Proprio così. I centoventimila euro sono quelli che la Giunta regionale, su richiesta dell’amministrazione comunale di Porto Recanati, ha concesso per illuminare il capannone Nervi. Centoventimila euro frutto dell’IRPEF regionale che ogni anno i contribuenti versano alla Regione Marche. Quindi sono soldi dei cittadini che vengono utilizzati allo scopo per decisione propria della giunta comunale, acquiescente la Giunta regionale.

Pertanto ogni cittadino di Portorecanati versa, di tasca propria, dieci euro per illuminare quello che, da parte dell’assessore comunale ai lavori pubblici, viene definito un capannone che, per la sua unicità nella regione e per la sua visibilità, è un elemento identificativo della costa marchigiana. Dire però che ogni cittadino paghi dieci euro forse non è del tutto corretto che cui sarebbe più opportuno dividere la cifra per il numero dei nuclei familiari. In questo caso avremmo una cifra di circa ventuno euro e cinquanta per ognuno dei 5600 nuclei familiari presenti in città.

Cifre tutto sommato modeste e che forse non meriterebbero tutta la canea che intorno a questo provvedimento si sta scatenando. Dissenso che però esiste e che, seppur non cavalcato dagli “abatini” consiglieri di opposizione nel modo dovuto, è esploso in modo mediaticamente rilevante, grazie a cittadini più che indignati rispetto a questo ennesimo atto d’imperio della giunta comunale.

Un dissenso che, senza andare con la memoria alla rivolta contro il rigassificatore voluto da alcuni degli attuali amministratori e conclusasi con la capitolazione della giunta, ha molto in comune con il tentativo di alienare l’Antica Pescheria, attuale Kursaal, tentata dall’attuale giunta comunale. Anche in questo caso, per fortuna della comunità, blitz non riuscito ed il Kursaal è ancora di proprietà comunale.

Oggi la situazione al contorno rende più difficile il successo dell’azione in dissenso intrapresa da questi eroici cittadini, perché l’artistica illuminazione è finanziata da un provvedimento con fondi vincolati allo scopo per cui, se non speso allo scopo, il finanziamento viene revocato. A nulla vale evidenziare che la magnifica passeggiata sul lungomare comunque terminerebbe nel buio più completo dopo il Nervi e che, forse, gli unici a beneficiarne (sic!) sarebbero gli ospiti della struttura alberghiera confinante. Ma tant’è.

Alla vigilia di una tornata elettorale nessun amministratore accetterà, di buon grado, di riconoscere di aver preso una decisione non gradita alla cittadinanza e sarà portato più a sminuire il dissenso che a fare una riflessione critica sul suo operato. Se poi a questo si aggiunge la forte personalità dei soggetti in causa la partita non inizierà neanche.

Gioacchino Di Martino

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2 commenti

  1. Ario Roncitelli on

    “Atto d’imperio” una normale decisione di una giunta municipale che ha il dovere di governare e di decidere? Ridicolo e populista.
    Ma si sa, in politica quando ci si vuol candidare ormai è sempre meglio scegliere una linea che fa leva sulla “pancia” dell’elettore. Escludendo prudentemente qualsiasi coinvolgimento del cervello.

  2. Antonia Carrassi on

    Tutto ciò che si fa sono soldi dei cittadini e visto che ce li mettiamo, pochi o tanti essi siano, dobbiamo controllare che non vadano sprecati. In questo caso spenderli per illuminare una struttura fatiscente, abbandonata per anni, senza aver prima chiesto un sopralluogo per accertarsi l’effettive condizioni della stessa, mi sembra un furto ai danni degli altri comuni che avendo presentato i loro progetti in base alla delibera della Giunta Regionale del n.1659 del 23 dicembre 2020 sui “Progetti speciali di supporto all’accoglienza turistica”, li abbiano visti respinti a favore di un’illuminazione e una pista ciclabile che attualmente, per il degrado in cui versa, nulla a che vedere con l’oggetto della delibera Sembra che per il capannone Nervi non ci sia alcun progetto. Lo scopo principale di questa lotta e far si che il denaro stanziato venga reso alla regione. Non ci si può nascondersi sempre dietro “tanto non ne vale la pena, sono più scaltri, vinceranno loro”! Provarci, far sentire che ci siamo e battersi per le cose che ci sembrano giuste, ci farebbe anche a capire, dopo una legislatura, se siamo amministrati da persone che vale la pena riconfermare, anche se dotate di forte personalità

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