Buongiorno,

sono un educatore che lavora presso la SRR di Recanati, una struttura residenziale riabilitativa psichiatrica. Scrivo per conto dei colleghi e dei ragazzi qui ricoverati per fare appello a voi riguardo alla situazione che sta accadendo. L’Area Vasta 3, dal 1 maggio 2022 assorbirà la struttura; noi, operatori in servizio, dipendenti della Cooperativa Trasimeno Abilita, verremo licenziati e rimpiazzati da operatori dipendenti Asur. 

La gravità della questione sta nel modus operandi, in quanto non tiene conto delle esigenze terapeutiche dei pazienti e della relazione instaurata con gli operatori fino ad oggi (trattasi di struttura aperta nel 2000) e delle conseguenze psicologiche di tale cambiamento repentino. Non è stato previsto infatti neanche un periodo di affiancamento in cui i ragazzi possano essere accompagnati senza subire traumi psicologici. 

Il 30 aprile 2022  usciranno dalla struttura gli operatori attuali, con cui gli ospiti hanno instaurato un rapporto fiduciario tanto da considerarli una “famiglia”  ed il 1 maggio 2022 entreranno in servizio persone totalmente sconosciute a loro.

Facciamo appello alla vostra autorità ed alla vostra sensibilità, a tutela dei pazienti, dei loro diritti e della loro integrità psicofisica. La situazione che si sta verificando genera conseguenze gravi sulle persone che vi sono ricoverate. La struttura sanitaria è fatta di PERSONE,  con legami , emozioni e sentimenti, ma la gestione attuale dell ‘Area Vasta 3 sembra non tener conto della natura umana e dei legami duraturi instaurati con il personale.

E’ questa l’ attuale sanità? Un’ azienda che si muove meccanicisticamente , senza tener conto della persona? Non siamo una fabbrica, dove vi sono dei pezzi da montare ma una comunità viva per i rapporti sociali da creare e da mantenere.

Chiediamo pertanto un valido affiancamento tra personale ASUR e Cooperativa di almeno due settimane; tale collaborazione deve servire a garantire il corretto passaggio delle informazioni, rendendo la conoscenza dei nuovi operatori meno traumatica possibile per gli utenti, facilitando in tal modo la relazione terapeutica indispensabile per questa tipologia di utenti.Teniamo a sottolineare che gli ospiti stanno già subendo le conseguenze di questa scelta.

In attesa di riscontro, ringraziando anticipatamente, si inviano cordiali saluti.

gli operatori e gli ospiti della SRR

 

 

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6 commenti

  1. Se l’Asur non ha personale specializzato sottoutilizzato,che sarebbe cosa grave per l’efficenza economica dell’Asur stessa,ma dovesse fare nuove assunzioni,mi sembrerebbe logico assumere il personale che già opera nella struttura anche per i motivi sopra ricordati,che non mi sembrano peregrini.Non spreco una parola sul soggetto cooperativa in generale,diventata cosa sconcia.

  2. E gli operatori che li lavorano? Mandati a casa come un pacco? Questo è risparmiare? Ma fate prima a farli fuori disabili e vecchi, tanto in modo subdolo ci provate ugualmente.

  3. La SRR ha perso la sua connotazione di struttura riabilitativa quando é stata inserita in un ex reparto ospedaliero a seguito del terremoto del 2016 e da lì non é mai uscita. Gli ospiti sono ospedalizzati a tutti gli effetti se é vero che una riabilitazione inizia dal contesto di vita. La Asur non ha mai avuto un vero interesse rispetto a quella struttura e tantomeno a quelle persone. Basti pensare che il percorso riabilitativo dovrebbe avere dei tempi stabiliti e invece ci sono persone che ci vivono ormai da più di dieci anni per mancanza di reale progettualità da parte di chi della Asur ne ha la responsabilità terapeutica.
    Del resto finché sono lì non creano fastidi altrove. E per lì intendo il reparto di un ospedale.
    Basaglia si sta rivoltando nella tomba!!!
    Tutta la mia solidarietà ai colleghi (ex)

  4. E’ la cooperativa che abbandona l’appalto perchè non riesce ad andare avanti e nella lettera che ha inviato agli operatiori non si parla di licenziamento perchè gestiscono altre strutture dove poterli reinserire ma sono un pò lontane. La cooperativa è subentrata alle precedenti che non sono andate bene ma conoscendo bene gli ospiti e il lavoro potevano per tempo chiedere un affiancamento con gli operatori attuali, ma se n’è fregata. Ora si sono svegliati gli ultimi 10 giorni. Trattasi di mancanza di buonsenso o attenzione della cooperativa e chi sta a contatto diretto con gli ospiti. L’Asur che ha molte pecche questa volta si trova a rimediare ad un problema creato da altri ed è già pronta ad intervenire dal 1 maggio.

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