Il Gruppo Consiliare della Lega Salvini Premier ha presentato una mozione per avviare la procedura di intitolazione di una via o altro spazio/area pubblica alla scrittrice e giornalista Oriana Fallaci.

E’ stata la prima giornalista donna italiana ad andare in guerra come inviata speciale. È la giornalista italiana più conosciuta al mondo con inchieste penetranti e autrice di una serie lunghissima di interviste, che davvero hanno fatto la storia, ai più grandi protagonisti del suo tempo, alcuni ritenuti quasi inavvicinabili. Ha contribuito alla libertà di informazione e di espressione nel nostro paese e nel mondo intero. I suoi libri tradotti in molte lingue hanno venduto oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo. Alla scrittrice fiorentina sono stati conferiti numerosi riconoscimenti e onorificenze di carattere nazionale ed internazionale tra i quali ad esempio: laurea honoris causa in Letteratura dall’università di Chicago; nel 2005 la Medaglia d’oro quale benemerita della “Cultura” dall’allora Presidente della Repubblica Ciampi, a New York il premio Annie Taylor per “l’eroismo e il valore” che hanno fatto di lei “un simbolo nella resistenza contro il fascismo islamico e una combattente nella causa dell’umana libertà”.

E’ noto il valore che Oriana Fallaci ha dato alla cultura, alla letteratura ed al giornalismo italiano, per il suo coraggio ripetutamente dimostrato nel vivere in luoghi di guerra, tra i soldati, tra gli scontri a fuoco. Ha affrontato la sua malattia in modo esemplare e forza d’animo. Ha però pagato a caro prezzo lo strenuo tentativo di difendere i valori, la cultura, l’identità e la civiltà dell’Occidente, spendendosi in ogni modo per descrivere il grave pericolo che si stava diffondendo rispetto alla deriva integralista islamica dopo l’attentato dell’ 11 settembre 2001 in America.

Oggi a distanza di tanti anni dalla sua scomparsa le cose non sono molto cambiate purtroppo. In diverse parti del mondo ancora ci sono vecchie e nuove guerre, attentati terroristici, repressioni delle libertà personali e diritti umani non applicati, reati contro l’ambiente, violenze contro le donne e di genere. Per questo riteniamo che sia opportuno ricordare una donna che ha sempre combattuto e denunciato coraggio ciò che riteneva ingiusto a favore delle libertà dei cittadini e della libertà di espressione delle donne.

Benito Mariani – Coordinatore cittadino Lega Recanati Salvini Premier

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4 commenti

  1. Mah!
    Non ne vedo l’occorrenza,questa donna durante il percorso della sua vita non ha mai trovato pace.
    Da staffetta della resistenza si è ritrovata in posizioni divisive sull’islam sulla globalizzazione abbracciando appieno posizioni di conservatorismo sociale!
    Una vita trascorsa piena di sofferenza interiore e solitudine che l’ha portata spesso ad essere contestata e magari non capita.
    Lasciamo perdere,per carità tutti hanno diritto di esprimersi e dire la propria ma un conto è aver un pensiero costruttivo ed un conto è avere un pensiero divisivo.
    Se è vero che dietro ad un grande uomo c’è una grande donna qua cadiamo di brutto!
    Sapete chi era il suo compagno di vita?
    Alexandros Panagulis…il Di Battista Greco!

  2. Concordo con l’anonimo sopra. Tranne che per il giudizio su Panagulis il quale è stato uomo coraggiosissimo. Si è fatto 5 anni di prigione, in un buco, torturato ed è morto ammazzato. Lottava contro un regime fascista. Cmq quando è morto si erano gia’ lasciati. Io amavo la Fallaci prima maniera, poi era diventata acida e incattivita.

  3. Mi spiace, ma bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare. La Fallaci è stata una grande giornalista e una grande donna che ha scritto libri di valore tradotti in tutto il mondo. Può non piacere, ma il fatto di essere stata “divisiva” non toglie nulla al calibro del personaggio. Se ha cambiato opinione sull’Islam, è perchè ne ha fatto esperienza diretta.
    Non concordo neanche sul giudizio, del tutto superficiale e scorretto, su Panagulis, che è stato uomo di grande coraggio, ha subito le più atroci torture ed è morto per dare al popolo greco la liberà che si conviene ad un paese civile. Definirlo il Di Battista greco denota ignoranza dei fatti e incapacità di valutazione delle persone.

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