La scelta dell’Amministrazione di non istallare le telecamere nel quartiere di Fonti san Lorenzo ha suscitato un acceso dibattito in città sia fra i residenti del rione, non proprio tutti d’accordo sul fatto di non poter contare sulla videosorveglianza per la sicurezza della zona, sia fra i recanatesi che criticano la repentina marcia indietro della giunta Bravi alla prima obiezione avanzata.

Gli operatori del centro puntano molto sull’idea che “il modello securitario delle telecamere va completamente a sbattere con l’idea di un quartiere che “si fa sicuro” e che “si-cura” con la circolazione delle persone, le attività, l’illuminazione, la cura dei beni comuni, la partecipazione. Una telecamera non è neutra, ma incide fortemente sullo spazio di socialità e soprattutto passa il messaggio che “non ci si deve fidare dei cittadini”. Poi: la telecamera sposta il problema, non lo affronta e tantomeno lo risolve. Questo comporta che la città diventa più sicura se combatte i propri problemi, se conosce i bisogni del territorio, non se li sposta (magari in zone più buie, meno visibili). E in ultimo: le telecamere sono state già installate in diversi punti. Possiamo sapere che tipo di beneficio hanno portato? Altrimenti, i soldi possono essere spesi in maniera decisamente diversi per i problemi veri di sicurezza: gli attraversamenti pedonali, le barriere architettoniche, la manutenzione dei giochi dei bambini”.

A questo, però, gli stessi residenti ribattono ricordando che solo pochi giorni fa alcuni ragazzi sono entrati, rompendo la porta del retro, all’interno dell’ex supermercato. E questo non è il solo atto di vandalismo che si è registrato nel quartiere.  “Io capisco, commenta Francesco Salton amministratore di un grande condominio, in via Aldo Moro, proprio a ridosso del Centro Culturale e del parco giochi per bambini, che di giorno le attività che si svolgono al Centro culturale possono esercitare un’azione di controllo ma quando al calar della notte la struttura chiude, chi vigila?”

Un discorso che rimbalza anche a Castelnuovo dove la richiesta dei residenti è proprio l’opposto: la presenza di telecamere, dicono, renderebbe più sicura la zona, negli ultimi tempi con troppi ladri in giro, e faciliterebbe la vita delle persone, in primis dei bambini nelle strade a giocare. “Chiediamo, dicono, l’installazione di almeno una telecamera perché ci sono angoli dove molto spesso a notte tarda si ritrovano persone a drogarsi o fare altro e la mattina dopo troviamo siringhe, preservativi e molto altro. Se le telecamere servono a prevenire/punire comportamenti che ledono la libertà altrui perché no? Se, grazie ad una telecamera posso scoprire chi viene a drogarsi al parcheggio dove giocano i bambini o capire chi è che mi ruba la benzina o lo specchietto perché dovrei essere contro? L’educazione non è la telecamera, su questo siamo d’accordo ma la telecamera serve ad evitare che magari i miei bambini si facciano male con una siringa o con altre cose abbandonate da gente imbecille”.

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11 commenti

  1. Giovanni Bonfili on

    E’ assolutamente necessario capire che quando la tua libertà va a comprimere la mia,gli spazi di libertà per forza finiscono per soffrirne.La pratica della libertà richiede grandissimo senso di responsabilità,che non è l’aspetto più rilevante del nostro modo di pensare.Non credo sia un concetto difficile ad esser capito.

  2. Con la raffica dei furti in appartamento, il dilagare dello spaccio di droga e degli atti di vandalismo, senza dimenticare il bullismo, non dovrebbe esserci più un angolo scoperto dalle telecamere di sorveglianza. Le comunità sono tutte sane, ma il male viene da fuori e va evitato. Dire che le telecamere sono diseducativo è una stupidaggine. Se non si ha nulla da nascondere, ben vengano.

  3. Dalla descrizione che leggo sopra della nostra piccola città, viene fuori un Bronx, furti, bulli,droga, vandali..e che miseria!!Chiamiamo l’esercito! Se una telecamera risolve il problema ben venga. Ma ho i miei dubbi.

  4. Per non avere siringhe nei parchi occorre pulizia e manutenzione degli spazi, anche attraverso la partecipazione dei cittadini, ma prima di tutto occorrono forme di prevenzione delle tossicodipendenze, quindi socialità, non emarginazione. Le telecamere non servono proprio a nulla, i sistemi di allarme nelle case, prevengono forse i furti ? In minimissima parte.

  5. LA PULIZIA DEGLI SPAZI VERDI PURTROPPO E’ UN PROBLEMA A RECANATI
    EVIDENTEMENTE E’ L’UFFICIO TECNICO COMUNALE CHE NON SEGUE COME DOVREBBE LA LORO CUSTODIA

  6. Suppongo che il centro culturale in questione non abbia neanche le serrature alle porte e che si batta per togliere tutti gli autovelox visto che è meglio educare alla prudenza piuttosto che rilevare le targhe delle auto degli imprudenti. Togliamo anche le telecamere abbinate ai varchi della ztl.

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