Questo è quanto mi è venuto in mente leggendo la nota del Centro Destra Unito in merito all’assenza del Sindaco, alla manifestazione per i defunti svoltasi come ogni anno presso il Cimitero comunale. Nota che deve essere parsa piuttosto deboluccia anche agli estensori della stessa se poi si è provveduto a rimpinguarla lanciando all’attuale giunta, che siede a Palazzo Volpini, l’accusa di inerzia ed incapacità organizzativa per la totale mancanza di iniziative nel passato e lungo week end.
Preciso subito che io faccio parte di quei 3614 elettori che non hanno votato per la formazione vincente e che, quindi, rientro in quel 64,78 per cento di elettori che fanno parte della minoranza politica cittadina. Avrei pertanto titolo a dichiarami soddisfatto per questa denuncia così circostanziata proveniente da chi, nell’ultimo quinquennio, ha governato la città e che con quest’atto di accusa rivolta in particolare alla figura del sindaco ne vuole mettere in risalto i difetti e le prime mancanze di iniziative.
Francamente però la cosa non mi riesce ed anzi ritengo che, a ben riflettere, queste accuse potrebbero essere tranquillamente ribaltate sulla precedente giunta, quella nella quale, è sempre bene ricordarlo, coabitavano due figure con poteri reali esattamente opposti ai poteri così come definiti nell’ordinamento statuale. Accusare infatti di mancanza di iniziativa chi, da meno di un mese, si è insediato al governo della città, per il solo fatto di non aver organizzato nulla nel lungo week end di inizio novembre, può essere tranquillamente definito un clamoroso autogol da parte di chi, avendo traslocato da meno di un mese da Palazzo Volpini, non ha evidentemente lasciato nel cassetto alcuna programmazione di eventi turistici fino alla fine di dicembre. Gli eventi si programmano non si improvvisano e chiedere ad una amministrazione, ancora in fase ricognitiva, di supplire ad una propria deficienza è ancora una volta la dimostrazione della pochezza con la quale la città è stata governata, almeno negli ultimi cinque anni.
Io non ho votato la coalizione vincente non perché ritenessi che chi la rappresentava non fosse un buon marito o un buon padre o un onesto lavoratore ma semplicemente ed unicamente perché, a mio giudizio, non aveva le doti necessarie per fare il sindaco. Con lo stesso parametro di giudizio ritengo che fare l’opposizione sia una cosa molto seria e forse impone un impegno ed una etica superiore allo stesso buon governo. L’opposizione per essere efficace deve avere credibilità e la credibilità non si compra al supermarket ma si conquista nei comportamenti. Se si pensa di poterla acquisire facendo gossip o peggio ancora denigrando l’avversario non si ha chiaro il concetto di democrazia.
Io ritengo che in questa città, sia pure nei suoi ristretti confini, esista una prateria dove la democrazia può estendersi a volontà risvegliando così nei cittadini il gusto della partecipazione e della civile convivenza. Partecipazione e civile convivenza sono le due facce di una stessa medaglia che deve essere ben spesa sia dalla maggioranza che dalla minoranza. Entrambi hanno ruoli e compiti distinti e ben precisi. Il rispetto reciproco è il punto di unione. Se manca il rispetto l’equilibrio salta e chi ne patisce è la Democrazia.
Questo è il motivo per cui ritengo che la Politica non debba attaccarsi al fumo della pipa ma debba avere orizzonti ben più vasti cui guardare e rapportarsi.
Gioacchino Di Martino
Porto Recanati 4 novembre 2021
1 commento
Emerito ex possibile candidto sindaco, quando una cittadina crede di risolvere ogni cosa affidandosi a “festa e fiera” come si dice da certe parti, allora vuol dire che il tessuto culturale locale è ridotto a meno che zero, che non c’è uno che sia uno capace di volare un pochino sopra la terra (bastano poche decine di centimetri…) e che tutto si riduce a chiacchiere più o meno malevole su questo o quel personaggio. Ricostruire tutto ciò è impresa non da poco, cui sindaco e giunta (ma pure opposizione) dovrebbero comunque pensare, perchè poi è da lì che derivano certi comportamenti, come le risse di gruppi giovanili o le guerricciole pseudopolitiche che impegnano certi su vicende decisamente marginali.
Poi, se a qualcuno piace (o dà fastidio) il fumo della pipa, amen!