Nel corso dell’effettuazione delle operazioni di confisca di tre veicoli condotte nei confronti di una persona indagata per reati tributari, esperite congiuntamente all’unità cinofila in forza al Reparto, i militari della Compagnia di Civitanova Marche hanno focalizzato l’attenzione su di un garage sito nel Comune di Montecosaro, dopo l’insistente segnalazione della pertinenza in parola da parte del cane antidroga. Gli immediati approfondimenti effettuati attraverso la consultazione delle banche dati in uso al Corpo, e la contestuale acquisizione sul posto di notizie d’interesse operativo hanno permesso di individuare tempestivamente il conduttore del garage. L’uomo, cittadino di nazionalità marocchina residente a Montecosaro, è stato così destinatario di una perquisizione d’iniziativa da parte dei militari, sussistendo concretamente il fondato motivo di ritenere che presso il garage segnalato potesse essere occultata sostanza stupefacente. Le operazioni di perquisizione hanno effettivamente consentito di rinvenire, stipate all’interno del garage, in numerose borse termiche per isolamento ad uso alimentare e shopping bag, 58 confezioni di hashish, dal peso complessivo di Kg. 33,209; la sostanza stupefacente, se venduta “al dettaglio”, avrebbe potuto fruttare oltre 300.000 Euro.

L’uomo è stato così tratto in arresto per violazione all’articolo 73 del D.P.R. 309 del 1990, e tradotto presso la Casa Circondariale di Montacuto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Dalla disamina del cellulare in uso allo stesso, ed in particolare dall’analisi delle applicazioni di messaggistica istantanea installate sul dispositivo, i Finanzieri hanno individuato il potenziale complice della persona arrestata, anch’egli di cittadinanza marocchina. Nei suoi confronti è stata così condotta una perquisizione domiciliare, nel Comune di Porto Recanati, conclusa con il sequestro di corposo materiale di confezionamento (una macchina sigillatrice per sottovuoto e numerosi rotoli di cellophane e scotch), di € 2.290 in contanti, ritenuti proventi del reato di spaccio, e di 18 calzature recanti il marchio Louis Vuitton contraffatto. La persona è stata denunciata a piede libero per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, di ricettazione e per il concorso nell’illecito penale ascritto al connazionale tratto in arresto, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità dei due soggetti.

La trasversale operazione di servizio in parola si inserisce in un più ampio dispositivo di controllo finalizzato a prevenire e contrastare i traffici illeciti, tra cui quelli di sostanze stupefacenti, a salvaguardia della vita umana e a tutela dell’economia legale.

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