Adolfo Guzzini:

i miei ricordi di Don Lamberto risalgono a quando ero giovane e frequentavo la scuola media e lui era presidente della Fuci, un movimento cattolico giovanile. Lo incontravo, quindi, abbastanza spesso e ricordo che un giorno mi disse “so che sei andato al cinema, alla Sala Vittoria, con una ragazza. Non sta bene stare con una ragazza in un locale al buio”. Ecco, Don Lamberto si preoccupava sempre della formazione di noi giovani. Con Don Lamberto e la sua famiglia io e i miei fratelli più grandi abbiamo trascorso una lunga vita in comune vivendo insieme momenti molto belli e altri meno. Mi ricordo che trascorrevamo insieme la festa del 1° maggio in campagna con altri amici e proprio il 1° maggio del 1966 eravamo insieme quando abbiamo visto da lontano il fumo dell’incendio che distrusse gran parte dello stabilimento della Eko. È stato un sacerdote estremamente attivo e presente con una visione molto lungimirante, è stato colui che ha creato l’allora scuola di formazione professionale, che ha avuto una grande diffusione nazionale, per aiutare i giovani disoccupati a formarsi in professionalità tecniche-manifatturiere. L’allora classe dirigente non era molto dinamica, specie nel sostegno ai giovani e a chi si trovava in difficoltà, e per lui era diventata una missione quelle di formare i ragazzi per creare lavoro e quindi benessere. Un desiderio che ha continuato a perseguire con la creazione di tutte le sue aziende, specie dopo la morte del fratello Oliviero, e sappiamo che all’epoca prese anche la licenza Walt Disney per poter utilizzare qualcosa di assai diffuso nel mondo, un’innovazione assoluta che nessuno aveva pensato di fare. Poi l’avvio della Tecnostampa con l’apporto determinante, a fianco a lui, di Giuseppe Casali con il quale ha poi sviluppato tutto il resto del gruppo Pigini recuperando la Eko, creando con Igino Straffi la Rainbow. Lo definirei un creatore di posti di lavoro con tutte queste attività molto differenziate fra loro. E’ riuscito anche a creare intorno a sé un gruppo di amici, un personaggio centrale per la crescita del nostro territorio senza ombra di dubbio. La sua mancanza si sentirà. Avevo un rapporto personale costante, un carissimo amico co-artefice dello sviluppo del nostro territorio.

 Claudio Schiavoni, Presidente Confindustria Marche  

“Visionario, innovatore, intraprendente e amante delle sfide: questo era don Lamberto, uomo di fede dalle indiscusse doti imprenditoriali – così Claudio Schiavoni, presidente di Confindustria Marche si unisce al cordoglio per la scomparsa di Don Pigini – Se ne va un uomo che ha lasciato un segno indelebile nel tessuto imprenditoriale del nostro territorio, al quale ha dedicato la vita, con passione, dedizione e spirito pioneristico. Ricordo una sua testimonianza tanti anni fa in Confindustria: quando qualcuno gli chiese dove trovasse la forza e l’energia di portare avanti così tante iniziative e così tanti progetti, lui rispose che la trovava tutte le mattine dicendo la Messa. E forse è stato proprio questo suo mix di doti umane sostenute da una fede incrollabile a fare di Don Lamberto una persona davvero indimenticabile”.

 Michele Casali, amministratore delegato della Eli:

Mi nominò amministratore delegato della Eli nel 2011 senza dire niente a nessuno, nemmeno a mio padre, che è stato il suo più stretto collaboratore per oltre 50 anni, la sera della messa di Natale. Fece questo annuncio di fronte a tutti colpendomi per questo suo coraggio, che ha sempre dimostrato nella gestione di tutte le sue aziende, di coinvolgere altre persone e di non essere, quindi, un accentratore. Aveva il coraggio di far provare altre persone in ruoli importanti. Imprenditore geniale e creativo, don Lamberto vedeva sogni dove le altre persone non li vedevano e aveva la forza e la caparbietà di perseguirli e di realizzarli e questa secondo me era la sua più grossa qualità. Aveva la grande capacità di individuare le persone giuste che avrebbero potuto trasformare quelle sue visioni in qualcosa di concreto. Nella sua vita ha avuto tanti collaboratori che lo hanno aiutato a realizzare i suoi sogni. Sapeva leggere le persone è questo è un talento non comune che lo ha sempre contraddistinto. Una volta poi che aveva scelto una persona si fidava avviando un rapporto di collaborazione importante. La sua vita è stata sempre così ad iniziare dagli anni ’60 ai tempi di oggi: una persona illuminata, innovativa che riusciva sempre a vedere nuove possibilità. Don Lamberto io lo conosco da sempre, si può dire che mi ha visto nascere e il mio è un rapporto affettivo prima che professionale. Lo ricordo formatore e animatore in tantissime occasioni. Se escludiamo l’ultimo anno, e cioè il 2020, per ovvie ragioni Don Lamberto veniva alla Eli tutti i giorni, era, essendone il presidente, coinvolto in tutte le scelte e le azioni non solo strategiche ma settimanalmente anche su tutta l’attività dell’azienda, si può dire che è stato sul pezzo sino in ultimo. Sull’ultima acquisizione, chiusa poco prima di Natale, Don Lamberto era ben contento e aggiornato su tutti gli aspetti passo passo. La cosa di cui gli sono particolarmente grato è che Don Lamberto mi ha affidato la direzione della Eli perché se la Eko è un nome legato alla sua famiglia e rappresentava il ricordo del fratello Oliviero, la Eli era la sua creatura più cara e il fatto che lui si sia fidato di me affidandomi la sua gestione già 10 anni fa per me è motivo di orgoglio e di onore oltre che di responsabilità, oggi più che mai.  Don Lamberto faceva del mantenimento dell’occupazione nelle sue aziende un punto d’onore. Partendo dal 2008, dalla crisi finanziaria ad oggi, ha posto in primo piano sempre il posto di lavoro dei suoi collaboratori, lui non li voleva mai chiamare dipendenti e ci ha tenuto ad insegnarci anche questo.

Iginio Straffi della Rainbow:

“Sono tanti i miei ricordi, positivi e ricchi di nostalgia se penso ai primi tempi della Rainbow, lui è stato il primo a credere nelle mie idee, provo quindi un grande senso di gratitudine che spero di aver ripagato nel corso dei tanti anni che abbiamo trascorso insieme. Da un uomo che lui c’era tanto da imparare, non solo come figura di imprenditore ma anche per i suoi insegnamenti di vita. Ci mancherà perchè per certi versi nella nostra immaginazione era quasi una creatura immortale come il numero Uno dei miei amati fumetti di Alan Ford, aveva energia e prontezza non era pensabile che fossero le qualità  di un 97enne eppure era così. La sua caratteristica più affascinante di imprenditore dipendeva dal fatto che era una forza della natura, quando si appassionava su qualcosa non era possibile fermarlo. Era per tutti noi una fonte di ispirazione”.

Don Pigini,  l’impresa a servizio dell’uomo. Il ricordo del rettore Francesco Adornato 

Don Lamberto Pigini è stato il primo laureato honoris causa in scienze della formazione all’Università di Macerata.  L’anno era il 2004 e rettore Roberto Sani. “Don Lamberto Pigini – sottolinea il rettore Francesco Adornato – è stato l’esempio di come sia possibile mettere l’impresa a servizio dello sviluppo sociale e umano, dei singoli e dell’intero territorio, combinando insieme etica e profitto, i diritti della persona con il dovere dello sviluppo imprenditoriale. Mi piace ricordarlo attraverso l’efficace ritratto tratteggiato dal professor Michele Corsi, allora preside della facoltà di Scienze della formazione, nella laudatio per il conferimento della laurea honoris causa: sacerdote e imprenditore, perché ha saputo coniugare la capacità di impresa e l’apertura all’innovazione, caratteristici dello spirito imprenditoriale marchigiano, con la passione per la formazione morale e civile delle nuove generazioni. 

È questo lo spirito che ha visto Don Pigini impegnato in ambito educativo, dapprima come promotore e animatore di iniziative di largo respiro nel settore della formazione professionale e della riqualificazione dei lavoratori, in seguito come editore specializzato noto a livello internazionale per la produzione di sussidi per la didattica delle lingue straniere e di strumenti multimediali per l’intrattenimento e l’educazione dell’infanzia e della gioventù, offrendo un notevole contributo alla crescita etico civile e allo sviluppo economico e sociale del paese”. 

“Chi lavora nel sociale e, in particolare, nella formazione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani lavora per l’obiettivo di far crescere l’uomo nei suoi veri grandi valori”. Questo fu il messaggio finale lanciato da Don Pigini al termine della sua Lectio Doctoralis. “Il mio grande desiderio è che quanti operano con me in questo difficilissimo e tanto importante settore della comunicazione e della formazione possono sempre conservare il loro entusiasmo e il massimo impegno per un lavoro altamente professionale e sempre rispettoso del mondo dei piccoli”. 

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