“Non c’è pace tra gli ulivi” purtroppo per gli ex dipendenti un ulteriore rinvio dell’udienza, da parte dei Commissari giudiziali, sull’approvazione del Concordato della Ragaini Radiatori Spa. L’udienza prevista il 1 aprile 2021 poi spostata al 20 maggio 2021 è stata ulteriormente differita al 1 luglio alle ore 9, nel frattempo in data 16 marzo 2021 il debitore (Ragaini Radiatori) ha proposto di soddisfare, per quanto riguarda i creditori previlegiati (ormai di gran lunga insoddisfatti),  i loro crediti entro il 30 giugno 2024, ovvero ben quasi 7 anni dopo essere stati licenziati (17 settembre 2017).

Dobbiamo ancora evidenziare che tutto ciò avviene nel più assoluto silenzio ed in un periodo storico condizionato dal Covid 19, in cui tutti chiedono contributi allo stato per “tirare avanti” mentre gli ex dipendenti chiedono di avere il “LORO”  Tfr (indennità di fine rapporto), che doveva essere liquidato al massino entro il 2018 non certo per “tirare indietro”.

Nel frattempo a marzo una rappresentanza degli ex dipendenti  hanno  avuto un colloquio con il sindaco di Loreto Pieroni, che era a conoscenza del  concordato richiesto dai Ragaini, ma non sapeva di questa serie di rinvii, l’incontro è stato chiesto per cercare di accelerare la pratica e trovare soluzioni per poter anticipare, attraverso enti o istituti di credito, le quote spettanti, il primo cittadino ha promesso di interessarsi sugli sviluppi della situazione, anche se ad oggi la rappresentanza non ha avuto nessuna risposta in merito.

Per capire gli umori degli ex dipendenti ne abbiamo contattati alcuni estrapolando i  commenti più significativi e rappresentativi della situazione che stanno vivendo: «se un dipendente non fa il proprio dovere  viene richiamato o licenziato se invece non lo fa il datore di lavoro…….», «la politica a parole difende i lavoratori ma nei fatti aiuta gli imprenditori», « purtroppo in Italia le istituzioni difendono più i debitori (vedi i condoni sistematici) che i creditori».

Indubbiamente non è una bella situazione che vorremmo non aver mai evidenziato, ma purtroppo spesso queste vertenze alla lunga entrano nell’anonimato e chi dovrebbe tenere alta l’attenzione non lo fa.

Giovanni Pespani

 

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