Una circolare del dirigente scolastico del Liceo Leopardi di Recanati ha disposto che gli studenti del quinto anno, che sono al 100% in presenza solo da un mese, torneranno in DAD per l’ultima settimana di scuola.

Riceviamo e pubblichiamo da uno studente questa riflessione in merito:

Ore 12, cambio dell’ora.

Prima della pandemia, il cambio dell’ora ci sembrava solo un momento vuoto, da riempire con i nostri rumori. Solo con la dad si capisce il significato di momento vuoto.

È caldo, c’è tanto sole, finalmente sento l’odore d’estate.

Notifica da ClasseViva. “Sarà un voto”, penso. È una comunicazione. “Frequenza in aula degli studenti delle classi 5^””, leggo. “Sarà una precisazione”, penso.

“…si dispone che la frequenza in aula degli studenti delle Classi 5^ termini lunedì 31 maggio 2021.”

Mi fischiano le orecchie. Sento che mi prude il naso e mi bruciano gli occhi, la gola che pizzica ma non posso piangere.

Didattica a distanza. No.

Sono giorni che faccio il conto alla rovescia e ho paura che quel 5 giugno arrivi.  Guardo i miei compagni.

Questo mese con loro è stato bellissimo, non eravamo tutti insieme in classe da ottobre. Non ci avevo mai fatto caso, di quanto bello fosse stare tutti insieme. Penso alla mia stanza vuota, al computer, a meet, ai microfoni, alla webcam, alla noia, al vuoto.

Due settimane. Le ultime due settimane di liceo della mia vita. Le ultime due settimane con i miei compagni, con i miei prof. E invece no, torniamo in dad.

“Prof, perché?”. Non ne sa nulla. Ha lo sguardo spento anche lui. In classe sembra essere sceso l’inverno.

Esco, chiedo in giro, fermo ogni professore per le scale. Nessuno ne sa niente. Chiamo la segreteria. “Ha deciso il preside autonomamente questa mattina, lo fa per prudenza, sai, con tutti i contagi..”. Prudenza.

Torno in classe, guardo i miei compagni. “Almeno non possiamo più pensare che potrebbe andare peggio” sento dire da infondo. “Più di così, che possono toglierci?”.

La testimonianza dello studente è stata ripresa anche dal sito facebok di “Priorità alla scuola – Comitato Marche” con questo commento:

Raccogliamo con dolore questa testimonianza
Il Paese riapre: ristoranti, negozi, palestre, cinema e teatri… I contagi diminuiscono, le terapie intensive si svuotano. La campagna vaccinale procede.
Ed un dirigente scolastico “sottrae” anche l’ultima settimana di scuola in presenza per gli studenti e le studentesse del quinto anno di scuola superiore.
Non c’è fine all’ingiustizia. Non c’è fine al trattamento disumano che è stato riservato SOLTANTO agli e alle adolescenti, alle ragazze ed ai ragazzi italiani.
Non c’è fine.
E nessuno chiederà mai scusa per i danni, il dolore, i traumi inflitti.
Condividete questa (ultima? ennesima?) vergogna, se potete
circolare del Dirigente scolastico

 

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8 commenti

  1. Questa società gerontocratica non tiene in alcuna considerazione le necessità dei giovani, dei nostri figli e nipoti. È una vergogna sociale.

    • Questa società, fortunatamenten tiene in grande considerazione le necessità dei giovani, dei nostri figli e nipoti. È una conquista sociale.

      • Questa società, sfortunatamente sinistra massonica (Soros) vecchia proletaria, totalitaria, tassarola vessatoria non tiene in grande considerazione le necessità dei giovani, dei nostri genitori, figli e nipoti. È una vergognosa regressione sociale.

    • I pappagalli ammaestrati non c’è bisogno di metterli in gabbia, non si allontanano mai dal trespolo su cui hanno a disposizione cibo e acqua.

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