Daniele Massaccesi, medico di medicina generale di Recanati, solleva il problema della terapia antidiabetica che, in casi di grave scompenso del paziente, non può essere affrontata dal medico di famiglia, evitando così l’ospedalizzazione, perché alcuni farmaci antidiabetici, come l’insulina a lento rilascio, non possono essere prescritti da lui, ma solo dal centro antidiabetico, e cioè dall’ospedale.
“Se un mio paziente diabetico ad un certo punto si scompensa, e cioè la sua glicemia si alza improvvisamente, io non gli posso più prescrivere direttamente l’insulina a lento rilascio, cosa che sino a poco tempo fa potevo fare, che è un farmaco che permette di migliorare il compenso della glicemia e nello stesso tempo di poter gestire a domicilio, senza grosso rischio, il paziente senza che vada in ipoglicemia. L’insulina, che noi possiamo utilizzare nella medicina del territorio, è quella cosiddetta rapida, nel senso che una volta che tu l’hai somministrata, nell’arco di poco tempo riduce la glicemia.
Poi, però, perde l’effetto entro poche ore. Quindi questo tipo di insulina necessita di un monitoraggio continuo che può essere fatto da un paziente giovane, capace con l’apparecchietto di controllarsi la glicemia. Le persone anziane, invece, a domicilio hanno difficoltà a controllarsi da soli il diabete. Inoltre, continua Massaccesi, l’anziano prende diversi farmaci per bocca, a causa delle diverse patologie di cui è sofferente, ed è difficile aggiungere altri farmaci per via orale”.
Perché questo cambiamento?
“La somministrazione di questo tipo di prodotto (insulina ritardata) – risponde Massaccesi – oggi ci è stata completamente bloccata perché il piano di trattamento deve essere gestito dall’ospedale. Capite, che in una persona che non ha il piano di trattamento, noi come medici di famiglia, anche in emergenza, non possiamo utilizzare questa insulina a lento rilascio”.
6 commenti
Condivido il parere del Dr.Massaccesi.
La Sanità è al disastro.
Questo Medico vive il dolore dei suoi pazienti diabetici.
Capisce lo sfascio della sanità pubblica e sa che non può farci niente.
È quindi un Medico DISPERATTO perché non può aiutare come vorrebbe e dovrebbe i suoi pazienti.
Finalmente un dottore che guarda al Paziente come ad una Persona e non come ad una Pratica da smaltire.
Claudio Biagiola
Demagogia, pura demagogia.
Demagogia, pura demagogia comunista 19.36.
Ce ne fossero di questi medici, purtroppo a causa di queste deficienze della sanità,hanno le mani legate!!
Non ci sono parole sulle inefficenze italiane.