Protestano i volontari della Croce Azzurra di Porto Recanati che lamentano come da cinque mesi non ricevono  lo stipendio. Inoltre denunciano come siano costretti a lavorare in emergenza con mezzi non efficienti e in una sede con carenze igieniche. «Siamo molto arrabbiati – scrivono gli operatori sanitari –. Svolgiamo servizi di emergenza sanitaria 118, h24 e 365 giorni l’anno, come i trasporti in convenzione con il Comune di Porto Recanati, trasporti con ambulanze, pulmini per disabili e taxi sanitario per la popolazione di Porto Recanati e dintorni, con grande sacrificio soprattutto ora a causa del Covid. Abbiamo scelto ogni giorno di operare in prima linea mettendo più volte in pericolo la nostra salute e quella delle nostre famiglie per non lasciare soli i cittadini bisognosi. Abbiamo scelto di farlo ogni giorno con passione e dedizione, e continueremo a fare il nostro dovere». Eppure, sottolineando i dipendenti della Croce Azzurra, «non abbiamo scelto di farlo in queste condizioni: guidiamo mezzi non sempre efficienti poiché spesso non vengono fatte le dovute e necessarie manutenzioni, e risiediamo in una struttura che si presenta in condizioni obsolete e carente dal punto di vista della sicurezza e dell’igiene. Lavoriamo da più di cinque mesi senza stipendio – rincarano la dose – e senza aver preso la tredicesima mensilità nonostante il fatturato dell’associazione derivi per l’80% da convenzioni con enti pubblici. Siamo esseri umani e siamo esausti, siamo stanchi del senso di abbandono che si percepisce in sede e della disinvoltura con la quale la direzione ignora ogni nostra richiesta di confronto, ma anche amareggiati dalla superficialità con la quale ci viene detto da mesi ’Presto si sistemerà tutto’, e poi delusi e avviliti per le vane rassicurazioni e per la promessa non mantenuta di uno stipendio a Natale, mai arrivato». Perciò, i sanitari della Croce Azzurra chiedono che la situazione venga presto sanata dalla direzione dell’associazione di pronto soccorso: «Stiamo andando avanti, facciamo tutto quello che serve per coprire i servizi, ma vogliamo informare i cittadini che stiamo svolgendo il nostro lavoro in una situazione di grave disagio. Facciamo appello affinché qualcuno ci aiuti a risolvere questa situazione, consentendoci di lavorare nelle migliori condizioni. Non lasciateci soli».

«Lunedì i dipendenti saranno pagati, mentre sulla sede e sui mezzi non mi risultano problemi». E’ la risposta di Orietta Zazzetta, presidente della Croce Azzurra di Porto Recanati, ai dipendenti che hanno scritto la lettera di protesta. «Sono rimasta dispiaciuta per la lettera e non me l’aspettavo – dice Zazzetta –, con loro ho sempre avuto un ottimo rapporto. Comunque è stata fatta polemica proprio ora che la situazione si è appena risolta, e li avevo anche informati per telefono. Infatti, sono riuscita a sbloccare i conti dopo un mese, e da lunedì ricomincerò a pagare gli arretrati. Però – sottolinea Zazzetta – non mi risulta il discorso fatto sui mezzi: vengono svolte periodicamente dal meccanico tutti i controlli ordinari e i lavori di riparazioni, i mezzi funzionano. Sulla sede, purtroppo, c’è da dire che la struttura risente del fatto che è vecchia. Tuttavia è in regola, e c’è l’agibilità, così come vengono svolti i controlli su tutti i sistemi di sicurezza. Forse, il discorso del blocco bancario ha fatto sì che alcune piccole operazioni di manutenzione della struttura sono state procrastinate nell’ultimo mese, ma la situazione è rientrata e da lunedì tutto tornerà come prima».

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4 commenti

  1. Recanati avanti tutta on

    Ma non siete volontari?i volontari fanno tutto per carità e spirito sociale non per stipendio…. qualcosa non torna….tutti sti volontari in giro. Boh!

    • Pensavamo fosse un servizio svolto in volontariato…e comunque i mezzi in sosta davanti la sede sono in numero eccessivo rispetto alle reali necessità . Quanto agli stipendi provate ad immaginare come si possano sentire centinaia di migliaia di lavoratori nel settore privato che a causa covid lo hanno perso o sono in cassa integrazione da mesi…la crisi morde su tutti, non ci sono settori immuni o forse pensavate il contrario?

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