Al via la digitalizzazione dell’Archivio storico di Recanati, un patrimonio documentario che grazie allo scanner innovativo “BookKeeper”  studiato e creato appositamente dall’Università di Camerino, verrà messo in sicurezza e reso facilmente  fruibile agli studiosi e alla popolazione.

Rettore Claudio Pettinari, Sindaco di Recanati Antonio Bravi, Assessore alla cultura Rita Soccio, il prof. Andrea Polini e gli studenti dell’Università di Camerino Federico Valeri, Melania Fattorini, Francesco Casoni.

Il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari ha consegnato oggi al Sindaco di Recanati Antonio Bravi, il nuovo potente scanner nella Biblioteca comunale M.A. Bonacci Brunamonti, alla presenza dell’Assessore alla cultura Rita Soccio, del  vice segretario e dirigente del Comune Giorgio Foglia, di un gruppo di studenti dell’Università di Camerino della laurea magistrale in computer science che, diretti dal Prof. Andrea Polini docente di Informatica, ha progettato e realizzato lo strumento: Federico Valeri, Melania Fattorini, Francesco Casoni.

“Ringrazio il Rettore Claudio Pettinari per la preziosa collaborazione nata da tempo e che oggi ci ha portato a dotarci di un importante strumento per la digitalizzazione del nostro Archivio storico -– ha dichiarato il Sindaco Antonio Braviun  patrimonio documentario ricco e  importante  che  conserva atti membranacei e cartacei di notevole interesse storico  dal 1202 al 1940 e  ricostruisce la storia sociale e istituzionale della città, molto apprezzato da studiosi italiani ed internazionali e che grazie alla digitalizzazione presto potrà essere consultato comodamente sul web da tutti.”

“Il progetto nasce da un’idea integrata dove abbiamo unito il passato con il futuro – ha spiegato il Rettore dell’Università di Camerino Claudio  PettinariUna tecnologia innovativa sviluppata nei nostri laboratori dai nostri docenti con la collaborazione degli studenti degli ultimi anni, in un’attività di ricerca applicabile immediatamente nella realtà.  Un importante progetto di Unicam che ha  sviluppato un macchinario adatto a digitalizzare libri soprattutto antichi per mettere in sicurezza il patrimonio culturale italiano e farlo fruire agli studiosi e al pubblico a distanza, cosa  che

Melania Fattorini, studentessa Unicam, mentre fa una dimostrazione

in altri tempi non sarebbe stato possibile.”

 La workstation di BookKeeper  permette di digitalizzare testi antichi preservandone l’integrità grazie ad un piano di scansione a ‘V’ che non danneggia la rilegatura, uno scanner in plexiglas che

tiene aperte le pagine evitando che vengano distese con le dita, due fotocamere Canon che acquisiscono le immagini prive di curvatura, la camera oscura con illuminazione a led e foto su sfondo nero per una  perfetta resa fotografica. Grazie all’innovativo software le scansioni non hanno bisogno di post produzione, scatti e ritagli automatici permettono la messa on line  diretta  delle pagine del libro.

“L’archivio rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, un progetto a cui lavoriamo da tempo e che oggi vede il suo traguardo – ha affermato l’Assessora alla Cultura Rita Soccio –  grazie all’Università di Camerino,  presto il nostro Archivio storico potrà essere consultato da tutti via web. Tra i documenti presenti conservati nel suo interno: le riformanze, gli attuali verbali dei Consigli comunali recanatesi dai primi anni del 1400, i libri giudiziari con rendicontazioni dei processi e delle pene dal 1300  e una ricchissima documentazione del 1500 e 1600 soprattutto legata all’importante fiera che si teneva ogni anno nella cittadina marchigiana.”

 

 

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1 commento

  1. La cosa più importante non viene detta. Gli oggetti digitali prodotti dove si depositano e come sono catalogati? Chi inserisce i metadati necessari per poterli ritrovare una volta inseriti in un archivio piuttosto grande di file digitali?

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