Il 10 dicembre del 2013 veniva inaugurato a Recanati il Museo dell’Emigrazione Marchigiana, dedicato ai circa 700mila corregionali che dalla fine dell’Ottocento hanno deciso di abbandonare la loro terra d’origine per dirigersi verso un luogo sconosciuto alla ricerca di fortuna. A partire da quella data, fortemente simbolica in quanto ogni 10 dicembre si celebra la Giornata delle Marche, il Museo, realizzato per volere di Comune di Recanati e Regione Marche, con la collaborazione del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale e di molteplici soggetti prestatori dei materiali esposti, ha testimoniato a migliaia e migliaia di visitatori questa importante pagina di storia che tante implicazioni continua ad avere anche oggi.
“Il museo dell’Emigrazione Marchigiana rappresenta un importante luogo della memoria collettiva della nostra comunità regionale – ha dichiarato l’assessora alle Culture Rita Soccio – Siamo fieri e orgogliosi che un’istituzione così significativa e rappresentativa si trovi nella nostra città ed è compito nostro cercare di promuoverlo con nuove formule di valorizzazione e collaborazioni. Ed è proprio su questa esigenza di creare delle reti con altri enti e istituzioni che stiamo creando una collaborazione con la città di Genova e con il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. Facciamo i migliori auguri al MeMa e un grazie a tutti coloro che hanno contribuito e continuano a contribuire con passione e professionalità a divulgare la nostra storia di emigranti.”
Nonostante questo compleanno cada in un periodo in cui tutti i musei a livello nazionale risultano chiusi al pubblico a seguito dell’attuale emergenza sanitaria, le attività del MeMa stanno proseguendo nell’ottica dello sviluppo del Centro di Documentazione, del reperimento di nuovo materiale documentario, del rafforzamento dei legami con le associazioni dei marchigiani in Italia e all’estero e con il Consiglio dei Marchigiani nel Mondo, dell’instaurazione di nuovi rapporti di collaborazione con istituzioni, enti pubblici e privati, associazioni, ecc…
“In questo periodo non felice per la cultura rilanciamo attivando nuovi servizi di cui gli utenti potranno fruire non appena potremo riaprire- ha spiegato Luigi Petruzzellis, responsabile per conto di Sistema Museo del circuito museale Infinito Recanati – abbiamo finalmente una biblioteca a tema, per ora composta da circa 80 titoli, ma che ingrandiremo sempre più; sarà anche attivo un servizio di videointerviste, a distanza o in museo, destinato a chiunque abbia una storia in ambito migratorio da raccontare. L’attuale pandemia, poi, ci lascerà in eredità modalità più dirette per rimanere in contatto con singoli e associazioni, con cui abbiamo già un confronto quotidiano; stiamo infatti registrando numerosi arrivi di foto e documenti sia su memarecanati@gmail.com sia su Whatsapp al +39 3938761779. Tramite questi canali e tramite i social network riusciamo a raggiungere e ad essere raggiunti molto facilmente. Prosegue anche il corposo lavoro di riorganizzazione e digitalizzazione della documentazione già presente in Museo”.
Ma non è tutto. Di recente è nata con un primo podcast su Facebook una rete regionale di soggetti che a vario titolo si occupano di salvaguardia della memoria storica collettiva, e che vede il Mema rappresentare la provincia di Macerata. E’ infine di pochi giorni fa l’avvio di una collaborazione strategica con l’istituendo Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, che sarà presto realizzato a Genova in collaborazione con il MIBACT.