Ha preso avvio ieri pomeriggio da Recanati la prima tappa del  Festival della Via Lauretana per la  valorizzazione del tracciato della Via Lauretana cinquecentesca, strada regia postale, nell’ambito del progetto regionale che coinvolgerà anche i Comuni di Loreto, Montecassiano e Montelupone. Si tratta dell’antica strada etrusco-romana, divenuta un’importante via di pellegrinaggio che per secoli ha collegato Siena a Cortona in direzione della Santa Casa di Loreto e che poneva Recanati, Iustissima Civitas, come primo nucleo di collegamento con la zona costiera e nel cui territorio si trovava in origine la Santa Casa.

La prima tappa del Festival a Recanati ha offerto un ricco programma di appuntamenti gratuiti, per la riscoperta di luoghi e tradizioni organizzato dell’Associazione recanatese  Whats Art .

Nel pomeriggio  in piazza G. Leopardi i “Maestri Madonnari”, vincitori del concorso internazionale di Curtatone, allieteranno i visitatori con la rappresentazione in dimensione 3x4m della Madonna di Loreto di Annibale Carracci. Contemporaneamente ha prevo l’avvio un vero e proprio cammino lauretano nelle campagne recanatesi, accompagnati da una guida naturalistico. Ecco come il presidente del Comitato di quartiere di Castelnuovo racconta questa splendida passeggiata:

Nikla Cingolani davanti alla chiesa di Santa Maria in Castelnuovo

Un pomeriggio dedicato a #laviadelpellegrino con la guida naturalistica Mauro Viale. Una delle tappe della cinquecentesca Via Lauretana è Castelnuovo. Nella vecchia Via Lauretana, oggi Cammini Lauretani, Castelnuovo era, ed è tuttora, una delle tappe che i fedeli effettuavano da Roma per andare a visitare il Santuario della Santa Casa di Loreto. Con la Via della ceramica, segnaletica turistica ideata dal Comitato Quartiere Castelnuovo e installata lungo le vie principali del Rione con formelle dipinte dal Maestro Alberto Cecchini, è segnalato il percorso spirituale-religioso delle Edicole Devozionali inserite nelle facciate delle case, costituite da una nicchia racchiudente l’immagine sacra della Madonna. Il rione Castelnuovo ha un notevole potenziale per lo sviluppo di un escursionismo culturale che mira alla ricerca dell’autentica identità del territorio attraverso il contatto diretto con gli antichi edifici, l’arte, l’artigianato. I cultori del cammino lento, a piedi o in bicicletta, potranno scoprire angoli davvero meravigliosi all’insegna del guardare, osservare, soffermarsi a leggere, fotografare ed emozionarsi nel vivere un’esperienza da ricordare.  Il

Fonte a Castelnuovo

passato illustre di questo quartiere chiamato “borgo artigiano”, ha un peso storico che non si può ignorare. Erano altri tempi, è vero, e forse non torneranno, o forse sì, quando si capirà che investire sulla cultura, anzi, sulle diverse culture, è la strategia più ingegnosa per migliorare la condizione umana da tutti i punti di vista. Il turismo culturale gestito con intelligenza ed equilibrio, senza snaturare un bene o metterlo a rischio, significa valorizzare il patrimonio storico-artistico e portare risorse economiche da reinvestire sulla tutela e sulla qualità di vita del borgo.

Durante il percorso abbiamo scoperto una stupenda fonte d’acqua nascosta tra uliveti e campi di grano.

Alle ore 19.00

Grazie alla gentile concessione del Vicario Generale e Parroco Don Pietro Spernanzoni, è stato offerto un concerto presso la Cattedrale cittadina di San Flaviano, in programma Lo Stabat Mater di G. B. Pergolesi, sequenza dedicata alla vergine. L’opera del compositore jesino per soli ed archi ha sempre goduto di una grande notorietà, molti infatti i musicisti che si ispirarono ad esso in alcune loro composizioni, quali ad esempio Giovanni Paisiello e Johann Sebastian Bach. I solisti scelti per questo importante appuntamento sono stati il Soprano Aurora Tirotta ed il Mezzosoprano Francesca Ruospo spesso protagoniste sul palco del Teatro alla Scala di Milano, ad accompagnare il prestigioso duo è stato il Quintetto Gigli del M. Luca Mengoni, diretto dal M. Riccardo Serenelli.

 

 

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1 commento

  1. Salve, mi chiamo Guido o sono uno che fin dagli anni 70 è transitato sul vecchio percorso, o comunque, sulla sua direttrice principale, della Via Lauretana, da Rieti a Loreto. Credo che ce ne fossero diverse di direzioni di arrivo (date le testimonianze in vari lupghi) e le partenze fossero nel medioevo da diverse città importanti site ai 4 punti cardinali.

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