cedere anche perché in ballo c’è la tua vita. La disforia di genere è veramente una brutta bestia e sconfiggerla non è stato semplice, ma ho avuto la fortuna di avere al mio fianco una grande famiglia. Senza di loro non avrei fatto nulla. Mi sono stati vicini in tutti i passi della transizione mostrando un coraggio da leoni e facendomi capire che cosa significa essere dei perfetti genitori. Se oggi sono una donna felice e serena è anche grazie a loro“.

Maura ha intrapreso il suo percorso a 36 anni, rivolgendosi dapprima ad uno psicologo privato, che l’ha accompagnata nei suoi primi passi, e successivamente allo sportello del Movimento identità transessuale di Bologna, cominciando un sostegno terapeutico con dei professionisti. “La prima cosa che mi è stata detta dalla psicologa del Mit è che non tutti quelli che varcano la porta del suo studio effettuano la transizione, facendomi capire che sarebbe stato un cammino impegnativo, ricorda Maura. Certi percorsi non si fanno per gioco, per noia o per esibizionismo ma per una autentica necessità che emerge al culmine di un profondo malessere. Il sostegno terapeutico mi è servito per prenderne pienamente coscienza e qualche mese dopo ho cominciato la terapia ormonale sostitutiva per favorire i cambiamenti fisici. Ovviamente sotto stretto controllo medico di un endocrinologo. Poi il coming out e la socializzazione che è avvenuta in maniera lenta e graduale, al lavoro così come in tutti gli altri ambiti. Non è stata una passeggiata, tanti i momenti di sconforto e di paura, i continui viaggi a Bologna per le visite e le perizie, il dolore per i trattamenti medici e chirurgici fino ai sensi di colpa per aver trascinato la mia famiglia in un cammino così complesso. Il tutto amplificato dalle limitazioni del mio handicap. Non è stato facile, ma sono stata sempre accompagnata dalla consapevolezza e la convinzione che stavo facendo la cosa giusta”.

A fare quadrato intorno a lei anche qualche buon amico “Come dicevo, i miei sono stati fondamentali, ma c’è stato anche qualche buon amico che non mi ha lasciata neanche per un secondo, soprattutto quando intorno a me c’era soltanto buio, ricorda Maura. Mi sento comunque di ringraziare tutti coloro che in questi ultimi anni mi hanno dato sostegno e solidarietà anche attraverso piccoli gesti o una semplice parola. Qualcuno si è allontanato, questo è vero, qualcun altro mi ha tolto addirittura il saluto e ho dovuto lavorarci su per capire che in fondo non è un mio problema. Ma rifarei tutto da cima a fondo perché quello che ho perso è niente rispetto a quel che ho guadagnato tra cui il mio equilibrio e il mio compagno che ho conosciuto tre anni fa. Comunque devo dire di essere rimasta piacevolmente sorpresa dalla reazione della maggior parte delle persone, a partire dai colleghi di lavoro fino ai vicini di casa: non c’è stato bisogno di spendere troppe parole, si sono semplicemente adeguati al cambiamento mostrando una grande sensibilità. Anche il mio compagno può dire altrettanto, specialmente in ambito lavorativo dove ha trovato apertura e molta discrezione. Recanati, in fin dei conti, non è poi un borgo così selvaggio come lo si dipinge“.

 

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16 commenti

  1. Vi auguro tutta la felicità che meritate! Grazie Maura per avere condiviso la tua storia senza paure…sei un esempio…sei coraggiosa!!!!

  2. Grazie Maura, ho sempre ammirato nelle persone la chiarezza e il coraggio. Buona vita a te ed Emanuele. Maria Magi.

  3. anna maria fedeli on

    Vi auguro tutta la serenità del mondo. Ve la siete conquistata a caro prezzo e grazie per aver condiviso la vostra storia.

  4. Complimenti sono felice per voi. Vi osservo sempre quando vi incontro invidiandovi. Personalmente credo che nelle coppie etero non ci sia più tanta tenerezza e complicità che vedo nella vostra, credo sia a causa dei cambiamenti antropologici della società moderna. QUINDI ANCORA COMPLIMENTI E BUONA VITA.

  5. Mi auguro che qualche leghista colaboratore della radio abbia letto l’articolo e fatto chiarezza su come procedono gli step per arrivare all’obiettivo.
    Quindi la legge Zan non era come veniva venduta da voi con la vulgata io mi alzo la mattina e decido di essere donna vad all’anagrafe e cambio sesso!!
    Su un po di razionalità!
    Con ciò tanti auguri alla coppia!

    • Te lo potevi risparmiare questo commento sul DDL Zan che è tutt’altro rispetto a questa bella coppia che duramente hanno ottenuto quello che desideravano. Il DDL Zan non avrebbe aiutato nemmeno un po’ in questo percorso visto che c’è già tutto. Quello che ha fatto e che fa la differenza è il coraggio, la determinazione dell’individuo oltre che l’aiuto e l’amore della famiglia e degli amici. DDL Zan è solo propaganda e un attacco alla stabilità psichica dei bambini…auguri di cuore a questa coppia!

      • Ignorante lo respingo al mittente,vatti a sentire le registrazioni dell’anno scorso,una persona si alza la mattina e decide di essere uomo o donna contrario al sesso,quando dall’articolo evince che il percorso è lungo!

  6. Berdai moncef on

    Carissima MAURA .vi auguro tutto il bene dell mondo pieno di felicità. Io la conosco tramite la vostra voce in radio .ma la vostra storia mi ha commosso .6 grande .

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