«Carissimi fratelli, perché per me sono fratelli tutti – ha dichiarato il Vescovo Marconi – Io sono contro l’aborto, che non ritengo né un diritto né una conquista di civiltà, ma un fallimento sociale quando porta a considerare una vita umana come “un problema”. Ogni vita umana è invece una ricchezza per tutti, anche se può essere una sfida alla società, perché accogliere alcune vite richiede grande impegno da parte di tutti. Sono orgoglioso, quando vedo alcune persone stupende che oggi sono vive anche per l’impegno mio e di tanti altri, mobilitati nell’affrontare problemi economici, psicologici o di relazione che stavano spingendo le loro madri verso l’aborto.
Con il linguaggio provocatorio del pensiero e della riflessione, tipico di una omelia, don Andrea ha messo in guardia da una mentalità oggi imperante che: ci fa guardare giustamente al dramma della pedofilia come ad una battaglia che tutti ci deve vedere coinvolti, ma non ci mobilita allo stesso modo per garantire a ogni donna il diritto a non abortire. Se l’aborto è l’unica scelta concretamente lasciata anche a una sola donna, perché tutta la società non ha fatto di tutto e di più per aiutarla, questa non è civiltà, ma barbarie. Questo soprattutto vale per chi si dichiara cristiano, anzi laico impegnato, come i giovani della FUCI a cui si rivolgeva don Andrea.

Io sono per la famiglia e se possibile propongo a tutti la famiglia cristiana, che con un bel paradosso letterario san Paolo nella lettera agli Efesini descrive come una perenne gara nella mutua sottomissione. Il brano di Efesini, che descrive la bellezza della vita cristiana come vita di gioia e comunione rispetto alla vita dei pagani, obnubilati dal vizio e dalla voglia di dominare sugli altri, svela che il segreto di questa vita bella è proprio nel non voler dominare gli uni sugli altri, anzi nel sottomettersi nell’amore: “siate sottomessi gli uni agli altri” (Ef 5,21). E continua: le mogli sottomesse ai mariti come la Chiesa lo è a Cristo ed i mariti alle mogli, come Cristo che si è sottomesso alle esigenze di un amore infinito per la Chiesa.

Consiglierei a certi critici la correttezza scientifica di criticare un atto linguistico com’è un’omelia, ben diversa da un comizio, conoscendo bene il genere letterario e i testi biblici ed ecclesiali a cui si fa riferimento. Chi era in chiesa, culturalmente ben preparato come lo sono i giovani della FUCI, ha ben capito le parole di don Andrea e non ha presentato nessuna critica.

Già che ci sono, incoraggerei anche certi commentatori a studiare meglio il Medioevo. Oggi nessun docente universitario competente userebbe più la metafora del Medioevo come “epoca di oscurantismo” tipica di certa letteratura polemica del ’700. Non siamo più nel XVIII secolo».
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8 commenti

  1. O Nazzaerè siamo nel 2020 e facendo i proibizionisti non si risolve nulla!
    Se in Italia non si può abortire chi ha quattro soldi va in Svizzera chi non ha nulla si mette nella mani delle mammane con un serio rischio di lasciarci le penne!
    Bene…bene!!
    lei non si può che trovar bene in questa Italia dove abbiamo medici obiettori per la carriera che in privato effettuano aborti!

  2. io sono contro il clero e le religioni tutte, ma mi limito a non praticarle non è che cerco di imporre le mie idee, iniziate a rispettare le leggi e la sovranità dello Stato, a pagare le tasse ew a non ingerire su cose che non vi competono, ma soprattutto, dopo tutti io casi di pedofilia nella Chiesa che avete coperto e giustificato, rinchiudetevi nei vostri palazzi e abbiate la decenza di tacere

  3. Vede Nazzareno, mettere in parallelo pedofilia ed aborto è secondo il mio punto di vista un grave errore. La pedofilia non può mai avere una motivazione a favore che possa tollerare l’ atto, mentre l’ aborto può avere anche giuste motivazioni alla base. Mi auguro che la sua affermazione possa essere interpretata, in entrambi i casi, come il sopruso di un adulto, categoria più forte, nei confronti di un essere infantile, categoria più debole, perché altrimenti dietro al finto buonismo e perdono professato si celerebbe una grande slealtà intellettuale !!

  4. Le donne siano sottomesse. Ricordiamo tutti, spero, i rimproveri di un certo prete a Francesca Baleani massacrata dal marito che la “AMAVA TROPPO”. Ringraziamo i cattocomunisti che consentono alla Chiesa cattolica certe scandalose evasioni fiscali (sanzionate inutilmente anche a livello europeo) e danno spazio e voce a un vero e proprio sistema di potere svincolato da qualsiasi controllo democratico.

  5. “ma non ci mobilita allo stesso modo per garantire a ogni donna il diritto a non abortire.” Come scusa? Tutte le donne, e solo loro, hanno il diritto di scegliere cosa fare, hanno diritto a non abortire come diritto ad abortire. Sono LIBERE DI SCEGLIERE!

  6. Tutte le donne devono avere diritto a non abortire come anche diritto ad abortire. La donna deve essere libera a decidere da sola, perché nel suo grembo non puo decidere l’uomo. La dona e sacra perché porta in grembo la creatura di Dio. Le regole non sono per nessuno. Anche Gesù predicava e guariva anche di Sabato. La terra promessa è stata data a sorte, allora eccellenza bisogna comprendere ed servire il Cristo come Lui ha servito, per la nostra salvezza. Così lasciamo che la donna scelga quella sorte!

  7. Perché mettere insieme pedofilia e aborto? Che senso ha ricordare le parole di San Paolo senza dire che vanno inserite in un contesto storico? Perché portare ad esempio la Polonia come un paese da cui dovrebbe rinascere una nuova chiesa? La nuova Chiesa nasce da un confronto coraggioso e impegnativo con il tempo presente dal quale per molti sacerdoti è molto più comodo sottrarsi

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