La provocazione giunge dal dottor Fausto Maggiori, ex presidente del Comitato di Montefiore, nei confronti dell’Amministrazione comunale di adi Montefano che di Recanati: “Perché non chiudere per 15 minuti, l’accesso delle auto nello spiazzale antistante le scuole elementari e medie, all’ininzio ed alla fine dell’attività scolastica? Sono solo 30 metri! Lo spazio sottratto alle auto servirebbe per facilitare la socializzazione degli studenti e ridurre l’inquinamento ed il traffico automobilistico”. Lo spunto Maggiori, che da tempo, insieme anche alla figlia Linda, blogger e scrittrice da sempre impegnata nella difesa dell’ambiente, porta avanti in maniera tenace la sua battaglia contro l’inquinamento e l’eccessiva presenza di auto nelle città, lo prende dai risultati di una ricerca del Politecnico di Milano, che ha analizzato 400 scuole e lo spazio fuori di esse definendolo “poco ospitale per pedoni e ciclisti. Lo spazio appena fuori dall’ingresso della scuola è uno dei primi spazi urbani che bambini e ragazzi vivono intensamente. In quei pochi metri quadrati fanno le loro prime amicizie, gustano la libertà dello stare da soli, sperimentano le prime autonomie e le prime relazioni sociali. Quello spazio sarà per anni il loro luogo di ritrovo. E quando non si troveranno più, quella soglia sarà per sempre un ricordo indelebile.

Ipotizzando che vi si soffermino anche per mezz’ora al giorno per 200 giorni all’anno, saranno 800 ore spese sempre nello stesso luogo tra i 6 e i 14 anni. L’equivalente di mezzo anno scolastico.

Cosa imparano i bambini in questo ‘mezzo anno scolastico’? Quale idea di città si forma in loro?

Accompagnando i ragazzi durante la crescita, questi spazi diventano per loro ‘normali’. E quindi, se lo spazio è di pessima qualità urbana ma i loro occhi lo vedono come normale, riusciranno -da adulti- a tenere accesa la domanda per una bella città? La paura è che questo non possa accadere e quei bambini non chiederanno che ciò che hanno imparato a vivere e memorizzare negli anni più spensierati della loro vita”.

La sua è l’ennesima “provocazione”: e se anche il centro di Montefiore fosse reso pedonale e ciclabile?” Un’esperienza già fatta nel luglio di un anno fa quando è stata chiusa per un pomeriggio intero una piccola parte di Montefiore per permettere ai bambini di poter giocare in strada come una volta senza l’assillo del traffico. Non tutti i residenti, però, sia di Montefano che della frazione di Montefiore di Recanati lo seguono in questa sua battaglia: a pesare, come sempre, oltre alla comodità e al poco tempo a disposizione, soprattutto la scarsità di parcheggi in zona acuita ai giorni nostri dalla necessità di far usufruire il meno possibile dei trasporti ai bambini. Insomma per ora è più una provocazione “culturale” che pratica ma Maggiori certamente non demorde.

https://stradescolastiche.blogspot.com/2020/11/anche-la-ricerca-universitaria-lo-dice.html?fbclid=IwAR3d21NZU6LQ_oje4N7xwmZYxOhkeOvz2XHfl54zUC0qN41mDrEqBtGcspw

 

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4 commenti

  1. Cmq a casa mia 200 giorni per mezz’ora fanno solo 100 ore all’anno.A Recanati ci sono scuole ovunque,quindi bloccheremo tutto il traffico cittadino

  2. Cosa imparano….cosa potrebbero imparare
    Quale idea si forma….si potrebbe formare….
    A Recanati ci sono scuole ovunque….più che fuori bisognerebbe starci dentro

  3. C’è il modello americano del campus scolastico. Spesso al suo interno si gira solo a piedi, in bicicletta o con i pattini. Si parcheggia fuori nelle adiacenze, ma i campus sono aperti h24, non tutto ovviamente ma le biblioteche e i pub si. Le palestre hanno comunque orario lunghissimo etc. Bisogna però cambiare la progettazione urbana.

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