Non c’è proprio pace per il verde cittadino. Dopo i vandali in azione al parco del Concilio a Vila Teresa, a quello in fondo alla Bretella Paolina o nel quartiere del Mercato, i vandali hanno preso di mira anche “Il giardino delle parole interrotte”, una piccola oasi di verde, attrezzata con delle panchine, posta nel quartiere di Fonti San Lorenzo, lungo il viottolo che collega via Aldo Moro, a fianco della scuola Media Patrizi, con via Vinciguerra e il sottopasso che conduce all’ingresso dell’Itis Mattei di via Brodolini.

Oltre ai vandali, che hanno rovinato le panchine, a far da padrone è anche l’abbandono e l’incuria, specie per quanto riguarda la stele dedicata ai desaparecidos e tutto il terreno circostante. Pensare che non sono passati neppure tre anni (era il dicembre del 2019) quando l’amministrazione comunale ha inaugurato la fine dei lavori per la realizzazione di questo giardino con la messa in posa dell’arredo e delle staccionate di protezione.

Purtroppo il luogo è frequentato spesso da persone poco rispettose del forte valore simbolico che il “Giardino delle Parole Interrotte” rappresenta, con la memoria del dramma dei desaparecidos argentini e delle tante tragedie che ancora si consumano nel mondo ogni giorno.

Nella zona non si sono neanche telecamere che possano immortalare i vandali e i maleducati anche se il sistema di video sorveglianza si dimostrerebbe utile anche per la vicina scuola media Patrizi tenendo anche conto che quell’area verde dove servire come aula didattica per gli studenti. Ma le telecamere non sembrano molto gradite dal Centro Culturale che ha la sede nel cuore del popoloso quartiere di Fonti San Lorenzo dove svolge le sue attività culturali, educative e sociali.

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14 commenti

  1. Eh niente da fare, qui a Recanati si pensa alle feste e alla Ztl in centro, ma le telecamere che dovrebbero essere una priorità ovunque a Recanati non ci sono i soldi o la non voglia di fare!

  2. RIMETTERE LA LEGGE FAI DA TE OSSIA POTER PRENDERE A CALCI IN CULO QUI FIGLIE E FIGLIE MINORENNI DI BUONA DONNA CHE COMPIONO QUESTI ATTI ME SOPRATUTTO CHE LE FORSE DELL’ORDINE SIANO PIU’ PRESENTI IN CERTI LUOGHI

  3. Qui a Recanati sono troppo impegnati a perseguire i criminali che magari hanno il ticket del parcheggio scaduto oppure, orrore, le maestranze che lavorano nei cantieri edili del centro storico e pretenderebbero, gli impuniti arroganti, di parcheggiare, seppure a pagamento, negli stalli semivuoti riservati ai residenti. Così anche i tecnici della sicurezza, gli impiantisti, i proprietari degli immobili avrebbero la stessa pretesa. Questi comportamenti vanno severamente repressi. Sfasciare gli arredi del verde pubblico è solo una innocua ragazzata.

      • Intanto bisogna arrivarci nonostante le due auto perennemente piantate all’incrocio all’inizio di via Mazzini al fine di ostacolare l’accesso ai furgoni di coloro che in quei cantieri lavorano sotto il sole a una temperatura ben oltre i 35 gradi centigradi.

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